Recensione in anteprima: Quello che c'è tra di noi, di Huntley Fitzpatrick.

Creato il 09 giugno 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Gente, la scuola è finita e sono troppo contenta e posso leggere quanto voglio e FINALMENTE SONO TORNATA SUL SERIO. Tanta fatica per studiare che spero abbai dato i suoi frutti, ma non siamo qui per questo. Questo post è una recensione, mica altro. Perciò concentriamoci sul libro del giorno. Qualche giorno fa ho finito Quello che c'è tra di noi, il bellissimo My life next door di Huntley Fitzapatrick che uscirà fra poco per la DeAgostini!
Quello che c'è tra di noi
Huntley Fitzpatrick
DeAgostini
432 pagine
In uscita 17 Giugno 2014
14,90€
Acquista qui: cartaceo

Trama: - Una storia d’amore tenera e ironica, un vortice inarrestabile di emozioni.

- Best First Book Finalist per i RITA Awards (il più prestigioso premio letterario americano per gli scrittori di romanzi rosa)
-"Una storia d'amore perfetta" - Kirkus Reviews
- In corso di pubblicazione in 8 Paesi
I Garrett sono l’esatto contrario dei Reed. Chiassosi, incasinati, espansivi. E non c’è giorno che, a insaputa di sua madre, Samantha Reed non passi a spiarli dal tetto di casa sua, desiderando essere come loro... finché, in una calda sera d’estate, Jason Garrett scavalca la recinzione che separa le due proprietà e si arrampica sul pergolato per raggiungerla.
Da quel momento tutto cambia e, prima ancora di rendersene conto, Sam inizia a trascorrere ogni momento libero con il paziente e dolce Jase, a cui piace fare tutto quello “che richiede tempo e attenzione”, come dedicarsi agli animali, riparare oggetti rotti e soprattutto... provare a far breccia nel cuore della sua diffidente vicina. Perché non c’è nulla di più appagante che riuscire a strappare un sorriso alla ragazza della porta accanto.

