[Recensione in anteprima] - IL MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA di Jussi Adler-Olsen, un storia gotica nella terra della sirenetta

Creato il 13 settembre 2013 da Luca Filippi
Dal 18 settembre sbarca in libreria "Il messaggio nella bottiglia", nuovo thriller dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen.Dopo La donna in gabbia e Battuta di caccia, torna l'irriverente investigatore Carl Mork, affiancato dal suo assistente siriano Assad e dalla stravagante Rose. I tre sono i paladini della sezione Q, confinata in una zona non proprio salubre del commissariato di Copenaghen, visto che una delle pareti è di amianto.Carl Mork è alle prese con alcuni furtarelli e beghe amministrative quando, tra capo e collo, gli capita tra le mani una strana bottiglia.Non è tanto importante la bottiglia in sé, ovviamente, quanto il contenuto. Si tratta di un foglio su cui è scritto un messaggio, ormai mezzo cancellato dagli anni e dall'umidità. Si tratta di un grido di aiuto, vergato con il sangue. Nonostante l'iniziale scetticismo di Mork, il messaggio sembra contenere informazioni importanti, anzi vitali, per svelare un occulto e tremendo mercificio umano. Inizia, dunque, una vera e propria caccia all'uomo nel tentativo degli investigatori di anticipare le mosse dell'assassino e impedire che colpisca ancora.Il romanzo è costruito con consumata perizia, giocando su due piani narrativi parlleli. Da una parte, infatti, il lettore partecipa alle indagini della sezione Q e al faticoso tentativo di comporre il complesso mosaico di indizi e prove. Dall'altra, invece, seguiamo le vicende dell'assassino, osserviamo il suo paziente e meticoloso piano, ci specchiamo nella sua mente devastata dall'odio e che pure conserva una spaventosa lucidità. La tela del ragno si fa sempre più fitta e le sue vittime sembrano non aver scampo. La trama thriller è arricchita dalle incursioni nel mondo delle sette, con i loro rituali e le loro restrizioni. Il climax tensivo è stemperato dai divertenti alterchi tra l'investigatore Mork e il suo assistente e intorno alla traccia principale si annodano numerose sottotrame, riguardanti soprattutto Assad e la complessa personalità di Rose. Questi ultimi sono personaggi a volte un po' troppo sopra le righe ma che contribuiscono a mantenere alta l'attenzione del lettore.
Il rirmo serrato, i frequenti colpi di scena e la prosa asciutta fanno di questo thriller un vero e proprio page-turner, dal quale sarà impossibile staccarsi fino al sorprendente epilogo finale. 





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