Autore: Saundra Mitchell
Editore: Giunti
Data uscita: 13 luglio 2011
Pagine: 224
Prezzo: 14,50 euro
A Ondine, in Louisiana, non succede mai niente. L’unico fatto degno di nota risale a molti anni prima, quando scomparve misteriosamente Elijah Landry, un ragazzo del posto. C’è chi dice che sia affogato nel lago, chi sostiene che sia scappato. Iris e Collette, due amiche inseparabili, si preparano a passare l’estate dei loro quattordici anni fra noia e sogni di fuga dal monotono paese. Iris, trascinata al cimitero da Collette, cerca di rompere la noiosa routine improvvisandosi medium, e richiama l’attenzione di un fantasma. Da quelmomento l’estate delle due amiche diventerà un vero incubo horror e il segreto di Elijah Landry, il ragazzo scomparso, verrà tragicamente svelato.
RECENSIONE: "Che cosa fai, Iris?"
(Livello spoiler: basso)
Le calde e afose giornate estive della Louisiana fanno da sfondo alla vita apparentemente quotidiana di due ragazze, due grandi amiche, che vivono nella minuscola Ondine (350 abitanti circa), a metà strada da Baton Rouge e New Orleans. Per Iris e Colette, che non vedono l’ora di lasciare Ondine, le uniche fonti di divertimento sono una serata alla tavola calda dell’unica stazione di servizio o un dvd preso a noleggio tra qualche decina di titoli ormai superati. E così, per ammazzare il tempo e la noia, s’improvvisano medium e streghe, un gioco che portano avanti da anni con tanto di taccuino degli incantesimi, tentativi di evocazioni palesemente finti e dubbie sedute spiritiche.
Poteva uno di questi giochi non trasformarsi in angosciante realtà durante una meravigliosa giornata di sole? Ma ovviamente no! Quindi ecco Iris, sdraiata sulla tomba dell’ormai defunta Cecily Claiborne mentre ascolta Colette richiamare spiriti dall’oltretomba durante l’evocazione quotidiana… Tutto procede come sempre finché, a un certo punto, la ragazza sente la voce di un ragazzo sconosciuto, che riesce anche a intravvedere per un attimo. E’ solo una fugace apparizione, ma quanto basta per far scaturire nella ragazza la convinzione di aver appena visto un fantasma.
Il fantasma in questione si chiama Elijah, come avrà modo di presentarsi poco più avanti, durante una seduta spiritica a cui partecipano Iris, Colette e anche Ben, ragazzo del posto e recente obiettivo di conquista da parte di Colette. Ecco dunque svelata l’identità del fantasma: Elijah Landry, ragazzo diciassettenne che molti anni prima – prima ancora della nascita di Iris e Colette – era misteriosamente sparito nel nulla, una sera, lasciando come unica traccia un cuscino macchiato di sangue.
Da questo momento in poi Iris viene praticamente perseguitata dalla presenza. Una presenza tutto sommato taciturna ma ben decisa a ottenere quello che vuole. E ciò che Elijah sembra volere è che la ragazza faccia luce su quel mistero taciuto per troppi anni. Inutile dire che le ricerche di Iris incontreranno molti ostacoli e diverse resistenze (lo stesso padre della ragazza la invita più volte a lasciare perdere): la ragazza tuttavia non si lascerà scoraggiare e – tra un litigio con Colette e un pensiero di troppo su Ben – riuscirà ovviamente a risolvere il mistero. La soluzione dell’enigma è forse la parte più originale, così come il ritrovamento di Elijah, scelta azzardata (soprattutto per via della descrizione insolitamente macabra) che molti autori avrebbero saltato a piedi pari, ma che la Mitchell decide invece di inserire nel racconto. Non ci troviamo di fronte a un intricatissimo giallo, quindi il lettore bene o male intuisce ben presto come sono andate le cose,anche se solo a grandi linee. C’è però da dire che i dettagli, le sfumature, saranno comunque in grado di sorprendere se non addirittura stupire. Ci troviamo pertanto di fronte a una vera e propria storia di fantasmi, studiata per lettori giovani e arricchita da alcuni spunti e idee originali. Complice uno stile particolarmente fluido, la storia si legge tranquillamente nel giro di poche ore. Molto carina la copertina, sebbene non incarna molto lo spirito del romanzo (avrei pensato a qualcosa di un po’ più originale del solito corvo, per quanto sempre ad effetto. Qualcosa che richiamasse una delle scene descritte nel libro, ad esempio). Resta di fatto una cover di tutto rispetto, però. Buona la caratterizzazione dei personaggi, ma non eccellente. L’introspezione c’è per modo di dire, del resto però questo tipo di storia punta molto sulla trama e lascia alla cura dei personaggi il tempo che trova. Non che siano stereotipati, intendiamoci, solo poco approfonditi. In particolare Elijah può considerarsi un fantasma in tutti i sensi. Di lui non rimane che un passato misterioso, un nome, e due frasi in croce ("Che cosa fai, Iris?" è la domanda che viene continuamente ripetuta). Meritava sicuramente più spazio, questo senz’altro. Tra gli aspetti negativi c’è sicuramente il fatto che – come sempre più spesso accade in questo genere di romanzi – le 250 pagine circa sono un poco tirate per le lunghe, nel senso che viene dato molto spazio a questione non propriamente così importanti. Dal punto di vista del contenuto vero e proprio, l’intera vicenda è facilmente riassumibile in una o due pagine, segno che il romanzo non spicca certo per la sua complessità. Una lettura veloce e senza troppe pretese, ma comunque godibile, che si aggiudica senza problemi le tre stelline piene.