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[Recensione] L’inverno si era sbagliato di Louisa Young

Creato il 18 dicembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] L’inverno si era sbagliato di Louisa YoungTitolo: L’inverno si era sbagliato
Autrice: Louisa Young
Editore: Garzanti
Prezzo: 18,60€
Num. pagine: 351
ISBN: 978-88-11-68192-2
Voto: [Recensione] L’inverno si era sbagliato di Louisa Young

Trama:
Inghilterra, 1915. Come ogni mattina, Julia compie i rituali dell’attesa: lucida la casa alla perfezione, indossa l’abito più elegante che possiede e si acconcia i capelli, accorda il violoncello e poi si siede alla finestra. E aspetta. Aspetta che la promessa venga mantenuta, che suo marito Peter torni dal fronte. Anche Nadine aspetta, ripensando come ogni giorno a quell’amore tenero e spensierato sbocciato a Londra, sotto la neve d’inverno. Quello che nutre per Riley è un amore impossibile, contrastato aspramente dai genitori di Nadine. Ed è proprio per conquistarli che Riley è partito per il fronte, per quella guerra lampo che, dicevano tutti, sarebbe durata soltanto un inverno. Ma l’inverno si era sbagliato. Rose non ha tempo di aspettare. Infermiera in prima linea nel conflitto, ha visto troppi uomini feriti nel corpo quanto nell’anima aspettare soltanto una cosa, la morte. E c’è un filo sottile, fragile e capriccioso, fatto di messaggi dalla trincea, che Rose ha visto troppe volte spezzarsi. Julia, Nadine e Rose sanno che quella maledetta guerra è una lunga attesa, ma unite dalla medesima determinazione e dall’imprevedibilità del destino scopriranno che quest’attesa può essere interrotta solo in un modo: con il coraggio dei loro cuori.
Un romanzo unico e potente. Acclamato e venduto in tutto il mondo, è già un fenomeno editoriale in Inghilterra, dove sta scalando le classifiche e riempiendo le pagine dei giornali. L’inverno si era sbagliato racconta una storia di coraggio e di resistenza, di perdita e di amore disperato, che esplora la determinazione e forza di tre donne unite da un destino inesorabile.

