La trama:
È la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua madre a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa, qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l'ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l'ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l'enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos'è quell'inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli, ed è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche, e della piccola Emma, che sembra temere solo una cosa: perdere i suoi fratelli. È la storia di tre ragazzi inseguiti da un potere oscuro e minaccioso e del libro che cambierà per sempre il loro destino.
La mia recensione
Ormai tutti (o quasi) sanno che il 28 aprile per la casa editrice Longanesi è uscito l’attesissimo L’atlante di smeraldo di John Stephens. Un’eccezionale campagna pubblicitaria con una grande presentazione al Salone del Libro di Torino e la pubblicazione in contemporanea mondiale hanno creato intorno a questo romanzo molte aspettative accresciute ancor di più dalle voci di chi lo proclamava il nuovo Harry Potter e dall’interesse intorno all’autore stesso, sceneggiatore e produttore esecutivo di serie televisive americane di grande successo (Gossip girl, The O.C., Una mamma per amica).
Quello che ci troviamo tra le mani è il primo capitolo di una trilogia fantasy per ragazzi, ma anche no, che punta a stregare i nostri cuori con la sua storia magica, avvincente e piena di avventura. Un esordio letterario col botto, si potrebbe dire, perché di un esordio letterario si tratta; John Stephnes si affaccia per la prima volta al mondo dell’editoria e delle pubblicazioni con un romanzo che ha conquistato da subito le case editrici che hanno fatto a gara per accaparrarselo. Sicuramente la sua vena creativa aveva già trovato modo di esprimersi attraverso la televisione, ma di certo la sua trilogia non è da meno.
Molte le fonti a cui si è ispirato e che i lettori di fantasy non avranno mancato di riconoscere, ma se c’è chi storce il naso e parla di non originalità sicuramente non ha letto L’atlante di smeraldo con attenzione e soprattutto non si è lasciato condurre nella storia per vivere al fianco dei protagonisti. Gli ingredienti che formano questo romanzo sicuramente sono stati già abbondantemente utilizzati da altri scrittori prima di Stephens: bambini speciali, magia, misteriose profezie. Ma quello che rende buona una torta, passate il paragone, non sono tanto gli ingredienti (anche quelli) quanto come questi vengono mescolati tra loro. E Stephens porta a compimento il suo compito in maniera più che buona.
La storia inizia in una notte buia e angosciosa che non ha nulla dell’allegra spensieratezza che dovrebbe caratterizzare la notte di Natale; tre bambini, Kate Michael ed Emma, sono strappati dai loro letti e dai loro genitori da un singolare individuo che, in accordo con i genitori stessi, cerca di nascondere i bambini da un’inquietante quanto sconosciuta minaccia. Da questo momento per i tre protagonisti comincerà il pellegrinaggio di orfanotrofio in orfanotrofio, dieci lunghi anni senza sapere perché sono stati abbandonati, ma con la decisa intensione di ritrovare i genitori e scoprire le proprie radici. Kate è la sorella più grande e sente su di sé tutto il peso della responsabilità dei fratelli, ha promesso alla madre che li avrebbe protetti, ma spesso il suo compito diventa veramente difficile per una ragazzina come lei. Michael è il saputello del trio, grande esperto dei nani, bisticcia sempre con Emma ma il suo affetto per le sorelle è immenso come il suo coraggio che riesce a tirare fuori quando le situazioni diventano pericolose. Emma è la più piccola, ma è la più combattiva, alle volte un po’ troppo scontrosa, ma è una maschera per non mostrare la sua vulnerabilità.Col tempo i tre fratelli hanno imparato a sostenersi l’uno con l’altro e ad affrontare le insidie che si presentano lungo il loro cammino, ma l’ultima tappa dei loro viaggi tra i vari istituti si chiama Cambridge Falls e lì tutto cambia.
Nello strano orfanatrofio del dottor Pym, strambo e alquanto particolare direttore della struttura, non ci sono altri bambini e inoltre accadono cose strane, specialmente se di mezzo c’è il libro dalle pagine bianche trovato per caso nella stanza-laboratorio dello stesso dottor Pym durante uno dei loro giri d’ispezione. Kate si accorge subito che quel libro dalla copertina verde smeraldo è particolare, lo vede illuminarsi nel buio della stanza e ha un potere estremamente grande: quello di far viaggiare nel tempo e nello spazio.È grazie a uno si questi viaggi che i tre fratelli si ritrovano indietro nel tempo di una quindicina di anni e fanno la sgradita conoscenza della Contessa, una strega bella quanto malvagia che sta cercando da molto tempo di appropriarsi del libro e che tiene in ostaggio i bambini di Cambridge Falls costringendo i loro padri a scavare nella montagna alla ricerca del prezioso e potente libro.
Ma cos’è questo libro? Da cosa deriva il suo potere? Pagina dopo pagina saremo condotti alla scoperta di questi segreti e prenderemo coscienza che quel libro è "l’atlante di smeraldo", uno dei tre Libri dell’Inizio, dove è stato concentrato tutto il sapere dei più grandi maghi e stregoni; ottenere quel libro significa avere tra le mani un grandissimo potere da utilizzare ed è per questo motivo che la Contessa cerca in tutti i modi di entrarne in possesso anche ricorrendo ai più subdoli ricatti e ad azioni meschine.
Sarà compito di Kate, soprattutto, ma anche di Michael ed Emma prendersi cura di questo portentoso libro e cercare in tutti i modi di porlo al sicuro lontano dalle grinfie della cattivissima Contessa e del suo misterioso e assai potente padrone, il Ferale Magnus. Ma per riuscire in questa difficile impresa avranno bisogno di aiuto e lo troveranno nella figura di Gabriel, silenzioso e abile guerriero che combatterà sempre a spada tratta e sprezzante di ogni pericolo, e nel popolo dei nani, simpatici abitanti della montagna che dopo un primo momento di ostilità si votano completamente alla causa.
Sentimenti come amore fraterno, affetto, solidarietà sono le vene sotterranee che attraversano tutto il romanzo e delineano la struttura delle relazioni che si istaurano tra i vari personaggi. Con un modo di scrivere semplice e allo stesso tempo coinvolgente John Stephens riesce a scaraventare il suo lettore nel mondo creato dalla sua fantasia. Un libro per ragazzi ben scritto che, facendosi carico delle saghe e dei romanzi che l’hanno preceduto (Harry Potter, Narnia, Lemony Snicket, Queste oscure materie), riesce a dar vita ad una storia che appassiona e invoglia a leggere ancora.
Per ora abbiamo scoperto il primo Libro dell'Inizio, ne mancano altri due a cui verranno dedicati gli altri due libri della trilogia. L’Atlante di Smeraldo è indiscutibilmente il libro di Kate, non ci resta che aspettare per scoprire quali avventure hanno in serbo per noi i libri di Michael ed Emma.
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