Recensione in Anteprima - La notte che ho dipinto il cielo di Estelle Laure

Creato il 16 febbraio 2016 da Cristina

Buon pomeriggio lettori! Come state? Come stanno procedendo le vostre letture? Esce oggi per DeAgostini "La notte che ho dipinto il cielo" di Estelle Laure, libro che molti aspettavano da tempo e con una chiacchierata uscita. Ho avuto modo di leggere il titolo in anteprima e finalmente posso parlarvene!
Titolo: La notte che ho dipinto il cielo
Autore: Estelle Laure
Editore: DeAgostini
Prezzo: 14,90
Pagine: 315
Data uscita: 16 Febbraio 2016
Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrennie sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi…

Fiducia. Cosa significa, veramente?
Quando ti fidi di qualcuno è come consegnargli il coltello con cui poterti pugnalare. - Da La notte che ho dipinto il cielo, Estelle Laure
Ci sono cose che un bambino non dovrebbe mai sopportare. Ci sono cose soprattutto, di cui solo i grandi si dovrebbero occupare. Lucille e Wren, Wren e Lucille. 17 anni e 9 anni. Sono rimaste loro, sorelle, a farsi forza l'un l'altra. Il padre non c'è, andato. Pazzo, lo definiscono. Una madre che senza il suo amore non ce l'ha fatta più, è partita, scomparsa. È in vacanza, dicono. Una vacanza che dura prima una, poi due settimane. Poi, una domanda: Tornerà? Lucille, la maggiore, si fa forza, va avanti. Si attacca al telefono, spera. Chiamerà almeno? I soldi non bastano mai. La piccola sorellina cresce, i vestiti che ha diventano visibilmente troppo piccoli. La colazione, il pranzo, la cena, le bollette. Sembrava tutto così facile, quando ad occuparsene era la mamma. Come si fa a tirare avanti? Come, senza potersi confidare con un adulto, senza l'aiuto, di un adulto. Per quella paura grande, la paura di vedersi separata dall'unica famiglia che le è rimasta. Lucille si fa forza, cresce prima del tempo. Spera, piange in silenzio. Sogna. Sogna la famiglia perfetta della sua migliore amica Eden, sogna il suo amore proibito Digby. Sogna di tornare alla normalità. Invece ha paura. Costantemente. Ha paura dei problemi, perché sa che prima o poi la verità verrà a galla. Come possono due minorenni vivere da sole senza la supervisione di un adulto? Come possono tenere ancora nascosta la faccenda a tutto il vicinato? Come possono sperare di non vedersi separate...perché la verità è che forse mamma...non tornerà più.
«Wren.»«Che c’è?» Si sta asciugando il naso con la camicia mentre legge il libro che ha sulle ginocchia, ed è un tantino sporca, i capelli unti e arruffati nonostante i miei sforzi di stamattina. A un certo punto le trecce hanno ceduto ed è ritornata allo stato brado.«Sai che mamma non si è fatta vedere ultimamente, vero?» Smette di leggere. Si irrigidisce. «Sì» risponde.«Be’, non vogliamo che si sappia in giro, okay? Non devono saperlo neanche Janie, Eden, Digby o John.»«Ma mamma è in vacanza. Si sta riposando. Tra poco torna.»«Sì, okay» le dico «comunque non lo diciamo a nessuno, perché magari non lo capiscono. Magari si fanno un’idea sbagliata.»«Tipo che ci ha lasciato per sempre?» Nella testa di Wren frullano molte più cose di quelle che posso immaginare. -Da La notte che ho dipinto il cielo, Estelle Laure
Estelle Laure dipinge con mano cauta un quadro fatto di imperfezioni, ma poi colori. Un azzurro carico di speranza come quello del cielo che ci circonda. Un vuoto nero, buio e triste, per l'abbandono. E poi eccolo l'arcobaleno fatto di amici e angeli custodi. Un romanzo profondo e toccante, con la penna di un'autrice in grado di far sognare con le sue parole che sfociano costantemente nel poetico. Una storia dura, ma piena di angeli e speranza. Famiglia, amicizia e poi si, soprattutto tanto amore.

4/5

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