Recensione in anteprima: Shanti - La città santa

Da Flautodipan @miriammas
Titolo: Shanti – La città santa Autore: Caleb Battiago
Prefazione di Alan D. Altieri
Illustrazione di copertina di Vincent Chong
Editore: Mezzotints Ebook 
Collana: Outseries
Formato ebook (epub, mobi)
Pagine: 185
Prezzo di copertina: € 3,49
Disponibile nelle principali librerie online dal 5 febbraio 2013
Descrizione: Shanti - La città santa sangue è il secondo romanzo della trilogia Naraka, prequel di Naraka - L’inferno delle Scimmie Bianche (Mezzotints Ebook 2013). Mescolando vari generi, dalla fantascienza al thriller, fino al dark eros, l’autore con Shanti continua il suo viaggio in un futuro alla deriva, una visione distopica e brutale che racconta, tra le righe, il nostro tempo. Dal cannibalismo, tema centrale del primo romanzo della serie, Shanti affronta il sesso, la sua “migrazione” verso la deviazione, la virtualizzazione delle emozioni, la depravazione come specchio dell’anima umana senza speranza, reinterpretando in chiave futurista il celebre capolavoro eretico-erotico Justine del Marchese De Sade. Si affianca al viaggio sadiano una esplorazione di una postsocietà con tinte fortemente politiche ed esistenziali: la megalopoli di Parigi Sud 5 e la Città santa Mesoamericana rappresentano visioni localizzate e organizzate dell’annichilimento dell’uomo, del parossismo della casta, della putrefazione del potere e delle individualità. Sullo sfondo resta il buco nero di una divinità inesistente, un mondo senza più guida e futuro, senza paradiso.
Dal cibo al sesso, Battiago continua a toccare le corde “basiche” dell’uomo, lasciandoci di fronte a tutte le estreme conseguenze, senza alcun filtro. Il romanzo contiene una prefazione di Alan D. Altieri. L'illustrazione di copertina è di Vincent Chong.
Justine e Juliette, rimaste orfane, vengono affidate alle “cure” del collegio Sainte Marie di Madame Desroches, nera matrona di Parigi Sud 5. Le due sorelle saranno affidate, o meglio, vendute, alle fauci del mondo, e inizierà a un viaggio su due binari diversi. Justine e Juliette diventeranno prede e predatrici di un mondo brutale e senza speranza, dove l’unica meta è rappresentata da Shanti, la Città
santa, l’ultima diga della deriva universale, esistenziale, politica ed ecologica. Due destini, due prospettive che evolveranno tra una Parigi apocalittica, con i suoi quartieri bordello e i ristoranti di carne umana, e il deserto, i cantieri e i serragli sub-umani della repubblica Mesoamericana.
Una entità, sopravvissuta al tempo, tiene le fila di tutto, del paradiso artificiale di Shanti e di tante speranze. Ma la malavita della Nuova Francia, guidata da Big Blue, e la potente multinazionale New Moon Corporation, vogliono mettere le mani sulla città santa, farne un business a un livello globale. Entrano in gioco killer professionisti e giochi di potere, torna in azione la sensuale e letale Kiki Léger, la protagonista di Naraka - L’inferno delle scimmie bianche, affiancata da un uomo dai mille volti e nature, Messerschmitt. Un intreccio di protagonisti e personaggi che porterà alla deflagrazione finale e a una inaspettata prospettiva.