Di solito scelgo il genere in base al mio umore. Avevo bisogno di una distrazione, di un libro che mi tenesse un po' con la testa fra le nuvole, ma non è quello che ho trovato qui. E' vero, la bella storia d'amore fra i protagonisti ha abbracciato il mio cuore, cullandolo fino alla fine della lettura, ma questo romanzo non è un semplice romance. E nemmeno il classico new adult che si realizza con scene di sesso e dichiarazioni di amore eterno. Si tratta di una di quelle storie veramente realistiche, non belle togliere il fiato, né perfette. Non si arroga il diritto di dare chissà quali direttive sulla vita, etica e morale in ogni frase pompata e sistemata per avere quell'aura filosofica che va a toccare il cuore dei lettori. Parte tutto da una situazione, uno di quei casi in cui molte cose rimangono sotto silenzio e, nell'ordinario scorrere della routine di tutti i giorni, non esiste ancora quell'input che porterà lo scenario sul livello successivo, ma il lettore lo sento in arrivo, nell'aria.
Quello che c'è tra di noi mi ha conquistata con gioia. Dico sul serio, romanzi simili, divertenti non per una comicità scadente, romantici non per una serie di cliché inutili -a volte imbarazzanti-, con uno stile fresco e scorrevole -leggero, privo di macchinazioni complicate ma non per questo scialbo-, come quello della Fitzpatrick sono difficili da trovare quando nel panorama letterario di oggi si trova esattamente il contrario. La trama mi aveva convinta subito, i pareri hanno solo rafforzato la voglia di leggerlo, e quando la DeAgostini mi ha dato la possibilità di leggerlo in anteprima ho detto 'assolutamente SI!'.
Nonostante la buona base di partenza con cui la mia mente si accingeva ad accogliere questa storia, ero abbastanza decisa a non partire solo da quelle gioiose aspettative con cui avevo inquadrato il romanzo. Ad essere oggettiva, e godermi come sempre faccio la lettura.
Samantha non ha una famiglia molto affettuosa, perciò i Garrett, che dieci anni prima si sono trasferiti nella casa accanto, hanno sempre destato la sua attenzione. Una famiglia larghissima, rumorosa, impossibile da contenere, e come tale colma di quel tipo di calore che non ha mai davvero toccato Samantha e la sua fredda, perfetta abitazione. Ma sua madre non la pensa così -i Garrett sono la cosa più fastidiosa in assoluto, con il loro lasciare cianfrusaglie in giro, giocattoli ovunque, decorazioni dimenticate, prato non curato e figli selvaggi, indisciplinati, e numerosi in modo vergognoso. E Tracy è troppo impegnata a darsi da fare con i ragazzi per fare la sorella maggiore.
Così, per anni Samantha è rimasta a guardarli di nascosto dal balconcino della sua camera, alla ricerca dei volti da associare ai nomi che sente spesso urlare per casa, di stralci di vita bizzarri e normali, che associati ai Garrett diventano come un avvincente film da guardare e riguardare per ore.
Finché, una di quelle tante volte, "Ehi. Hai bisogno di essere salvata?", e Samantha smetterà di essere una spettatrice esterna. Jase sarà il suo primo contatto con i Garrett, e la trascinerà dentro l'occhio del ciclone.
«Come hai fatto a diventare così bravo in tutto?» chiedo a Jase mentre si pulisce le mani su uno straccio preso dalla cas­setta degli attrezzi.
«In tutto» ripete lui pensieroso.
«A riparare le cose…» Indico la moto e poi casa mia, per riferirmi all’aspirapolvere.
«Sai, mio padre ha un negozio di ferramenta. Parto avvantaggiato.»
«È anche il padre di Joel» gli faccio notare. «Ma sei tu quel­lo che ripara la moto. E si prende cura di tutti quegli animali.»
Gli occhi verdi di Jase incontrano i miei, le sue ciglia si ab­bassano. «Forse è perché mi piacciono le cose che richiedono tempo e attenzione. Valgono di più.»
E' abbastanza difficile rimanere impassibili di fronte ad una squadra così, una volta incontrati i Garrett al completo. Ognuno di loro possiede una caratteristica che li distingue dagli altri, ma hanno tutti questa splendida e invidiabile lealtà familiare che sembra indistruttibile. Samantha se ne rende conto, ed è per questo che la parte di sé che non sottostà agli insegnamenti freddi e conservatori della madre ne è così ammaliata. L'indisponenza di Grace nei confronti dei Garrett è legata all'uomo che l'ha abbandonata con due figlie piccole, anche lui proveniente da una famiglia numerosa, o almeno è quello che dice a Sam riguardo al padre mai conosciuto. Cosa può venire di buono da una famiglia che si prospetta tanto volubile? Anche se sua madre è cieca, Sam sa che è qualcosa che il denaro, una bella casa o un milione di impegni in politica e nei posti che contano non potranno mai eguagliare.
L'autrice propone con semplicità estrema, ma efficacie, il netto contrasto fra una vita facile, plastificata, e una arrancante, ma piena di gioia vera. Il mondo in cui Sam entra piano piano a far parte, non è l'universo surreale e idilliaco che aveva creato con la sua mente nel balcone della sua camera quando li spiava, ma la realtà vera, complessa e appagante, vissuta al massima in ogni sua curva o ostacolo, lontana da quella più accomodante in cui vive. Ho apprezzato il contrasto perché l'autrice non lo presenta come lo sfondo di una storia d'amore impossibile fra un ragazzo e una ragazza di classi sociali differenti, un cliché che sembra essersi diffuso ampiamente fra i nuovi new adult. E' riuscita a mostrare come la vita sia difficile, in modo divefferente per ciascun personaggio, e come nessuno scappi dai morsi della coscienza -nemmeno che finge di non averne una. Non direi che la Fitzpatrick l'abbia fatto in modo banale; è riuscita ad andare dritta al punto usando questa storia, bella da leggere e piacevole da analizzare, come un esempio molto esaustivo.
