Recensione: Io prima di te di Jojo Moyes

Creato il 09 luglio 2014 da Coilibriinparadiso @daliciampa

L’ultimo libro che ho finito di leggere è stato “Io prima di te” di Jojo Moyes, ho quindi deciso di inaugurare il blog parlandone . L’ho trovato per caso in libreria e, incuriosita dalla trama, l’ho messo nella mia lista di libri da leggere. E ora eccomi qua con la mia prima recensione!

  • Titolo: Io prima di te (Me before you)

  • Autore: Jojo Moyes

  • Casa Editrice:Mondadori
  • Data pubblicazione: 2012
  • Prima edizione italiana:  2013
  • Pagine: 391
  • Genere: Romantico
  • Trama: A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre. “Io prima di te” è la storia di un incontro. L’incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto successo, la ricchezza e la felicità, e all’improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l’una all’altra a mettersi in gioco.

Opinione personale:
Sinceramente quando ho iniziato a leggere questo libro mi aspettavo una storia molto leggera, il classico incontro tra ragazzo e ragazza che dopo alcune vicissitudini riescono a stare insieme. In realtà mi sono trovata a leggere una storia completamente inaspettata, ovviamente in senso positivo. La profondità con cui viene trattato il tema delicato della tetraplegia rende la storia interessante, priva di ogni banalità. Credo che molti di voi non siano mai entrati in stretto contatto con una persona costretta all’improvviso su una sedia a rotelle a vita, dipendente in tutto e per tutto da un infermiere o un assistente. Io stessa non avevo mai pensato a cosa può’ significare, a come ci si può’ sentire. Questo libro fa riflettere, porta alla luce tutte le insicurezze non solo dei tetraplegici, ma anche delle persone che stanno loro intorno; porta alla luce tutte le difficoltà, dagli ingressi nelle piste, ai semplici raffreddori che possono mandare in ospedale una persona in quelle condizioni.
Ho provato ad immedesimarmi nei panni di una qualsiasi persona che viva la situazione in prima o terza persona, ed è difficile. E’ difficile riuscire a capire il comportamento che avrei assunto io al posto loro.
Oltre ai due personaggi protagonisti l’autrice delinea alla perfezione il carattere di tutti gli altri, dando loro voce occasionalmente. Riesce a spiegare tutte le scelte e le caratteristiche di ogni personaggio, raccontando episodi della loro vita, o lasciando spazio a semplici riflessioni. C’è quindi la sorella di Lou, che ha passato la sua vita a brillare, considerata da tutti la più intelligente della famiglia, ma che aiuterà Lou fin dall’inizio. Ci sarà la famiglia Traynor, già disgregatasi da prima della tragedia, e i genitori di Lou, uniti in ogni difficoltà e orgogliosi delle proprie figlie. E poi Patrick, i suoi amici, gli ex-amici di Will… Insomma una ragnatela di ritratti perfetti che in un certo senso mi ha ricordato lo stile della Rowling (Harry Potter).
Will Traynor sarà il ritratto di un’anima divorata da ricordi, ma soprattutto dal presente, per lui così crudele: la sua vita era sempre stata piena, in ogni senso. Lou gli starà vicino, lo aiuterà, ma sarà anche aiutata ad uscire dal suo mondo così chiuso, a superare le paure del suo passato, a esplorare e vivere. Con il suo amore cercherà di ridare un senso alla vita di Will.
Il finale è impossibile da prevedere fino all’ultima pagina, si può assolutamente dire che ti tiene col fiato sospeso. E alla fine, dopo le lacrime (sì, ho pianto) e le risate (perché c’è anche molta ironia) ti mette voglia di vivere, di viaggiare, di scoprire, di “non adagiati”. Oltre a questo fa ovviamente riflettere, fa sperare, fa capire molte cose. Posso dire che sia uno dei libri più intensi che io abia mai letto!

” …Per qualche tempo ti sentirai a disagio nel tuo nuovo mondo. Ci si sente sempre disorientati quando si viene sbalzati fuori dal proprio angolino rassicurante. Ma spero che tu sia anche un po’ elettrizzata. Il tuo viso quando sei tornata dall’immersione mi ha detto tutto: c’è fame in te, Clark. C’è audacia. L’hai soltanto sepolta, come fa gran parte della gente. Non ti sto dicendo di buttarti da un grattacielo o di nuotare con le balene o cose di questo genere (anche se in cuor mio mi piacerebbe che lo facessi), ma di sfidare la vita. Metticela tutta. Non adagiarti….”

Il mio voto:


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