Recensione - JANE AUSTEN - I LUOGHI E GLI AMICI di Constance Hill

Creato il 22 ottobre 2015 da Linda Bertasi @lindabertasi
Torna l'appuntamento con i romanzi editi dall'Agenzia Letteraria Jo March che, come ben sapete, adoro.
Oggi recensisco "Jane Austen - I luoghi e gli amici" di Constance Hill.
Un autentico cimelio che non dovrebbe mai mancare nelle librerie delle "Janeites".

SINOSSI: Nel 1901, le sorelle Constance ed Ellen Hill infilarono in valigia taccuini e matite, noleggiarono un calesse vecchio stile e partirono alla ricerca di “Austenland”, come chiamarono, in modo bizzarro e ingegnoso, il mondo di Jane Austen – quel luogo fisico (l’Inghilterra della sua vita e dei suoi romanzi) ma anche letterario (il microcosmo delle persone della sua vita ma anche dei suoi personaggi) e soprattutto metafisico (la fonte dei sentimenti generati nei suoi lettori) sul quale regna incontrastato e sempre rigoglioso il suo genio creativo, da oltre duecento anni.Il pellegrinaggio di due ‘Janeites’ della primissima ora, “due di noi”, alla scoperta delle tracce terrene della vita quotidiana della grande scrittrice, dà così vita a un’originale biografia sotto forma di diario di viaggio, in cui le impressioni personali ed entusiaste della biografa-ammiratrice di fronte ai luoghi austeniani convivono con le informazioni raccolte dal vivo lungo l’itinerario e con le stesse vibranti parole di Jane Austen, tratte dai romanzi e dalle lettere, ma anche dalle testimonianze dei suoi familiari, così come le ha raccolte il nipote James Edward Austen-Leigh nel prezioso Memoir, la prima biografia mai pubblicata. «Ora chiederemo ai nostri lettori, con l’immaginazione, di rimettere indietro le lancette del tempo a più di cento anni fa e di venire con noi alla presenza di Miss Austen» [dalla Prefazione].
Chi di voi non ha sospirato leggendo un romanzo di Jane Austen? Chi non si è innamorata di Mr. Darcy o del carattere indomito di Elizabeth Bennet? Chi non avrebbe voluto tirare i capelli a Marianne o vivere le emozioni "gotiche" di Catherine Morland?Se tra voi, lettrici, vi sono delle affezionate Janeites, la risposta alle mie domande non potrà essere che una sola.Constace e Hellen G. Hill non solo ci propongono un diario di un valore inestimabile, ma riescono a far rivivere il genio di Jane e le atmosfere vissute nei suoi libri, trasportandoci nella magica Austenland.
Il romanzo è il prodotto a quattro mani di due sorelle, una autrice e l'altra illustratrice. Dalla comune passione per Zia Jane nasce questo progetto letterario che ha condotto le due donne a mettersi in viaggio nel 1901 per confezionare un diario dal sapore dolce-amaro, alla scoperta dei luoghi in cui Jane Austen vivette. La buona riuscita del libro è dovuta anche al materiale di studio a loro disposizione: documenti riservati cui ebbero accesso, come la biografia di Jane "Memoir" realizzata dal nipote James Edward, come le lettere che l'autrice scrisse alla sorella Cassandra e grazie anche all'esito fortuito di un itinerario che non le condusse solo a ripercorrere i luoghi conosciuti, ma fece incontrare alle Hill anche i famigliari degli amici di Jane, pronti a versare nelle orecchie di Constance e Hellen aneddoti indimenticabili. 
Il loro sarà un viaggio meraviglioso, caratterizzato da imprevisti che si riveleranno essenziali, in quanto porteranno le Hill a conoscere luoghi insospettati legati a Jane, come l'imprevisto a inizio libro, durante il quale le sorelle sbaglieranno strada e si troveranno a pernottare in una locanda che appartenne proprio ai genitori dell'autrice. Il loro è un percorso molto particolare, attraverso le parole di Constance visitiamo Steventon e quel che rimane della canonica e dei suoi olmi, visitiamo i luoghi in cui Jane è cresciuta, ci trasferiamo con lei a Bath assistendo alle stagioni dei balli e dei ricevimenti, elemento imperante nella vita dell'autrice così come nei suoi romanzi, passeggiamo nei saloni destinati a tale uso, raggiungiamo Londra e Winchester, teatro dei suoi ultimi istanti. Accarezziamo il suo scrittoio dove diede vita all'opera "Ragione e sentimento", ci pare di vederla con il capo affondato nei fogli, intenta a creare i personaggi che sarebbero rimasti nella memoria collettiva per generazioni.

