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Recensione "L'indovina di Istanbul" di Michael David Lukas (Longanesi)
Creato il 05 ottobre 2012 da Maila TrittoLeggere un libropuò cambiare il destino.
Leggere il destino
può cambiare un impero.
Titolo: L'indovina di IstanbulAutore: Michael David Lukas
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Traduttore: Elisa Banfi
Data di pubblicazione: 20/09/2012
Prezzo: 16,40 Euro
Pagine: 350 pp.
ISBN: 978-88-304-2998-7
Sinossi: 1877, Costanza, sulle sponde del Mar Nero: è una notte di guerra e di razzia, ma anche di speranza. Mentre una divisione di cavalleria dello zar semina il terrore in città, nella casa di un venditore di tappeti ebreo viene alla luce una bambina. Si chiama Eleonora, e un'antica profezia prefigura per lei un destino straordinario. Eleonora cresce senza la madre e con un padre amorevole ma spesso assente, che la affida a una matrigna rigida e repressiva. Niente però può impedirle di mostrare il suo talento: a soli sei anni Eleonora ha una memoria prodigiosa e una grande abilità nel far di conto, ma soprattutto vive per i libri. È nei libri, e nelle diverse lingue in cui sono scritti e che lei impara senza alcuna difficoltà, che Eleonora trova il suo destino. Un percorso avventuroso, costellato di entusiasmi ma anche di tragedie, la porterà fino a Istanbul, maestosa capitale di un impero ormai in disfacimento, e quando inizierà a spargersi la voce dei suoi talenti, la ragazzina varcherà la soglia del palazzo del sultano, legando così indissolubilmente il suo destino a quello di un impero.
Recensione: Tra il 1877 e il 1878, l’Europa orientale fu lo scenario dei più importanti conflitti che si verificarono tra la Russia e l’Impero ottomano. Essa ebbe origine dalla volontà russa di ottenere uno sbocco sul Mar Mediterraneo e di imporre il proprio dominio sulle popolazioni dell’impero. Tuttavia, le sue origini si trovano nel nazionalismo del XIX secolo, emergente nella regione balcanica. A lungo, scienziati, scrittori ed esponenti della vita pubblica hanno espresso il loro profondo dissenso per tale conflitto e, in particolare, per la crudeltà dimostrata dagli ottomani. Fra questi spicca Lev Tolstoj, il quale partecipò in prima persona al conflitto, prima come volontario e poi come ufficiale di artiglieria. Di qui, l’influenza del periodo — ma soprattutto degli ideali politici — che pervade in alcune delle sue maggiori opere. In realtà, anche personalità come Victor Hugo, Dostoevskij, Darwin si occuparono, con attenzione, alla problematica. Ebbene, questo è esattamente lo scenario storico, ideologico e politico che fa da sfondo — ed è un’importante chiave di lettura — al romanzo d’esordio di Michael David Lukas, specializzato in lingua e letteratura araba e affascinato dal mondo di cui egli stesso narra: L’indovina di Istanbul che ha come protagonista indiscussa una bambina, Eleonora Cohen, nata nel 1877 mentre la guerra divampa nella pianura danubiana. «Per migliaia di anni la mia gente ha tramandato una profezia — fatta dal nostro ultimo grande re sul letto di morte —la promessa che sarebbe venuta una bambina a respingere la marea della storia e a rimettere in sesto il mondo sul suo asse. Alla sua nascita ci sarebbero stati dei segni. Frotte di cavalli al galoppo, stormi di uccelli riuniti a convegno, la stella polare in allineamento con la luna. Da qui segni, aveva detto il re, avremmo capito che era lei, la bambina» (pag.258).Si tratta di un’antica profezia, appunto, che «prefigura orizzonti carichi di aspettative» per un futuro, dell’impero, migliore e caratterizzato dalla pace. Eleonora, fin da subito, dimostra di avere delle doti magnifiche: ha una grande abilità a far di conto e, soprattutto, una straordinaria predisposizione per l’apprendimento delle lingue e la lettura. Tant’è che sa recitare, alla perfezione, versi tratti dall’Eneide, e legge volentieri autori come Charlotte Brontë e Laurence Sterne, ma anche Charles Dickens, Nikolaj Gogol’ e altri ancora; fino alle opere filosofiche oggetto di studio. La scelta dell’autore, dunque, si basa essenzialmente su una narrazione molto evocativa che ben ritrae l’incantata Istanbul di fine Ottocento. Da un punto di vista culturale, infatti, la città —definita ‘dei quattro elementi’ naturali, Terra, Acqua, Aria e Fuoco — è considerata la culla della filosofia orientale. Di qui anche il nesso logico con le opere studiate dalla bambina e che saranno importanti per la sua formazione futura. È la cultura a rendere il romanzo pieno di poeticità ma anche di mistero. La storia, narrata in terza persona, si focalizza principalmente sulla personalità — a volte complessa —della protagonista, tanto che gli altri personaggi hanno un mero ruolo secondario e da supporto all’intera vicenda. Ciò che affascina è, soprattutto, la psicologia di Eleonora che non sempre dimostra di avere i tipici comportamenti dei bambini e, anzi, tende ad assumere un atteggiamento piuttosto risoluto. Inoltre, è interessante l’amore che ha per la lettura, la sua unica fonte di divertimento nell’arco della giornata. I libri saranno, poi, importanti per la formazione stessa.Eleonora, quindi, è un personaggio che si evolve e che rende il romanzo non solo di narrativa, non tanto di storia — per il contesto socio politico ed economico — ma anche di formazione. Lo stile adottato da Lukas oltre ad essere, come già detto, evocativo propone delle sequenze fiabesche che ben si accordano — con eleganza — alla struttura narrativa.Tuttavia, tale componente fa sì che il romanzo abbia anche un assetto pedagogico, che è ben rappresentato dagli intimi pensieri e atteggiamenti di Eleonora. L’indovina di Istanbul, infine, colpisce molto per l’immaginazione poiché rende straordinario un capitolo oltremodo importante della storia contemporanea.
(A cura di Maila Tritto)
L'AUTORE: Michael David Lukas è nato a Berkley, California, nel 1979. È specializzato in lingua e cultura araba, ha studiato in Turchia, Tunisia, Israele per poi laurearsi negli Stati Uniti. L'indovina di Istanbul è il suo primo romanzo.
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