Recensione:
Ho acquistato questo romanzo pensando di trovare una storia d’amore, sdolcinata ed ovvia, dove la guerra rappresenta solo un tragico sfondo alle vicende principali, ma ne sono rimasta delusa; il conflitto mondiale, che doveva essere una veloce guerra lampo che in realtà si è trasformata in una logorante battaglia di trincea che ha bagnato copiosamente col sangue l’Europa è la protagonista principale ed assoluta di questa storia; essa rappresenta il motivo che travolgerà e cambierà per sempre la vita di Riley, Nadine, Julia, Peter e Rose.
L’autrice, con uno stile chiaro e schietto, descrive l’evoluzione, la crescita, gli incubi e le fragilità dei personaggi. Mostra con molta sensibilità i meccanismi che si innescano nelle persone quando vengono travolte da un orrore così grande e negativo. Il loro desiderio di non farsi sopraffare, la lotta per mantenere in vita l’onore e l’amore per la propria patria, la forza con cui cercano di aggrapparsi ai legami abbandonati in case colme di solitudine per non sprofondare nell’oscuro baratro della follia e nell’insensatezza delle azioni compiute per un fine più grande: proteggere i proprio cari.
Riley, nell’autunno del 1914, si trova di stanza nelle Fiandre e per la prima volta viene a contatto con il vero volto della guerra. Distruggendo finalmente il velo opaco che ricopriva i suoi occhi, scopre un’altra drammatica faccia di quel conflitto doveva durare solo un inverno: quello che sta vivendo è solo l’inizio, e per la prima volta mette in dubbio la sua  impulsiva scelta di arruolarsi. Riley è un giovane ragazzo di 18 anni che ha avuto la possibilità di crearsi un’istruzione superiore alla sua bassa estrazione sociale e di conoscere Nadine, una giovane ragazza dell’alta borghesia con cui ha molti interessi in comune. Ben presto la loro amicizia si trasforma in qualcosa di ben più profondo, ma questo legame è osteggiato dai genitori di lei. Riley a quel punto decide di arruolarsi con la speranza di diventare un uomo degno della donna che ama.  Non sapendo però a cosa sta andando realmente incontro. Si accorgerà che le battaglie e la vita di trincea non lo stanno trasformando in un uomo ma in un automa, spogliato della sua umanità e della sua moralità, in quanto quello è l’unico modo per sopravvivere. Il conflitto non minaccerà solo il forte sentimento che lo lega a Nadine, ma anche la sua stessa sanità mentale. L’unica cosa che lo manterrà vivo sono le lettere dell’amata e il ricordo dei momenti passati insieme a lei.
Anche per Nadine, quei lunghi anni di guerra non sono semplici, straziata dalla partenza di Riley, osteggiata dalla madre che continua a vivere nel suo idillio privato fatto di shopping e feste a Londra. Nadine si sente inutile, vive le lettere che scrive a Riley come un tradimento e una codardia, non riesce a capire nel profondo cosa stia vivendo lui al fronte. Decide di diventare infermiera volontaria, per sentirsi utile, e, per la prima volta, viene a contatto con le conseguenze della guerra sui soldati, giovani ragazzi inesperti mandati a combattere e morire per la propria patria. Nadine si tuffa in quell’orrore, nei loro incubi e dolore vedendo riflesse nei loro volti le stesse sofferenze del suo amato. Con coraggio e forza d’animo continua la sua opera di volontariato mantenendo saldo e forte il legame con Riley in attesa che l’incubo della guerra finisca per poterlo riabbracciare.
Attraverso l’utilizzo della terza persona e la scelta di dedicare ogni capitolo ad un personaggio diverso, Louisa Young ci rende spettatori dei turbamenti e dei meccanismi disorientanti che la guerra provoca in coloro che la vivono sia direttamente che indirettamente e l’evoluzione del loro carattere e della loro personalità  giorno dopo giorno, battaglia dopo battaglia.
Julia e Peter ne sono l’esempio più caratteristico. Julia, nata e cresciuta per essere una buona moglie e una perfetta padrona di casa, non può fare a meno di provare rancore nei confronti della guerra e del marito al fronte perché l’hanno spogliata dei suoi ruoli rendendo inutile la sua esistenza. Destabilizzata da questa nuova realtà, in principio, si aggrappa alla speranza che il tempo trascorso lontano dal marito sia breve e passa le sue giornate preparando l’accoglienza per il suo ritorno. Il trascorrere dei mesi vanifica questa speranza, e Julia tenta di trovare conforto e sicurezza nell’apparenza, lottando con tutta sè stessa contro il tempo che trascorre immersa nella solitudine. Questa sua scelta l’allontanerà anche dal marito Peter che durante la guerra verrà profondamente cambiato. Egli, comandante di un plotone, ogni giorno deve fare i conti con scelte e decisioni militari che porteranno sicuramente alla morte qualche suo soldato. Man mano che la guerra prosegue e i fantasmi dei morti aumentano Peter si sente sempre più sopraffatto dai sensi di colpa e dall’orrore che egli stesso involontariamente sta perpetrando. Egli non riesce più a comunicare né con il mondo esterno né con la moglie, che non vuole rendere partecipe di quello che sta vivendo, celando, nel buio della sua interiorità, il mostro in cui si sta trasformando. Il loro legame sembra spezzarsi durante la guerra, ma il profondo amore che nutrono vicendevolmente esiste, sopito ma mai dimenticato. Questo amore profondo li porterà a fare scelte a volte insensate, e per lungo tempo si frapporrà tra loro una barriera di incomunicabilità, ma quel sentimento di protezione reciproca è anche l’artefice della loro sopravvivenza e del loro desiderio di ricominciare.
Perché è questo che l’autrice ci lascia attraverso questo romanzo: la Young mostra la capacità degli uomini di ricominciare ad amare anche dopo aver vissuto per anni nell’orrore, il desiderio di ricominciare ad affrontare la vita, a non lasciarsi abbattere dagli avvenimenti negativi che la vita ci pone davanti anche se si è sul punto di mollare si deve sempre cercare qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi per continuare a lottare . Questo percorso non è semplice purtroppo e l’autrice riesce a spiegarlo bene, tramite descrizioni pungenti e disarmanti, la difficoltà dei protagonisti nell’ abbandonare gli orrori della guerra per venire a patti con le persone che sono diventate
Questo  è un libro non per tutti, che parla di vita, morte, rimpianti, ricordi e sogni distrutti dalla realtà. E’ una storia che parla delle oscure profondità dell’animo umano e della sua capacità di sopportare e sopravvivere.  Il romanzo di Louisa Young è pregno di speranza e coraggio: mostra la forza dei legami, necessari per dare agli uomini la spinta per continuare a vivere.
Se non si è interessati al genere però consiglio di non acquistarlo perché può risultare noioso e retorico.


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