Recensione: L’Angelo Caduto di Susan Ee (Fanucci)

Creato il 07 agosto 2013 da Erika @erika_zini

Era da tanto tempo che sentivo parlare di Angelfall, leggevo recensioni (sui blog di chi recensisce libri in lingua) e “indagavo” sui pareri dei lettori stranieri. Ho anche scritto un anteprima per ingannare il tempo, poi, finalmente nelle mie mani, ci è voluto un po’ per leggerlo e per farmi un’idea del libro e dei personaggi.

Sono passate solo sei settimane da quando gli Angeli hanno dichiarato guerra alla Terra. Nessuno sa esattamente quale sia il motivo, fatto sta che la fine del mondo sembra vicina. Le città sono i primi luoghi ad essere stati attaccati e distrutti, non esiste più la tecnologia, né corrente elettrica. Gli uomini, per sopravvivere, devono nascondersi e cercare il cibo tra le macerie dei palazzi e nelle case disabitate. Il modo più sicuro per spostarsi è di notte, quando è buio e gli angeli difficilmente sono in volo. Ma anche di giorno ci sono pericoli: bande di uomini disperati alla ricerca di “compagnia” o di cibo, pronti ad attaccar briga.

Per questo motivo Penryn, che ha sulle spalle il peso di una madre mentalmente disturbata e una sorellina disabile, ogni giorno al calar del buio si rimette in marcia per trovare un nuovo rifugio per sè e i suoi cari. Anche se ha solo 17 anni, la ragazza ha sempre dovuto affrontare difficoltà e ha imparato a conviverci nella maniera più crudele: in prima persona, soprattutto dopo la scomparsa del padre.

Durante uno di questi spostamenti, la sua attenzione viene catturata da un combattimento tra angeli, così violento che Penryn non riesce subito a reagire, restando esterrefatta nel constatare che un gruppo ben nutrito sta letteralmente strappando le ali a uno dei loro. La ragazza, risvegliandosi per l’orrore, fa cenno alla madre e alla sorella di nascondersi e corre in soccorso dell’angelo ormai morente, raccogliendo la sua spada e scacciando tutti gli altri. Mentre Penryn combatte si accorge di sfuggita che gli angeli stanno portando via la sorellina.

A questo punto, l’unico modo per sapere dove si stanno recando è quella di farselo dire dall’angelo cui hanno strappato le ali, il solo che sappia perché è stata rapita e dove sia stata portata. Così Penryn è costretta a soccorrere il ferito, il tempo necessario che le dica dove andare e poi lasciarlo al suo destino. Così fa, rifugiandosi, all’insaputa della madre, in una palazzina vicina e tenendo sempre d’occhio il ragazzo che, senza ali, sembra quasi umano (se si esclude l’impossibile perfezione dei suoi lineamenti). Al suo risveglio, scopre che si chiama Raf ma, per convincerlo a darle informazioni, è costretta ad un patto: lei lo aiuterà a tornare “dai suoi” per riattaccargli le ali, in cambio lui la farà entrare nella fortezza dove, con tutta probabilità, si trova la sorella.

Inizia qui un viaggio dove i due si copriranno le spalle a vicenda in diverse occasioni, dove Penryn si renderà conto di affezionarsi sempre più a Raf (non vedendolo più solo come una fonte d’informazione) e l’Angelo mostrerà di essere meno freddo e più umano di quanto lui stesso crede.

Il viaggio sarà lungo e approderà in un lussuoso palazzo dove gli Angeli “recitano” una parte ben diversa da quella che ci si immaginerebbe dai “paladini della giustizia”, dove gli uomini sono insignificanti e usati per i loro loschi comodi.

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Bene, questa in sostanza la vicenda raccontata in L’Angelo Caduto che ha, chiaramente, l’obiettivo di introdurci in una realtà nuova, dove gli angeli sono i “cattivi” della situazione e gli uomini stanno iniziando ad organizzarsi per contrastarli. Il fatto di essere una introduzione è molto evidente durante la lettura, sono infatti moltissimi gli avvenimenti che accadono e ai quali non viene data alcuna spiegazione (due esempi, senza spoiler: perché gli angeli hanno dichiarato guerra agli umani? perché i bambini vengono rapiti?).