'E' stato osservato che nelle opere di genio c'è sempre qualcosa di intangibile,  qualcosa che può essere sentito ma che non può essere definito con chiarezza - qualcosa che ci sfugge quando tentiamo di esprimerlo a parole. Questo "qualcosa" di intangibile, questo fascino indefinibile è sentito da tutti gli ammiratori di Jane Asuten.'
Jane soleva consigliare di "scrivere solo di ciò che si conosce" e nei suoi scritti mise sempre in pratica tale proponimento, rese i suoi libri terribilmente reali, adattando le ambientazioni dei luoghi che lei conosceva alle sue storie. Attraverso questa lettura ci parrà di essere stati trasportati direttamente tra le pagine delle sue opere per la minuziosità e la precisione dei particolari degli ambienti che ritroveremo e che furono da lei riportati fedelmente.Nel recarsi a Bath, per esempio, le Hill proveranno tutte le sensazioni descritte in "Persuasione": pare di vedere i protagonisti sulla famosa scalinata, le stanze sembrano ancora impregnate dei discorsi e delle chiacchiere dei personaggi. Il libro si confonde con la realtà e la reltà con la fantasia.Jane amava la musica, i bambini e la natura e ciò traspare dal testo, grazie a questo romanzo ci viene fornita finalmente la chiave di lettura per comprendere la passione con cui descriveva le sue ambientazioni, il suo attaccamento ai meravigliosi scorci che sono stati scenografie delle sue storie indimenticabili.Attraverso le lettere di Cassandra, riportate nella narrazione, conosciamo il carattere mansueto e spiritoso di Jane: una donna sempre pronta ad accogliere ospiti imprevisti, anche se nel bel mezzo della stesura conclusiva di un manoscritto.
Una menzione va anche alla prestigiosa targa per Jane Austen, affissa il 18 luglio 1917, in occasione del suo centenario, sulla parete della dimora di Chawton Cottage. Questa targa in suo onore fu disegnata proprio dalla sorella di Constance, Ellen G. Hill e presentata in tale occasione.
La buona riuscita di questo romanzo è semplice: le Hill sono due di noi, ci somigliano, ci unisce a loro la passione comune per Jane, la voglia di scoprire i luoghi che tanto abbiamo amato nei suoi romanzi.La scrittura di Constance è molto personale, emotiva e qui sta il segreto del nostro coinvolgimento, rappresenta un faro per noi ammiratrici che ci ritroviamo immancabilmente in lei.In questo diario sentimentale, come fu definito dalle Hill, si sogna a occhi aperti, si odora il profumo del tè nei salotti, si ode la musica in sottofondo nei saloni da ballo e Jane ci parla, ora come allora, quasi un ultimo saluto a suon di immagini evocative.In "Jane Austen - I luoghi e gli amici"  si sogna tra pagine ammantate di una magica atmosfera. E' un itinerario per appassionate e, non so voi, ma io questo itinerario voglio viverlo e lo farò prima o poi; infilerò quetso romanzo in valigia, prenoterò il biglietto per l'Inghilterra e partirò per Austenland. Chi mi seguirà?
Recensione presente nella Rassegna Stampa della casa editrice.

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