Descrizione: Basilica di S. Antonio, Padova. Vigilia della Festa del Santo.
Durante la celebrazione eucaristica esplode un ordigno che danneggia, irreparabilmente, la parte anteriore della Basilica.
La novizia Sara, trovatasi per caso all’interno durante l’attentato, viene catturata come ostaggio dai malviventi. E nella prigionia forzata, il passato si presenta con prepotenza nella sua vita, sconvolgendola. Ha un nome: Gabriele, il suo carceriere.
Inquieto e viziato figlio di un facoltoso industriale, in perenne conflitto col mondo e con se stesso, Gabriele, nome in codice ‘Corvo’, fa parte del nucleo terroristico guidato dall’occulto burattinaio che dirige le fila di tutta la vicenda: il Falco.
Scattano le indagini a largo raggio condotte dal sagace, intuitivo e valido Ispettore della Giudiziaria Gianni Rampin.
Ma nulla è come sembra, nessuno è ciò che appare, tutti recitano una parte in una rappresentazione ricca di caratteri dalle personalità contraddittorie.
In un incrocio tra faida familiare e thriller esoterico, L’Anello del Tempio di Ellah K. Drake vi condurrà da Padova, al Vaticano, alle inquietanti ma affascinanti distese desertiche del Grande mare di Sabbia, in un crescendo di verità che lentamente smaschereranno un piano diabolico che potrebbe sconvolgere sia l’equilibrio del pianeta quanto il destino dell’umanità.
L'autrice:
Nel 2006 pubblica senza contributo il thriller, Il verde e l’acciaio, edito da Statale 11 editrice. Nel 2009 pubblica gratuitamente un ebook dal titolo 'Un dono dal cielo' che in precedenza era stato una fanfiction. Attualmente ha raggiunto oltre 8000 visualizzazioni. Nel 2011 abbandona la scrittura per motivi personali. Nel 2013 ritorna in pista con umiltà e sotto pseudonimo, con il chick-lit 'Sognando una stella' edito youcanprint.
La mia recensione:
Ho conosciuto la scrittrice Ella K. Drake leggendo il cick-lit “Sognando una stella” (la mia recensione qui). Mi sono innamorata dello stile spumeggiante e fortemente autoironico che caratterizza la sua scrittura, della sua capacità di raccontare l’amore garantendoci il sorriso sulle labbra e, all’occorrenza, qualche lacrima in punta di ciglia − che non guasta mai.
Ho accolto dunque con entusiasmo la sua nuova pubblicazione e, allo stesso tempo, mi sono accostata alla lettura con particolare curiosità giacché ne “L’anello del tempio” l’autrice cambia pelle mettendosi in gioco con un genere radicalmente diverso da quello che ne ha segnato il fortunato esordio.
Abbandonate le atmosfere scanzonate e le gag esilaranti tipiche del cick-lit, questa volta ci propone un thriller esoterico calandoci sin da subito in una situazione da brivido.
Siamo nella Basilica di S. Antonio a Padova. Durante la celebrazione della Santa Messa un ordigno esplode seminando il panico tra i presenti. La novizia Sara, trovatasi per caso sul luogo dell’attentato, ha la fortuna di rimanere indenne ma il destino non ha in serbo per lei un felice epilogo: gli attentatori la prendono in ostaggio e le brutte sorprese non finiscono qui. Quando uno dei sequestratori le si mostra a viso scoperto, il passato torna a galla costringendola a fronteggiare i suoi fantasmi. L’uomo che la tiene segregata e la minaccia di morte, infatti, non è uno sconosciuto. Per tutti è il Corvo − criminale spietato e senza scrupoli − per Sara è semplicemente Gabriele, ovvero colui che ha tanto amato in un tempo ormai remoto e che ha determinato la sua scelta di diventare suora.
Ma chi è il mandante dell’attentato e del sequestro? Perché Gabriele ne è coinvolto?
Scoprirlo non sarà solo una priorità di Sara. Mentre lei lotta per sopravvivere nel covo dei rapitori, l’ispettore Gianni Rampin indaga per risolvere il caso.
La verità che pian piano verrà svelata recherà con sé il dramma di una faida familiare ma anche i segreti di una setta esoterica. Per far luce sulla vicenda occorrerà viaggiare nello spazio e nel tempo, dall’Italia al deserto africano; da un presente foriero di tristi presagi − come la fine del mondo attesa per il 2012 − a un passato fitto di arcani e oscure alleanze che affondano le loro radici nei misteri della fede e nelle losche trame del Vaticano.
Le tematiche che sorreggono la parte esoterica, pur rimanendo estremamente affascinanti, di sicuro non stupiscono né apportano grandi novità incanalandosi piuttosto nel sentiero già ampiamente battuto dagli autori che hanno decretato il successo di questo filone narrativo. Tuttavia, non aspettatevi una copia dei romanzi di Dan Brown perché le affinità si fermano alla sola scelta di alcune tematiche affrontate. Radicalmente diverse sono le atmosfere così come l’approccio a determinati argomenti e il modo di gestire la trama e, a mio parere, è proprio a questa diversità che bisogna guardare per riconoscere il “marchio di fabbrica” di Ellah Drake.
In effetti la mia sensazione è che l’etichetta di thriller esoterico sia fuorviante perché sebbene non manchino elementi riconducibili a questo genere, la storia si snoda acquisendo un taglio e seguendo priorità che esulano dallo stesso. La Ellah Drake, narratrice di sentimenti in realtà sembra scalpitare tra queste pagine e, alla fine, prende il sopravvento. Il mistero c’è ma rimane sostanzialmente sullo sfondo. Le indagini per svelarlo sono in atto e hanno pure un importante personaggio di riferimento come Rampin, tuttavia non ci sono veri e propri enigmi da risolvere, nessun rompicapo per il lettore. La soluzione non viene conquistata a suon di ricerche e “indovinelli”, come solitamente avviene nei libri ascrivibili al succitato contenitore narrativo
L’investigatore ci arriva perché può contare su un infiltrato che osserva e riferisce.
Quel che inchioda il lettore non è tanto la curiosità di scoprire chi sia il colpevole o quale sia il movente del crimine quanto l’avventura che permea l’intera trama e il senso di attesa che si crea intorno alla storia d’amore tra i due protagonisti. Volendo perseverare nel gioco delle “libere associazioni”, più che ricordarmi i romanzi di Dan Brown, questo libro mi ha rievocato la saga cinematografica incentrata su Indiana Jones, che faceva appunto perno su un buon mix di azione e sentimento.
Eh sì, perché la componente romantica è presente, finisce per acquisire un ruolo preponderante e, dal mio punto di vista, rappresenta il vero punto di forza del romanzo.
Più che un thriller esoterico, “L’anello del tempio” mi è sembrato un bellissimo romance avventuroso inserito in una cornice esoterica d’eccezione. È in quest’ottica che l’ho apprezzato e ho riconosciuto la cifra stilistica della sua autrice. Lì dove il “giallo” non è riuscito a suscitare il mio pieno entusiasmo e a convincermi fino in fondo, la travagliata storia d’amore che lega i due protagonisti mi ha coinvolta ed emozionata senza riserve.
Lettura particolarmente consigliata a chi ama le storie in bilico tra romanticismo e avventura.