oggi voglio parlarvi e raccomandarvi la lettura di qualcosa che è meno di un libro, perché composta solo da una trentina di pagine in formato carte da gioco, ma anche molto più di un libro, per la forza visiva delle immagini che trasmette e per il suo messaggio.
"QUI sono possibili la lettura on line e il download legale del libro"
RECENSIONEHo letto questo breve dramma in atto unico molte più volte di quante abbia potuto segnarmi e ogni volta a distanza di anni tra una e l'altra mi ritrovo a tremare per la profondità che Mishima riesce a infondere nelle parole e nei gesti dei tre sfortunati protagonisti.
Un magazzino desolato e abbandonato, illuminato solo da una candela e dai raggi della luna... Il giovane Shigeru di soli diciassette anni vi si nasconde in attesa di fuggire con la nave di contrabbandieri che salperà la mattina all'alba, perché ha ucciso. Non intenzionalmente, ma ha ucciso. E' raggiunto inaspettatamente da Michiko, che appena tornata dalla gita scolastica ha saputo di lui ed è corsa a cercarlo... Questa notte dovranno dirsi addio. Si rincorrono frasi sciocche e spaventate, minacce e dichiarazioni d'amore, di due amanti troppo giovani e sprovveduti che non sanno come esprimere il loro amore e il loro dolore, che non sono pronti a quell'addio definitivo.
Ma quando l'affetto vince ogni indecisione e supera i tentennamenti dell'immaturità, si trasforma in passione e Shigeru e Michiko si ritrovano avvinghiati decisi a concedersi l'uno all'altra per la prima volta. Ma qualcuno interrompe il loro atto d'amore, uno strano essere vestito da marinaio con il viso di un feto di circa quattro mesi: il loro feto di quattro mesi, il loro bambino...
Il dialogo che segue è capace di spezzare il cuore, di far sprofondare nel mare dei perché e dei se, di commuovere e di far inorridire. Più potente e forse più efficace di un trattato di bioetica o di lunghe digressioni sul valore della vita e sul diritto alla vita. Ma non servirà a separare i due giovani, che nella disperazione dell'imminente separazione chiuderanno gli occhi davanti al futuro che è stato loro appena rivelato e sceglieranno di vivere il loro unico rapporto sessuale.
Il finale sconvolgente, con il feto che rientra in scena e, a luci ormai spente e sipario calato, spara ai suoi due genitori che lo hanno appena concepito, lascia senza fiato e con la testa piena di domande e riflessioni...
"Mia madre mi ucciderà. Fra quattro mesi, in un caldo giorno d'estate. E' una cosa già decisa. Nessuno può cambiarla... Io non conosco la luce del sole né il profumo dell'aria. Io conosco soltanto il gusto e l'odore del sangue. Mia nonna istigherà mia madre a uccidermi. E' il destino. Verrà una strana vecchia. Mia madre giacerà sdraiata e mi farà uccidere da un'altra persona. Per questo motivo non diventerò mai un marinaio, né qualcos'altro."Un piccolo capolavoro!