Samanatha c'ha messo poco a conquistarmi -ma in alcuni tratti del libro ho odiato la sua immobilità, se così possiamo definirla. E' spontanea, sincera nei suoi pensieri, nelle sue idee, con i piedi per terra e la testa fra i Garrett. Così, quando Jase sale sul pergolato e si siede accanto a lei, ero a bocca aperta. Ho sorriso subito dopo, e poi riso per la stramba discussione che hanno avuto, cercato di analizzare il suo comportamento, incapace di comprendere la ragione che l'aveva portato fin lassù. Il suo "Dimmelo tu, Samantha", però, mi ha fatto capire che probabilmente non lo sapeva nemmeno lui -e che probabilmente l'aveva spiata da altrettanto tempo. Ed oltre la stranezza della scena, è dolce, in un certo senso, l'atmosfera che li circonda. In mezzo alla confusione, a me che leggevo era ovvio -ovviamente- che quello era solo il primo approccio di un serie di momenti che li avrebbe visti innamorarsi l'uno dell'altra.
Sorride raramente, ma in lei c'è una rigidità che non la definisce esattamente malinconica, piuttosto il tipo neutrale che non si caccia mai nei guai e rimane a guardare con curiosità chi lo fa. Adesso, però, è più che coinvolta nella storia -si trova esattamente al centro- e sfuggire con garbo, defilandosi dal rispondere, non le gioverà. Sam è pratica, spontanea, un po' come la madre, ma mi ha dato la sensazione che fosse in attesa di qualcosa da tempo. E non voglio fare la romantica dicendo che quel qualcosa, o qualcuno, è Jase, piuttosto credo che la sua inflessibilità fosse più dovuta alla mancanza di una famiglia presente, e che di conseguenza una parte di lei fosse alla ricerca di quel tipo di calore che i Garrett irradiano da ogni poro. Non è stata la perfezione di quella famiglia ad affascinarla, piuttosto la sua imperfezione, il fatto che tutti fossero così aperti e diretti, nei problemi e nei momenti belli, senza un accenno della glacialità della madre o dell'indifferenza indolente della sorella. D'altronde, è facile lasciarsi attrarre da una famiglia come i Garrett quando si è circondati solo da persone troppo concentrate su se stesse. Ed è difficile non innamorarsi pazzamente di loro!
Dolci, spericolati, sregolati, insensati, diretti, onesti, un po' teatrali, un po' in cerca di attenzioni, ma dal primo all'ultimo, pur elencandone pregi e difetti, non si può non notare quanto siano affiatati. Queste differenze -fra la sua famiglia e quella di Jase-, è qualcosa che farà molto riflettere Sam, che metterà in luce aspetti della sua vita, legati anche a Nan e Tim, amici d'infanzia in una situazione familiare che, come la sua, non è delle migliori, che probabilmente non aveva mai considerato. Come i loro problemi e le loro difficoltà, concetti lontani da Sam, che ha sempre condotto una vita facile, capace di affrontare e superare ogni problema. E c'è davvero molto da rivalutare, soprattutto quando ti ritrovi costretto a decidere fra cosa è giusto e in chi risiede la tua lealtà.
Davanti a scelte tanto importanti come la propria famiglia o una decisione moralmente giusta, Samantha scopre cosa significa perdere e vincere allo stesso tempo, e sappiamo bene tutti che, quando si tratta di scegliere, finisce sempre così. E' nelle vere difficoltà che Jase e Sam iniziano a conoscersi davvero -e a fare i conti con una convivenza di opinioni e sentimenti spesso in disaccordo fra loro.
Quando torno a casa, dove tutto è immobile, pulito e silenzioso, e i rumori esterni sono smorzati dal ronzio dell’aria condizionata, salgo al piano di sopra, con la sensazione di camminare nell’acqua o con delle scarpe di piombo. A metà delle scale mi fermo di scatto, mi siedo, appoggio la testa sul gradino, chiudo gli occhi.Mille volte, da quando è successo, sono stata sul punto di confessare tutto. Non riuscivo a fermarmi, non riuscivo a nascondere a Jase una cosa così importante. Ogni volta mi sono morsa la lingua, sono rimasta in silenzio, col pensiero: Se glielo dico, lo perderò.
Stasera ho capito.L’ho già perso.
Questo non è solo il romanzo d'amore di Sam e Jase, come avevo già accennato. Non è nemmeno una storia filosofeggiante di vita ed etica; è una storia, raccontata attraverso le vicende di un'adolescente che ha un burrascoso rapporto con sua madre, qualche problema nel distinguere quella che vuole essere da quella che crede di vedere in sé, e un ragazzo splendido che la ama con il trasporto del primo, vero amore e la maturità di quello che dura per tutta la vita. Ma sono tutti questi elementi a renderla una storia degna di essere narrata, non importa quanto di vero ci sia, non importa quanto possa apparire scontata. Non posso negare di essermi ritrovata molto nel personaggio di Sam, combattuta e divisa fra ciò che non basta etichettare semplicemente come giusto o sbagliato, per essere sicuri di cosa scegliere. La sua condizione familiare, i cambiamenti inattesi e difficili, la scoperta di qualcosa per cui vale la pena lottare. E a volte, quando succedono cose che apportano modifiche radicali, il cambiamento non va ricercato nei luoghi o nelle altre persone, ma in se stessi. Ma non sono un po' i dilemmi di tutti? E' così facile entrare nel mondo della Fitzapatrick che, per quanto tenti di renderlo personale, cercando di vedervi riflesse le mie esperienze e la mia personalità, è altrettanto bello constatare come ogni lettore possa ritrovarsi negli stessi ruoli, provare gli stessi sentimenti, essere in armonia gli uni con gli altri. Mi piace che l'autrice ci riesca usando personaggi ordinari pur nel loro essere così speciali, come mi piace quando, di tanto in tanto, si rivolge direttamente a noi lettori per riprendere un discorso o iniziare un capitolo, metodo molto efficace per tenere chi legge sempre in allerta, concentrato sulla storia. E' una storia piena di morali, profonda e dolce esattamente come una fiaba per bambini. Vero è che una lettura non deve essere per forza utile per essere così bella e apprezzabile. Ma, se lo è, tanto di guadagnato!
Voto:★ ★ ½ 
Consigliato a tutti quelli che hanno voglia di una bella storia d'amore con l'estate in arrivo a fare da sottofondo! Che ne pensate?

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