Nonostante il mondo sia completamente sottosopra, l’unico punto di vista che abbiamo sulla storia è quello di Penryn che ha un solo obiettivo: salvare la sorella. Solitamente adoro il fatto che il libro sia raccontato in prima persona (anche se preferisco al passato che al presente) ma qui l’ho trovato particolarmente limitativo. Mi sarebbe piaciuto molto, per esempio, che i capitoli fossero raccontati sia da Penryn che da Raf e magari anche dalla madre della ragazza.

Penryn e Raf in una fan art molto carina!
(credits: http://mrskanda.deviantart.com/)

Detto questo, la modalità di racconto è decisamente scorrevole e adrenalinica. L’ho trovata poco coinvolgente, ma probabilmente è dipeso solo dal fatto che non sono riuscita ad entrare in empatia con il personaggio principale che, a mio parere, avrebbe avuto bisogno di maggior approfondimento caratteriale. Anche Raf, purtroppo, è solo delineato ma non riusciamo a capire bene dai suoi comportamenti quali siano i suoi sentimenti verso la ragazza, cosa provi per la situazione, cosa ne pensi della guerra. Un altro personaggio interessante è quello della madre. La vediamo, però, solo a tratti e attraverso gli occhi della ragazza. Sappiamo che ha delle visioni da tutta la vita, si sente seguita dai demoni (non sappiamo chi e come siano) e talvolta aiutata da loro (ma sempre ad un prezzo). Non è affatto chiaro se siano effettivamente solo nella sua mente o, in qualche modo, siano reali. Ha comportamenti inquietanti e da shamana ma non riusciamo a cogliere il senso di quello che fa nella sua interezza.

Ho apprezzato molto l’originalità della storia, dove non troviamo la classica, e scontata, storia d’amore invincibile, ma, per una volta, sono l’amore fraterno e quello famigliare che spingono la protagonista alle azioni che compie, rischiando in prima persona la propria vita e alleandosi con il più pericoloso degli esseri.

Il finale, pur essendo chiaramente aperto, è soddisfacente e non lascia troppo con il fiato sospeso. Sono curiosa di leggere anche i seguiti e vedere tutta questa carne al fuoco… finalmente cotta!

LA SERIE

A proposito nel numero di libri della serie Penryn & the End of Days non ci sono notizie certe. La stessa autrice sul suo blog segnala che saranno approssimativamente 5 ma non ne è sicura. Al momento sono solo 2 i titoli pubblicati e un terzo, di cui la cover non è ancora stata rivelata, uscirà nel 2014 negli USA. Il libro, come sapete, è stato tradotto in diverse lingue e la mia curiosità mi ha spinta ad andare a scoprire come sia stata rappresentata la storia negli altri paesi. Che ne dite? Quale preferite?

La cover tedesca mi ricorda molto lo stile Hunger Games! La turca è leggermente impressionante… Quella greca è sulla falsariga dell’originale. La russa sembra la cover di un libro per ragazzi.

A proposito: lo sapevate che la copertina di Angelfall è di un’artista Serba che ha vinto un contest indetto proprio da Susan Ee? La quale ha dichiarato “As soon as I saw it, I knew it was the one” (nonappena l’ho vista, ho saputo che era Lei, ndr)!

LA TRAMA

Sei settimane dopo che gli angeli dell’apocalisse sono scesi per demolire il mondo moderno, bande di strada governano il giorno, mentre la paura e la superstizione fanno da padrone quando cala la notte. Quando gli angeli guerrieri volano via con una ragazza piccola e indifesa, sua sorella maggiore di diciassette anni, Penryn, farà di tutto per riportarla a casa, anche se questo significa fare un accordo con il nemico, un guerriero che è stato lasciato sanguinante e senza ali dopo la battaglia. Avendo solo l’un l’altro per sopravvivere in un mondo in cui regna la devastazione, i due camminano verso la roccaforte degli angeli, dove rischieranno tutto per salvare la giovane sorella, e l’angelo caduto dovrà decidere se affidarsi ai suoi nemici affinché tutto torni come era prima…

L’AUTRICE

Susan Ee è un’autrice indipendente, ha da poco firmato un contratto con Amazon per la pubblicazione della saga Penryn & the End of Days, di cui il primo volume è uscito nel 2011.

Titolo: L’angelo Caduto
Titolo originale: Angelfall
Autore: Susan Ee
Editore: Fanucci
Pagine: 313
Prezzo: 12,00


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