Premetto che conoscevo la saga di Martin già da prima che l'HBO ne facesse una serie tv di successo; ricordo ancora quando, in biblioteca, presi in prestito il volumone dell'edizione Mondadori Urania - Le Grandi Saghe e ne iniziai la lettura nella sala d'attesa del mio dottore. Era pieno inverno, il mio naso completamente chiuso e una tosse da risvegliare qualsiasi Estraneo nel giro di chilometri; pensavo che fosse il momento perfetto, mi sentivo già in simbiosi con gli Stark di Winterfell.. infatti, non riuscì ad andare oltre il primo capitolo di Jon. Da quel giorno sono passati anni e, attendendo il momento propizio (nemmeno fosse una delle visioni di Melisandre), mi son ritrovata con quattro stagioni della serie tv alle spalle e la quinta in procinto di iniziare. Ecco, finalmente avevo trovato il momento per iniziare l'immersione.
Il volume, esattamente come gli altri della saga, è strutturato in modo tale che il lettore possa avere un quadro completo di ogni singola vicenda che coinvolge i vari personaggi. Attraverso il punto di vista dei suoi personaggi (in questo caso Jon Snow, gli Stark - Eddard, Catelyn, Sansa, Robb, Arya e Bran -, Tyrion Lannister e Daenerys Targaryen) ripercorriamo una storia densa di intrighi politici, atti di coraggio e atti di fede, attorno alla quale incombe la misteriosa riapparizione degli Estranei e l'imminente fine dell'Estate. Innumerevoli sono i personaggi che vengono dispiegati, sostenitori di questa o quest'altra famiglia nobile dei Sette Regni, e spesso il lettore si ritrova a perderne qualcuno per strada (se non provvisto di qualche post-it tattico). La capacità di renderli tutti interessanti ed ampiamente caratterizzati, all'interno di un contesto talmente vasto da far temere a chiunque un qualche passo falso (che non avviene mai peraltro), rappresenta uno dei punti forza dell'autore.
"Mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te"
-- Tyrion Lannister --
Fin dal primo incontro ho nutrito una certa simpatia e, successivamente, ammirazione per il personaggio di Jon Snow. Il figlio bastardo di Lord Eddard Stark è la classica figura maschile per la quale, la sottoscritta, perde la testa ogni volta: abile eppure umile, pronto ad aiutare i suoi fratelli e sorelle e, allo stesso tempo, a farsi da parte in quanto illegittimo; non si sottrae ai propri doveri, nonostante gli costa non poco sacrificio. Attorno a questo personaggio, e alla sua nascita, c'è un alone di mistero che non può non raggiungere il lettore sin dalle prime pagine: chi è la madre del ragazzo? E' proprio vero che un uomo così fedele e onorevole come Lord Stark, tradendo la moglie, sia suo padre? (tranquilli, non ho intenzione di dirvi cosa ne penso, anche se.. dai, sono per la teoria R+L=J!) La genetica parla chiaro a Westeros, e lo scopriranno a loro spese proprio gli ultimi due lord che hanno ricoperto l'incarico di Primo Cavaliere. Altri personaggi che colpiscono fin da subito sono Tyrion Lannister, di cui non si può non ammirarne il modo di porsi con chiunque gli stia davanti, e Daenerys Targaryen, l'ultima dell'antica dinastia di legittimi regnanti e Madre dei Draghi che è dovuta crescere davvero in fretta (cosa peraltro che saranno costretti a fare un po' tutti i personaggi più giovani, i ragazzi Stark primi fra tutti, portando ad evoluzioni che lasciano a bocca aperta). Una menzione va anche a Cersei Lannister, uno di quei personaggi stronzi che però non riesci mai ad odiare del tutto perché arriva il momento in cui ti offre la sua visione delle cose e capisci che, in un certo senso, ha le sue buone e valide motivazioni per essere così.
"Non eri un vero drago", pensò Dany con una calma singolare. "Il fuoco non può uccidere un drago"
Posso dirvi che, nonostante il corposo quantitativo di pagine, non mi sono mai annoiata e nemmeno ho ricordo di aver trovato una qualche ripetizione o refuso. Lo stile narrativo, ricco di descrizioni e dialoghi ben strutturati, riesce a modularsi a seconda dell'occasione diventando più o meno scorrevole (nelle scene di combattimenti o battaglie, infatti, le frasi si fanno un poco più brevi per dare la velocità con cui l'azione si svolge). Come già detto più volte, il materiale di trama è davvero corposo e ben strutturato, così com'è straordinaria la creazione di un intero mondo con leggi, fazioni e tradizioni, capace di coinvolgere il lettore fin da subito. Ci sarebbe da parlare per ore di questa saga ma purtroppo non è possibile farlo in questo contesto, essenzialmente perché rischierei di andare fuori tema, pertanto mi avvio alla conclusione di questa mia recensione.
Il trono di spade - Il grande inverno (A song of ice and fire #1) è una lettura che consiglio agli amanti del genere fantasy classico e a coloro che sono invece titubanti dico, non lasciatevi intimidire dalla mole di lettura, ne vale veramente la pena!