Recensione in anteprima: Tenebre e Ghiaccio di Leigh Bardugo.

Creato il 14 ottobre 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter
Vabbè, lo sapevate no? Che tenevo d'occhio questo libro da un po', che i giudizi sul web erano molto buoni, che la trama particolare e tutta una serie di piccoli indizi ed elementi rendevano la pubblicazione di questo romanzo qui da noi troppo intrigante perché io potessi semplicemente passarci sopra. Stesse parole, stessi presupposti, e poi delusioni o conferme entusiaste. Ma stavolta sentivo che Tenebre e Ghiaccio di Leigh Bardugo, in uscita domani per Piemme, era il libro giusto. E non vedevo l'ora di iniziarlo!
Tenebre e Ghiaccio (Shadow and Bone)
Leigh BardugoPiemme Freeway288 pagineIn uscita domani, 15 Ottobre 201317,00€Puoi acquistarlo qui: Tenebre e ghiaccioVoto: ★ ★ ½

La grande nazione di Ravka è divisa in due dalla Distesa delle Tenebre, un varco di oscurità impenetrabile popolata da mostri feroci e affamati. Alina Starkov è sempre stata una buona a nulla, un’orfana il cui unico conforto è l’amicizia del suo solo amico, Malyen detto Mal. Eppure, quando il suo reggimento viene attaccato dai mostri e Mal resta ferito, dentro di lei si risveglia un potere enorme, l’unico in grado di sconfiggere il grande buio. Immediatamente la ragazza viene arruolata dai Grisha, l’elite di maghi che, di fatto, manovrano anche lo zar, capeggiati dall’affascinante mago Oscuro. Ma niente alla sontuosa corte è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le tenebre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.
La mia Recensione            
La nazione di Ravka da tempo deve fare i conti con una minaccia che, alla stregua delle erbacce, ha messo radici nella nazione stessa e la costringe a convivere con i propri mostri. La Distesa delle Tenebre, così è stata chiamata la lunga striscia di oscurità e nebbia che divide Ravka in due, la costa da un lato e il resto del territorio, scosso da continui conflitti e perdite umane, dall'altro. In questo contesto di violenza e paura, Alina Starkov sembra la meno probabile o possibile superstite di un potenziale scontro. Gracile, tutta pelle e ossa, timida solo finché non apre bocca, temprata dai fortunati anni in orfanotrofio, che hanno strappato lei e il suo migliore amico Malyen dalla strada e dalla morte quando non erano che bambini. Senza più genitori, entrambi parte del gruppo d'addestramento militare diretto verso la Distesa -lei una quasi cartografa, lui un promettente cercatore-, Alina e Mal a distanza di anni sono cresciuti, inevitabilmente cambiati, e la loro intesa un tempo istantanea ha subito qualche incrinatura. E se Mal ha acquisito quel fascino che fa girare le ragazze più volte verso di lui, Alina si sente molto più insignificante, maledicendosi tutte le volte in cui arrossisce in sua presenza e il suo cuore inizia a battere più veloce.
Volevo credere che io e Mal saremmo stati amici per sempre, ma dovevo accettare il fatto che stavamo procedendo per strade diverse. Distesa al buio, aspettando che giungesse il sonno, mi domandavo se quelle strade ci avrebbero allontanati sempre di più e se sarebbe potuto arrivare il giorno in cui saremmo diventati nuovamente due estranei.
Mi piace il fatto che ci sia una linea palpabile delle tipica vita adolescenziale in un contesto in cui quasi ci si aspetterebbe di vedere volti lugubri, seri e concentrati. Ragazze che spettegolano circa le ultime novità sull'accampamento, l'ammirazione verso figure più affascinanti e importanti come i Grisha, lo schiamazzare rumoroso tipico dei ragazzi l'uno contro l'altro e i commenti sulle loro ultime conquiste. L'amicizia di Mal e Alina, il suo affetto per lei e l'ignoranza dei sentimenti della ragazza, mentre quelli di Alina le sfarfallano in petto ad ogni occhiata o gesto o sorriso. Il tutto crea un delizioso contrasto con la trama della storia in sé, che presenta toni più dark, allineandosi con la componente decisamente fantasy. Il vero cambiamento arriverà nel momento in cui, durante un attacco improvviso lungo la traversata della Distesa, si scoprono i poteri di Alina. Nel disperato tentativo di proteggere lei e Mal da morte certa, sprigiona una luce così potente da abbattere ciascun volcra -gli esseri mostruosi che vivono nella Distesa- e salvare tutti i suoi compagni di viaggio. Per questo, verrà condotta al cospetto dei Grisha e dell'Oscuro, e tutti gli scettici saranno costretti a rimangiarsi la parola di fronte alla replica dell'esplosione di luce e calore. Alina è una Grisha, e non potrà sfuggire alla verità dei fatti.
Sapete quanto mi affascini la mitologia -di qualunque tipo sia- e il modo in cui essa viene impiegata nei romanzi paranormal. E anche quanto sia critica nell'analizzare gli elementi di questo genere di libri quando presentano una vasta gamma di poteri, doni, capacità particolari. Sicuramente Tenebre e Ghiaccio rientra nei canoni. Lo ammetto, ho faticato un po' nel catalogare ogni personaggio, anche quelli che apparivano di sfuggita, perché accanto alla loro comparsa figurava spesso un nome strano, in russo -e per questo abbastanza esotico da pretendere la mia attenzione-, cui la protagonista affiancava una spiegazione esigua, fin troppo per la mia spropositata curiosità. Partendo dalle cose semplici, vi sono il Primo Esercito, quello di guardie e soldati al servizio del Re, e il Secondo Esercito, del quale fanno parte i Grisha. Potete vederla come un'élite di spocchiosi aristocratici che