Recensione: In una parola
Creato il 14 aprile 2015 da Miriam Mastrovito
@miriammas
Titolo: In una Parola
Autrice: Regina Pozzati
Catergoria: Fantasy
Formato: Ebook
Pagine: 122
Prezzo: 1,49 €
DATA USCITA: 20/03/2015
Disponibile su Amazon
Descrizione:
“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e pericoloso.
Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le
mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le
dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di
realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile…
Con una parola.
L'autrice:
Regina Pozzati nasce a Bologna, città che ama
immensamente. Sogna storie sin da quando è bambina, accompagnata dalla
magia di suo padre, illusionista per passione, e dalle letture che hanno
riempito le sue giornate. Coltiva l’amore per la scrittura con la
stessa caparbietà con cui conduce la propria vita. Ama finire le cose
che inizia e adora le sfide.
Si trasferisce a Milano il giorno stesso in cui si
laurea, per amore e contro al volere della propria famiglia. Riversa
tutta se stessa in quello che scrive, fondendo insieme generi diversi e
dando vita a personaggi marcati, capaci di essere amati e odiati con la
medesima intensità.
Ha scritto storie di diverso genere, tra cui Fantasy, Soprannaturale, Avventura e Azione.
La Chiave d’Oro è il primo romanzo che ha deciso di pubblicare.
La mia recensione:
Nella
magnifica città di C’zahr, laddove le giornate sono scandite dall’avvicendarsi
di tre soli e i cittadini liberi hanno l’oro tra i capelli, la vita sembra
scorrere al pari di una fiaba, eppure non tutto è come sembra. La principessa
Tira ha l’impressione che il palazzo reale in cui è confinata non sia altro che
una splendida gabbia dorata e che suo padre non sia il Raja buono e giusto che
tutti rispettano. Sin da piccola ascolta storie spaventose, voci che sussurrano
di grandi pericoli annidati nel deserto e temibili uomini-bestia in agguato
oltre le mura della capitale, ma gli spettacoli che ogni giorno si consumano
nell’arena per il divertimento dei cittadini che contano non sembrano meno
terrificanti. Le hanno insegnato che il nero è simbolo di malvagità ed è il
colore che contraddistingue gli esseri inferiori, ma quando il suo sguardo
incrocia quello di Kirien, uno schiavo dai lunghissimi capelli scuri come la
notte, il suo cuore salta un battito e ogni certezza vacilla, tanto più perché
lei stessa, sotto i sontuosi abiti da principessa, nasconde un segreto
inconfessabile.
Un’urgente
sete di verità, unitamente alla volontà di sottrarsi a un destino già scritto
per lei dal padre, spinge Tira a sfidare l’autorità stringendo un patto proprio
con l’uomo che le ha provocato tanto turbamento.In cambio della sua fedeltà e del suo aiuto
nella realizzazione di un piano misterioso, la principessa offrirà a Kirien la
possibilità di veder esaudito ogni suo desiderio.
Atmosfere
da mille e una notte, avvolgono una
trama fitta di mistero, romanticismo e magia, dando vita a una meravigliosa
favola oscura. Le descrizioni vivide, rese con uno stile raffinato e a tratti
lirico, ci trascinano letteralmente in un altro luogo e in un altro tempo
cosicché, pagina dopo pagina,l’oro del
deserto baciato dai soli di C’zhar ci abbaglia e un forte odore di incenso,
misto a quello del sangue versato nell’arena, invade le nostre narici, rendendoci
parte di una storia che narra d’amore e di libertà, oltre che del potere salvifico
delle parole. In bilico tra storia e leggenda ci trascina in un territorio
ideale in cui mito e realtà si intrecciano e i confini del possibile si dilatano
fino a comprendere creature fantastiche e scenari onirici.
A
rendere il tutto ancora più intrigante contribuiscono i protagonisti, ben caratterizzati
e dotati di grande carisma. Se Tira incarna la tipica eroina fiabesca,
avvenente, coraggiosa e pronta a lottare per gli ideali in cui crede, Kirien
conquista per il suo fascino oscuro e la duplicità della sua natura: bello,
leale, dolce può trasformarsi anche in una creatura letale, la cui ferocia
sfugge al suo stesso controllo.
Altrettanto
sfaccettati si rivelano gli altri personaggi, come il Raja ‒ che pur serbando i
suoi scheletri nell’armadio, a suo modo ama e insegue il proprio ideale di
giustizia ‒, o l’inquietante capo degli uomini-sciacallo che abitano il
deserto. Tutti celano un lato oscuro, tanto da non poter essere etichettati in
maniera incontrovertibile come buoni o cattivi, il che li rende fortemente
realistici.
La
curiosità di scoprire le mille verità nascoste sotto i veli di Tira, ma non
meno nel passato e nel futuro del suo regno e nelle profezie che vi aleggiano,
fa sì che il romanzo si legga in un soffio; ogni tanto, tuttavia, si avverte il desiderio
di rallentare per assaporare la passione e le emozioni sprigionate
dall’indissolubile legame che si instaura fra Tira e Kirien. La vera forza di
quest’opera sta, infatti, nella capacità di condensare fra le sue pieghe
azione, avventura e sentimento. Se i continui ribaltamenti a cui assistiamo man
mano che la trama volge al termine ci costringono a non abbassare mai la guardia
e a non dare nulla per scontato, il potere dell’amore sincero che si afferma
con crescente intensità ci invita a cristallizzare l’attimo in cui due anime
affini riescono a fondersi conquistando la felicità.
Bollente
come la sabbia baciata dal sole, nero come l’abisso, rosso come il sangue e la
passione, esotico me le rose del deserto… in
una parola: magico.
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