Recensione: Kizu No Kuma

Creato il 03 gennaio 2013 da Chaneltp @CryCalva
E' un po' di tempo che non pubblichiamo recensioni, a causa delle varie feste, non ci siamo potuti cimentare nella lettura. Ma oggi, per farci perdonare, vi lasciamo ben 2 recensioni dello stesso libro. BUONA LETTURA!!
KIZU NO KUMA
AUTRICE: Francesca AngelinelliEDITORE: CasiniPAGINE:184PREZZO: 16,90TRAMA:Gaiko, giovane guerriero dell'Impero Si-hai-pai, ha un futuro brillante di fronte a sé. Ma l'assassinio delia sorella Karui sconvolge la sua esistenza. Spinto dal desiderio di vendetta, Gaiko compie una strage. Non sa di essere stato una pedina in un  by CouponDropDown"> by CouponDropDown"> by CouponDropDown">gioco di potere più grande di lui. Il suo mondo è in frantumi e, costretto alla fuga, rischia di perdere se stesso, oltre a tutto ciò che deve abbandonare a Hoh-ma, Capitale dell'Impero. Ma in un tempio, abitato dal misterioso monaco Yurei, Gaiko inizia la riabilitazione fisica e spirituale. Qui incontra anche una donna, Mai-mai, che lo costringerà a confrontarsi con le sue colpe e il suo passato.

(EZIO)Troppo breve, troppo veloce.Purtroppo questa volta il mio giudizio è decisamente negativo. Attenzione però, l'idea di fondo a mio parere è ottima e originale: l'autrice ci presenta figure e tradizioni del mondo orientale mescolate con i tipici elementi del fantasy. E questa è la prima volta che mi accingo a leggere qualcosa del genere, qualcosa che spazia e non rimane chiuso, soffocato, dai confini imposti da questo troppo dilagante genere letterario. Peccato solo che sarebbe stato dovuto essere curato maggiormente e non parlo di dettagli, ma dell'intera strutturazione. La prima cosa che non mi è piaciuta è il susseguirsi precipitoso degli eventi: ci spostiamo da una stagione all'altra nel giro di qualche pagina, da momenti in cui “la vita non poteva essere più dolce” a stragi e dolori terribili, da una vita a un'altra. Sembra quasi che si passi da una storia all'altra, non c'è tempo di capire, metabolizzare, tutto è troppo rapido: la vera sfida che forse deve affrontare il protagonista Gaiko è l'avanzare delle pagine che sembrano volersi liberare di lui giungendo all'epilogo del libro. Tanti eventi, tanti personaggi: è inevitabile che diverse figure si incrocino lungo il cammino, i salti temporali del nostro giovane eroe, ma nessuno di loro sembra avere un peso corporeo e sopratutto una notevole importanza, ma sono tutte figure prive di una certa caratterizzazione, che non lasciano nulla al lettore se non il desiderio di sapere qualche cosa in più al di là del loro semplice nome. È un mondo fatto di personaggi senza identità, ad eccezione di qualche piccolo passo in cui Gaiko si lascia andare al passato, ai ricordi, alle speranze. Ma si tratta pur sempre di qualche rigo. È però davvero un peccato che la storia non sia stata sviluppata con maggiore attenzione e magari pazienza perché gli elementi fondamentali per la riuscita di un ottimo libro ci sono tutti ma non sono stati sviluppati adeguatamente: è tutto appena accennato, uno scorcio di sfuggita ci viene offerto sino alla fine e non una visuale ampia. Un po' più particolare è la parte secondaria del testo in cui vengono date diverse informazioni riguardo a quel mondo di guerrieri, alle armi utilizzate e all'origine delle Cucitrici. Queste in particolare sono , o meglio sarebbero potute essere, le figure cardini del racconto, che avrebbero suscitato interesse da parte del lettore nonostante la brevità del resto. La velocità delle azioni è funzionale durante i momenti crudi della battaglia, dove tutto deve essere descritto in maniera rapida, tessendo un effetto di suspence continuo; ma quando sopraggiunge la morte è bene lasciare spazio al tormento dell'eroe, è bene spiattellare tutta la sua rabbia e tutto il vortice di sentimenti negativi che lo animano. Bisogna saper accelerare e allentare il ritmo creando un mix perfetto, senza annoiare ma contemporaneamente senza saltare passaggi importanti. Una maggiore introspezione sarebbe stato l'ingrediente perfetto insieme a una dinamica più lineare e calma.

VOTO: 2/5
(Christy)Non so da dove iniziare a parlarvi di questo libro. In parte mi associo al pensiero di Ezio. Kizu No Kuma è un libro quasi originale, dal punto di vista della storia. Infatti, non avevo mai letto nulla del genere. Un fantasy ambientato in Oriente, cosa che mi piace molto, amo i paesi orientali e l'idea di una storia ambientata in quei luoghi la trovo davvero originale e fantastica. Peccato che viene raccontata troppo velocemente, sembra quasi una bozza della storia intera. Lascia nel lettore troppi se e ma... In poche pagine, viene narrata l'intera storia di Gaiko, che si sviluppa in diversi mesi, come si può narrare un periodo così lungo, in poche pagine? Penso, che l'autrice avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente su molti punti. Anche la descrizione dei vari personaggi mi sembra troppo scialba, non riesco ad immaginarmi i vari protagonisti e per me è una cosa negativa. Infatti, quando leggo mi piacerebbe viaggiare e avventurarmi insieme ai personaggi, ma non avendo una mezza idea, non ho potuto farlo.

La storia di Gaiko, inizia con il suo risveglio in un prato. Non ricorda molto della sera precedente, forse ha bevuto troppo. Tornando al palazzo, in cui vive trova una notizia orribile ad aspettarlo, sua sorella è stata uccisa! Da qui, inizia il viaggio di Gaiko, vuole vendicare la sorella, sacrificando molto della sua vita. Deve lasciare la sua famiglia e il suo villaggio.Gaiko farà nuove amicizie, e conoscerà anche l'amore, ma non mancheranno altri dolori, altre perdite, altre morti!La lettura è molto semplice e troppo veloce. Si può leggere tutto il libro in un paio di giorni, la storia non è noiosa, anzi riesce ad incuriosire chi legge, ma questa curiosità non viene appagata, visto la velocità del racconto. Darò un basso voto al libro. Però non posso mentire che mi ha fatto piacere leggerlo, anche perché l'autrice scrive abbastanza bene. Sono curiosa di leggere qualche altro suo libro, per capire se anche negli altri, la storia è troppo veloce.Ovviamente, questa recensione negativa non deve servire per sminuire la bravura dell'autrice, ma penso che possa servire come consiglio.  VOTO: 2 e mezzo / 5



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