Dalla Prefazione di Alan D. Altieri
Parigi Sud 5 - dilatazione post-urbana e sub-umana sprofondata ai margini di una megalopoli dimenticata dagli dei e maledetta dagli uomini - è un nefando e nefasto ricettacolo di degradazione e depravazione, perversione e putrefazione, orrido e osceno. Infestata da bordelli innominabili e ristoranti cannibalici, ammorbata da piogge corrosive e cieli radioattivi, Parigi Sud 5 è, a tutti gli effetti, la cartina di tornasole di un'umanità all'ultima stazione della (non)esistenza in un mondo all'ultimo stadio della (non)sopravvivenza. Non è né può essere quindi un caso se Justine & Juliette, sorelle pre-adolescenti rimaste orfane, finiscano nel tritacarne di una discesa a senso unico
verso il Nono Cerchio dell'Inferno. Riprendere in una prospettiva decisamente futuristica Justine, l'opera inquietante di de Sade, radiografare in una chiave quasi mutagena la sua visione catastrofale dei corpi e delle anime, è più che una sfida narrativa. E' un vero e proprio
campo di mine nucleari. Simultaneamente resurrezione all'onirico e tumulazione al filosofico, Shanti - La Città Santa da un lato riprende e allarga in una visione non tanto fantascientifica quanto anticipativa la discesa agli inferi delle protagoniste sadiane, dall'altro esplora e analizza in una valenza provocatoriamente politica e sinistramente etologica tutte le contraddizioni e tutti gli oltraggi di una società, la nostra (pseudo)società, che fa del potere putrefatto (tautologia) una deità blasfema e del sesso artificiale (good-morning!) uno strumento terroristico. Una lettura da non perdere, destinata, come “Naraka”, a non risparmiare il livello più profondo della coscienza.
L’Autore:
Caleb Battiago (Milano, 1966) è un autore italiano che scrive sotto pseudonimo. Ha pubblicato il romanzo Naraka - L’Inferno delle Scimmie Bianche (Mezzotints Ebook, 2013) e la raccolta di racconti Acrux - La stella del Sud (Mezzotints Ebook, 2013)
Sito web dell’autore: www.battiago.com
La recensione di Miriam:
Dopo averci condotti alla scoperta dell’Inferno delle Scimmie Bianche, in cui la feccia dell’umanità si preparava a divenire carne in scatola, Caleb Battiago torna a raccontarci di vizi (trionfanti) e virtù (oppresse) del genere umano trasportandoci ancora una volta nel suo futuro “malato”. Questa volta però ci trascina un passo indietro, ovvero in quella scheggia infetta di tempo in cui la prigione di massima sicurezza non è ancora stata edificata e sullo sfondo di una società già avviata verso il massimo degrado aleggia il miraggio di Shanti, la città santa (sogno o realtà?).
Mai come in questo caso, futuro e passato si intrecciano dando a vita a una sorta di danza letteraria perversa. La trama che sgorga dalla penna dell’autore ricalca infatti le orme di una storia già narrata nel lontano 1791 dal Marchese de Sade, quella di Justine. Cambiano gli scenari, com’è inevitabile che avvenga, cambiano gli strumenti attraverso cui si esprimono le aberrazioni ma la filosofia di fondo rimane la stessa e, oggi più di ieri, sembra adattarsi perfettamente alla società di cui siamo parte. Il bene e le virtù trionfano nei libri ma nella realtà le cose vanno diversamente. Rovesciando qualsiasi moralismo de Sade quanto Battiago, scelgono dunque di mostrare la cruda verità senza filtri e senza mezze misure − spingendola se mai al parossismo per rafforzare il concetto.
In questa trasposizione post-moderna, Justine e sua sorella Juliette perdono entrambi i genitori in un tragico incidente aereo. Rimaste orfane vengono affidate a madame Desroches, direttrice del College Sainte Marie. Lungi dall’essere un comune istituto per educande, quello in questione somiglia a un luogo di perdizione in cui giovani fanciulle, più o meno ingenue, vengono addestrate per soddisfare le voglie di clienti viziosi e ben paganti.
Così come nell’opera originale, Juliette rivela una maggiore propensione al vizio rispetto alla sorella. Meno pudica e meno ingenua, ha imparato in tenera età come gira il mondo − grazie soprattutto alle attenzioni incestuose di suo padre. Piuttosto che combattere una battaglia contro i mulini a vento decide così di compiacere la Desroches per ricavarne un tornaconto e da vittima tenta di trasformarsi in carnefice.
Justine, invece, prega e piange. Venduta all’abietto Dubourg, subisce qualsiasi nefandezza tentando di conservarsi pura di cuore e confidando in un buon Dio che purtroppo si rivela sordo ai suoi richiami.
Tenendo fede alla schiettezza e alla crudezza che caratterizza la sua scrittura e mantenendosi in linea con il Marchese, in questo romanzo come in Naraka, l’autore ci guida nei meandri dell’oscurità. Ci concede accesso alle stanze segrete in cui si consumano abusi o si sperimentano le forme più estreme di piacere, indugiando sui dettagli e rinunciando a qualsiasi filtro. Alle fantasie generate dalla perversione e dagli impulsi inconsci liberati da qualsiasi freno inibitorio, si aggiunge qui l’ausilio di una tecnologia superavanzata.
Il gioco della sovrapposizione e del retelling innescato da Caleb Battiago, a un certo punto però si spezza e vira verso nuovi lidi spalancando le porte su scenari assolutamente inediti.
Da un lato assistiamo all’innesto nella storia di un personaggio già noto a quanti abbiano letto Naraka. Tra Juliette e Justine, si inserisce Kiki che, assoldata per una missione ad alto rischio, finirà per incrociare il triste cammino delle due sorelle. Dall’altro, veniamo dirottati periodicamente su una sorta di binario parallelo che, attingendo da fonti storiche, ripercorre  la nascita della mitica Las Vegas e dell’Hotel Flamingo finendo per rintracciare un legame tra il misterioso personaggio che governa Shanti e la figura di Virginia Hill (amante del gangster Bugsy Siegel legato alla mafia italo-americana). Ancora un volta, dunque, passato e futuro si incontrano su un territorio inesplorato che si tiene in bilico tra storia e fiction.
Lo stacco finale, tuttavia, è rappresentato dall’epilogo che in Shanti, sebbene agli antipodi del lieto fine, si conferma più possibilista e non sancisce una vera e propria disfatta di Justine – perlomeno non così come l’aveva prevista de Sade.
È un viaggio di perdizione quello alla volta della città santa, una corsa disperata verso un luogo che tutti dipingono come il paradiso ma che potrebbe rivelarsi l’ennesimo inferno (il solo fatto che abbia la forma di una piramide rovesciata richiama architetture tutt’altro che rassicuranti). Eppure per Justine rappresenta anche un percorso di crescita che pur passando attraverso il dolore ed escludendo qualsiasi forma di redenzione non manca di mostrare uno spiraglio da poter forzare per aprirsi una via di fuga verso l’ignoto che comunque spaventa ma reca odore di libertà.

E per saperne di più...
Leggi la nostra recensione di Naraka. L'Inferno delle Scimmie Bianche





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