RECENSIONE: L'arte segreta dei rimedi del cuore di Regina O'Melveny

Creato il 11 dicembre 2013 da Bookland
buona lettura!
Titolo: L'arte segreta dei rimedi del cuore  Autore: Regina O'Melveny
Pagine: 352
Prezzo: € 18,90 ebook: € 9,99
Editore: Sperling & Kupfer

Trama Rosmarino per scacciare la tristezza. Petali di girasole per ritrovare il sorriso. Anice stellato per calmare i turbamenti del cuore. È l'anno 1590 e a Venezia c'è un solo medico donna, cui le signore della Serenissima si rivolgono per vincere la malinconia, placare gli attacchi d'ira, allontanare le paure: la dottoressa Gabriella Mondini, in grado di trovare le giuste combinazioni di erbe, fiori e rimedi naturali che agiscono sul corpo come sull'anima. Gabriella è la figlia del dottor Mondini, famoso scienziato che le ha trasmesso la passione assoluta per l'arte della medicina. Ma lui è lontano: partito ormai da molti anni, insegue il sogno di compilare il Libro dei Rimedi - un compendio della sapienza medica del tempo - raccontando alla figlia le sue scoperte in lunghe lettere che lei legge ogni volta con la stessa trepidazione. Quando queste, però, si fanno sempre più vaghe e inquietanti, Gabriella decide di mettersi sulle tracce del padre. Comincia così un viaggio pieno di pericoli, sorprese e incontri: seguendo gli indizi contenuti nelle lettere, Gabriella si spingerà da Venezia fino alla Spagna e al Marocco, da dove è giunta l'ultima missiva; per comprendere infine l'incredibile verità che si nasconde dietro il silenzio del dottor Mondini. Imparando che la medicina nasconde ancora molti segreti per lei, e scoprendo in ogni luogo nuove erbe, nuovi rimedi e nuovi mali da curare. Tra i quali, quello più pericoloso e impenetrabile di tutti, per cui non c'è cura che tenga: l'amore. Un esordio tra i più attesi dell'anno, da un'autrice considerata la nuova grande voce della narrativa storica.      Anche questa sarà una recensione piuttosto breve, ultimamente ne sto scrivendo parecchie, ma sto beccando libri che mi lasciano abbastanza delusa, e questo è certamente tra questi. Devo ammettere che ho provato a leggerlo perché l'ho inserito nella sfida dell'alfabeto, l'autrice è la mia lettera o, ma è stata un'agonia finirlo!
La protagonista è una donna veneziana che vive alla fine del cinquecento e di professione fa il medico, come suo padre. Dopo la partenza per un viaggio del suo genitore ha proseguito con il suo lavoro, ma dopo diversi anni di assenza, i medici, non avendo una garanzia paterna, le impediscono di esercitare. Decide quindi di partire alla ricerca di suo padre...
Parto da un presupposto, pur sembrandolo, questo non è un romanzo storico. Tutto il libro è assolutamente anacronistico, l'autrice ha praticamente preso una protagonista femminile "carismatica" e l'ha buttata a vivere alla fine del '500 stravolgendo la storia completamente. In tutto il libro non sono evidenti particolari studi dedicati al periodo storico prescelto e questo è il preludio della catastrofe. Prima di tutto lei è un medico, ammessa alla professione perché suo padre è anch'esso un medico, ma questa non è una giustificazione abbastanza meditata e passabile. All'epoca esistevano "medici" donna, ma erano levatrici o esperte di erbe appartenenti al popolino che praticavano la loro arte all'ombra dei veri dottori, quindi, già questo primo passaggio è abbastanza difficile da accettare per me. Mettiamo inoltre che Gabriella è la figlia di un ricco professionista quindi la sua vita sarebbe dovuta essere molto diversa proprio per la sua estrazione sociale. Un personaggi piuttosto assurdo è sua madre la quale, pur essendo più realistica storicamente, l'autrice la trasforma in una gallina chiocciante che pensa solo al trucco e ai vestiti e a rimproverare la figlia per la vita che si è scelta. Diciamo che fin qui avevo abbastanza accettatola situazione generale, ma la parte peggiore doveva ancora venire: per ritrovare il padre partito senza una giustificazione plausibile 10 anni prima e dato ormai per morto, organizza un viaggio con la sua serva e il marito di quest'ultima sia per riabbracciarlo, sia per riabilitarsi tra i medici con l'appoggio del suo genitore. Insomma decide di andarsene di casa per affrontare un viaggio totalmente assurdo:prevede di cercare il padre andando nei posti dov'è stato lui, anche 10 anni prima. Cioè, in sintesi succede che una donna ricca, senza seguito, senza marito, dalla mattina alla sera parte per un viaggio senza meta: questo è davvero totalmente fuori dal mondo, voglio ricordare che siamo alla fine del 1500. Gabriella affronta numerose difficoltà, messe lì ad hoc per dimostrare quanto è determinata la ragazza, senza battere ciglio: insomma tutto è troppo costruito, gli avvenimenti non sembrano per nulla casuali. Vogliamo poi mettere che incontra numerosi uomini, anziani e non, e tutti la vogliono come moglie? Una donna già adulta per l'epoca, per di più con una professione che viaggia da sola e tutti la vogliono? Probabilmente la reputazione di una prostituta sarebbe stata considerata meno distrutta della sua. Insieme a tutto questo sfacelo delle convenzioni dell'epoca e dello stile di scrittura piuttosto infantile, si aggiunge anche il fatto che lei è volubile e, nonostante abbia trent'anni, si comporti come una ragazzina immatura che s'innamora del primo che passa. Insomma, in tutto il romanzo non ho trovato neanche una cosa positiva, anzi mi è stato davvero difficile terminarlo.
Assegno una stellina e sconsiglio la lettura a chi cerca una romanzo storico fedele alla realtà e serio.
Lya

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