RECENSIONE : Joyland di Stephen King

Creato il 07 settembre 2013 da Bookland
Ecco la recensione di una delle mie letture di agosto!

Titolo: Joyland Autore: Stephen King Pagine: 360 Prezzo: € 19,90 Editore: Sperling & Kupfer Trama Estate 1973, Heavens Bay, Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente universitario squattrinato e con il cuore a pezzi, perché la sua ragazza lo ha tradito. Per dimenticare lei e guadagnare qualche dollaro, decide di accettare il lavoro in un luna park. Arrivato nel parco divertimenti, viene accolto da un colorito quanto bizzarro gruppo di personaggi: dalla stramba vedova Emmalina Shoplaw, che gli affitta una stanza, ai due coetanei Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e ben presto inseparabili amici; dall'ultranovantenne proprietario del parco al burbero responsabile del Castello del Brivido. Ma Dev scopre anche che il luogo nasconde un terribile segreto: nel Castello, infatti, è rimasto il fantasma di una ragazza uccisa macabramente quattro anni prima. E così, mentre si guadagna il magro stipendio intrattenendo i bambini con il suo costume da mascotte, Devin dovrà anche combattere il male che minaccia Heavens Bay. E difendere la donna della quale nel frattempo si è innamorato. Mia recensione Joyland è l'ultima fatica di Stephen King pubblicata in Italia e dopo numerosi libri di vari generi, ho voluto provare a leggere un suo romanzo. Ho già esperienza con "mucchio d'ossa" e con "Shining" entrambi libri horror che ho letto diversi anni fa, ma non mi sono mai appassionata particolarmente a questo autore. Ovviamente mi devo rifare!
Il romanzo si apre con Devin, universitario alla ricerca di un lavoro che per caso nell'assunto in un parco divertimenti nella Carolina del Nord. Insieme ad un lavoro molto faticoso ma gratificante, Devin viene a conoscenza di una leggenda metropolitana del luogo legata al tunnel dell'orrore: qualche anno prima una ragazza è stata brutalmente uccisa nel buio della giostra e si racconta che il suo fantasma vaghi ancora nell'attrazione. Il fantasma di Linda Gray viene avvistato esclusivamente dai lavoratori del parco e non dalle persone che ogni giorno frequentano Joyland. Per svagare la mente da una cocente delusione d'amore, Devin inizia ad indagare sull'omicidio della ragazza incuriosito dalla storia e, tra nuove conoscenze, nuove esperienze e periodi non proprio piacevoli, riesce ad andare oltre le apparenze e a scoprire l'arcano.
Questo libro in generale mi è piaciuto, non tanto per la storia raccontata, ma più che altro per lo stile stesso dell'autore che si cala perfettamente nel mondo di un ragazzo di 21 anni e che utilizza termini gergali sia giovanili sia legati alla sfera dei parchi divertimenti. Alla fine del libro l'autore scrive una nota in cui racconta dove è riuscito a rintracciare, adattando modificando, tutti termini relativi alla parlata dei lavoratori dei Luna Park. Questa nota finale è particolarmente colpita perché dimostra come Stephen King tenga al proprio stile e come s'impegna a renderlo unico particolare all'interno dei propri romanzi. Proprio il linguaggio usato, lo stile scanzonato e rilassato e l'utilizzo del gergo sono riusciti a farmi calare nella narrazione facendomi leggere il libro molto velocemente e facendomelo apprezzare. Devin è un simpatico ragazzotto molto autoironico e critico verso se stesso che casualmente si trova catapultato in questo mondo dedito al divertimento degli altri che inaspettatamente gli insegna molte cose. Tutto romanzo è strutturato come una specie di diario in cui il protagonista adulto ricorda a posteriori quest'esperienza lavorativa che lo ha segnato profondamente e che rappresenta il momento in cui da ragazzo diventa uomo. Questa sensazione di passaggio dal passato al futuro, dal modo di fare e di giovane a un modo di ragionare e comportarsi da adulto, dalla prima fidanzata altre esperienze con donne è il fulcro di tutta la storia perché la parte dedicata al fantasma della casa del brivido è breve e mi è sembrata messa in secondo piano dal resto. So benissimo che King non scrive solo romanzi horror, però sono rimasta un po' delusa da come l'unica parte misteriosa di tutto il libro non venga raccontata analizzata in modo più particolareggiato anche se capisco che è proprio l'intenzione dell'autore non concentrarsi sul fantasma per concentrarsi sul tema del cambiamento. Piccolo particolare che mi ha fatto spesso sorridere e relativo alle letture di Devin: per una buona parte del romanzo legge il Signore degli anelli di Tolkien.
Ho deciso quindi di assegnare tre stelline mezzo romanzo e, nella TBR list dell'anno prossimo vorrei inserire almeno romanzo appartenente al genere horror di questo grande scrittore.
  Lya

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