Autore:Colleen McCullogh
Pagine: 444
Prezzo: 21,50
Editore: Rizzoli
Trama
A vent'anni dalla conclusione di "Orgoglio e pregiudizio" le vite delle sorelle Bennet hanno preso direzioni inattese: Jane è felicemente sposata con un amico di Darcy, Lydia affoga i dispiaceri nell'alcol, Kitty, vedova da poco, è diventata un'assidua frequentatrice dei circoli più alla moda di Londra ed Elizabeth non riconosce più in Darcy, in corsa per diventare primo ministro, l'uomo di cui si era innamorata. La più intraprendente e vitale è la timida Mary che, dopo essersi sacrificata a curare la madre, decide di scrivere un libro sulla povertà e sullo sfruttamento minorile, ispirandosi al suo idolo, Argus, un giornalista combattivo e misterioso. Osteggiata in tutti in modi dal cinico Darcy, che deve proteggere verità scomode, Mary intraprende un rocambolesco viaggio attraverso l'Inghilterra che, dopo averle fatto rischiare addirittura la vita, la condurrà tra le braccia del vero amore.
Solitamente non leggo i libri che proseguono storie iniziate e concluse di autori del passato ma che poi vengono riprese e proseguite da altri scrittori. Credo fermamente che gli originali siano sempre i migliori e i più completi(anche se apprezzo molto alcune fanfiction pubblicate online). Nonostante ciò ho voluto leggere "L'indipendenza della signorina Bennett" sequel del fantastico "Orgoglio e pregiudizio"... ma perché questo cambio di rotta? Adoro i personaggi del romanzo della Austen e ho voluto tentare la strada del sequel in previsione della lettura di una trilogia legata sempre ad "Orgoglio e pregiudizio": quella di Pamela Aidan. Tentar non nuoce! Ovviamente mi rifiuto di leggere la versione zombie della storia che mi mette davvero i brividi, ma lascio sempre uno spiraglietto aperto per sequel o riletture..non si sa mai, c'è sempre la possibilità di scoprire gioiellini inaspettati. In questo caso il libro, con tutte le attenuanti del caso, mi è piaciucchiato anche se non mi ha fatto impazzire.
La storia racconta ciò che accade alle sorelle Bennett diversi anni dopo "Orgoglio e pregiudizio"ed in particolare si sofferma nel raccontare l'evoluzione di Elizabeth, Lydia e Mary. Elizabeth sta vivendo un matrimonio difficile e poco felice: lei e Darcy hanno avuto tre figlie femmine e un maschio che suo padre non crede degno di portare avanti il nome di famiglia. Elizabeth è una donna sconfitta che vive la sua vita tra feste di rappresentanza e la solitudine delle sue stanze disprezzando l'orgoglio del marito e ciò che ha fatto negli anni per allontanarla dalla sua imbarazzante famiglia. Lydia è il personaggio più pittoresco: sposata da anni a Wickam, spesso lontano sul fronte, vive quasi come una prostituta concedendo i suoi favori liberamente e adottando dei modi rozzi e poco signorili. Mary Bennett è la vera protagonista di tutti il romanzo perché il libro si apre con la morte della madre e con l'acquisizione della libertà tanto agognata. Mary infatti è stata scelta da Darcy tra le sorelle per accudire la madre ipocondriaca fino alla sua dipartita. Dopo questo avvenimento finalmente Mary, che non è più brutta ed insignificante come lo era da ragazzina, investe i propri risparmi per viaggiare e per scrivere un libro. Ovviamente ciò va contro il decoro femminile e Darcy tenta d'intervenire per impedirlo. Mary, caparbia e indipendente però riesce a vivere la sua avventura...
Come ho già detto all'apertura della recensione, parto prevenuta su questi prequel, ma in questo caso, a parte qualche piccolo particolare, ho trovato il libro piacevole e scorrevole. Non è sicuramente ciò che mi aspettavo sia in positivo che in negativo. Si tratta principalmente di un libro giallo e romantico dove Mary Bannett fa da apri strada per delle nuove situazioni che vivranno anche le sue sorelle. Ho trovato questo spunto abbastanza interessante anche se le "avventure" vissute da Mary sono poco realistiche e molto romanzate. Nonostante questo ho apprezzato il desiderio di far emergere una personalità indipendente dall'insulsa e imbarazzante Mary che risulta essere forte ed intraprendente. Tutto questo in modo del tutto inaspettato. Pr quanto riguarda gli altri personaggi sono rimasta abbastanza sconvolta dal punto di vista dell'autrice; tra tutte le evoluzioni che potevo immaginare per Elizabeth, nella mia mente nessuna sarebbe stata tanto fredda. Il matrimonio naufragato tra Elizabeth e Darcy ha inizialmentesconvolto il mio sogno romantico che li riguardava, anche se il finale riabilito un po' la situazione. Elizabeth ha perso la sua intraprendenza e Darcy è diventato freddo e scostante con la moglie e con il figlio: insomma tutto davvero molto diverso da ciò che avevo immaginato. Per quanto riguarda Lydia invece, credo che l'evoluzione della storia sia abbastanza calzante. Come spesso succede, il finale mi è parso troppo scontato e con troppe sviolinature anche se abbastanza calzante. Per quanto riguarda lo stile, l'autrice cerca di ricalcare quello della Austen senza propriamente riuscirci, forse è una delle cose meno evidentemente riuscite di tutto il romanzo così come la presenza di pezzi prolissi e inutili che rallentano la lettura.
Nonostante questo ho deciso di assegnare 3 stelline al romanzo.
Lya