fissano altezzosi il popolino e si abbassano solo ai voleri dei superiori, ma perché devono. Tra i casi in cui il loro ego e orgoglio è eccessivo, e quelli in cui invece si scorgono personaggi il cui snobbismo può essere definito più simile all'ironia, schietta e vivace, vi sono "maghi" capaci di modificare la pressione del vento, di creare fuoco dal nulla, curare le ferite o far scoppiare il cuore in petto. Vi sono vari ordini, con occupazioni, poteri diversi e abiti che aiutano sguardi esterni a riconoscerli. E poi c'è l'Oscuro, l'unico che può vestirsi completamente di nero, secondo solo al Re di Ravka. Generazioni addietro, fu qualcuno con il suo stesso potere -l'Eremita Nero- a convocare l'oscura Distesa che fino a quel momento aveva impedito agli abitanti di usufruire liberamente dei propri porti, indebolendo la nazione. In quanto suo discendente, l'Oscuro vuole a tutti i costi porre rimedio e cancellare la Distesa. E' il più potente dei Grisha, il più temuto. Finché non è arrivata Alina.
Convocatori del Sole. Così vengono chiamati quelli che hanno il potere di sprigionare una luce tanto potente da eguagliare quella del sole; è un potere raro quello di Alina, più raro di quello dell'Oscuro. La sua presenza creerà chiacchiere e scompiglio fra i Grisha, nonché nell'ordine delle cose che fino a quel momento aveva guidato le azioni di tutta Ravka -e delle nazioni sue nemiche. Adesso, fra chi già non si fidava dei Grisha e chi diffida dalla speranza che Alina potrebbe rappresentare, questa giovane e impaurita protagonista dovrà frugare dentro di sé alla ricerca di quel po' di coraggio che la aiuterà a superare una svolta simile. Perché Alina potrà anche essere grintosa, orgogliosa, tenace quando vuole, ma non è la classica eroina femminile dei romanzi, anche se poi ai nostri occhi è quello che pian piano diventa. Le sue debolezze, la fragilità, i desideri che serba nel cuore e i difetti che le fanno ardere le guance d'indignazione la rendono molto più realistica, in quello strano modo in cui non ti viene più semplice metterti nei suoi panni perché la comprendi, no. No, è più realistica perché ti sembra possibile esserle vicino ed essere lei contemporaneamente. Sembra umana e imperfetta, mentre molte altre protagoniste a volte assumono quelle fattezze di perfezione che le allontanano dai nostri miseri livelli babbano-mondani. E a rafforzare quest'impressione c'è il fatto che, a differenza di tutti i Grisha, lei non riesce ad evocare il proprio potere a comando -riesce a farlo solo se vi è un amplificatore a stimolarla-, e questo la fa apparire più debole, smarrita, desiderosa di far parte di qualcosa ed essere accettata.
Devo proprio aggiungere che la parte romance del romanzo ha mandato in fibrillazione il mio povero cuore? L'autrice ha messo in gioco due degli espedienti crea-coppie che preferisco -il misterioso e affascinante nuovo personaggio e l'amico di sempre che diventa qualcosa di più, specie dopo aver subito un drastico e molto positivo cambiamento crescendo. Mi hanno teso una trappola, e sono stata ben disposta a far finta di non vederla, cadendoci dentro come una principiante. Ma fra Malyen e l'Oscuro, non potete mica biasimarmi. Per certi versi sono agli antipodi, ma qualche tratto comune -il sorriso scaltro, preponderante in uno e meno accentuato nell'altro, il fascino indiscutibile e il riuscire a turbare il povero cuore innamorato di Alina- e i loro ruoli nella vita ora stravolta della nostra protagonista li hanno resi irresistibilmente delle ottime figure maschili. Niente cascate di charme eccessive, e per questo insopportabile da leggere, solo un alto livello di carisma di cui sono consapevoli, e che strega il genere femminile. In più, Mal e l'Oscuro si profilano separatamente lungo tutta la storia per convergere insieme nella parte più critica del romanzo, in quegli ultimi capitoli che scandiscono un ritmo pressante, ingannevolmente lento, ma che poi galoppa verso la fine divorando e investendo tutto ciò che incontra -tipo il mio cuore, già straziato, tradito e azzittito da... beh, un vero ping pong eventi, aspettative, speranze e delusioni.
Attenta ai dettagli che sanno alimentare la curiosità dei lettori, ma senza soddisfarli del tutto in vista dei prossimi volumi -che spero siano avvincenti quanto questo, se non di più!-, Leigh Bardugo ha dato vita a qualcosa che raramente vediamo negli ultimi paranormal in circolazione. Un mix di poteri antichi ed evoluzione, preludio di una modernità e di innovazioni malviste da fazioni nemiche fra loro, accompagnato da sensazioni ed emozioni ben più grandi e senza tempo, quei momenti troppo brevi, sfuggenti, ma deliziosamente intensi che l'autrice ha ricreato fra i personaggi, ciascuno dei quali regala sfumature diverse al romanzo, e concorrono, si spalleggiano per renderlo così particolare. Un finale esplosivo, determinato, soddisfacente in quel modo perversamente appagante, che mi ha sbalzata giù dalla sedia a favore di un agitato e sempre più esaltato su e giù per la stanza, tanto incapace di racchiudere le emozioni contrastanti che ancora mi scuotevano poco dopo la lettura. Il collasso dei toni falsamente cortesi e il completo rivoltarsi ruoli, una società scossa dalla guerra, dall'ambizione di un uomo, dagli scopi dei potenti e dalla forza di una ragazza che ho adorato e accompagnato in uno di più bei viaggi mai affrontati nelle mie ultime letture. Emozionante, davvero!

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