Recensione: L'ombra del mondo. La terza forza

Da Flautodipan @miriammas
Titolo: L'ombra del mondo. La terza forza Autrice: Vittoria Sacco Editore: De Ferrari Pagine: 252 Prezzo: 16 euro Descrizione: Tutte le forze armate sembrano dirigersi in un solo punto caldo: Darran, la capitale delle Terre settentrionali d’Oriente dove Gareth ora risiede. L’adrenalina sale, i cuori palpitano e il succedersi degli eventi è un crescendo di emozioni e battaglie all’ultimo sangue. Ogni enigma sembra trovare finalmente una sua soluzione. Come si compirà il destino di Erwan e che influenza avranno sulla sua vita i tristi eventi che hanno afflitto sino ad ora la sua esistenza? Resterà fedele all’A.M.P. o si legherà all’Impalpabile? Sarà in grado Nikolai di riportarlo alla ragione, proteggendo da un destino funesto l’ultimo membro dei tre Fratelli Watts? Mentre la Waterlandy farà nuovamente rotta verso Caran, tutto l’equipaggio subirà una dura verifica e forze opposte sembreranno creare discrepanze all’interno dell’A.M.P.
L'autrice: Vittoria Sacco è nata a Milano nel 1988. Laureata in economia con un master in statistica, sta concludendo il suo dottorato in giornalismo all’Università di Neuchâtel in Svizzera, dove insegna da diverso tempo. Grande appassionata di fantasy, divora tutto sull’argomento che siano libri, film, dipinti, manga o anime. Esordisce come scrittrice nel 2012 con il primo libro di una trilogia fantasy “L’Ombra del Mondo: la profezia dimenticata” edita da De Ferrari. L’anno successivo esce il secondo volume “L’Ombra del Mondo: il doppio pesce” sempre edito da De Ferrari. “L’Ombra del Mondo” è la narrazione della visione dell’autrice sulla vita dove ogni persona non subisce il giudizio altrui, esprimendo se stessa nella propria autenticità e lottando contro ogni costrizione storica e sociale.  
La recensione di Miriam:
Con La Terza forza si conclude la trilogia L’ombra del mondo. Il tempo stringe, i semi sono stati gettati, è ora di scoprire se l’antica Profezia annunciata nel capitolo introduttivo possa giungere davvero a compimento riportando l’equilibrio nelle Quattro Terre, messe in scacco dal temibile Gareth. Lo scontro tra l’Alleanza del Mondo Parallelo e l’Impalpabile è ancora in atto, anzi si prepara a raggiungere il suo culmine, mentre una serie di interrogativi rimasti in sospeso lungo il cammino ottengono finalmente risposta. La trama si evolve seguendo l’alternanza di due scenari che corrispondono alle due fazioni in lotta. Da un lato accompagniamo la Waterlandy che fa rotta verso Caran e assistiamo all’insorgere di fratture interne all’Alleanza che porranno il generale Mac Pers di fronte a una difficile scelta. Dall’altro, penetriamo nel nuovo covo di Gareth, stabilitosi a Darran, laddove ritroviamo anche Erwan preda del Risveglio del Simbolo. Nel mezzo si pone Dunvel, partita con Dimitri alla ricerca del piccolo Tobia, che ben presto si rivelerà essere un personaggio chiave nell’intera vicenda. Ancora una volta a snodarsi, capitolo dopo capitolo, sono dei fili narrativi distinti, che corrono paralleli fino a intrecciarsi delineando l’ordito definitivo. L’avventura incalza, gli scontri si fanno sempre più cruenti e nuove inattese verità vengono a galla. Gradualmente il piano orchestrato da Garteh si svela in tutto il suo orrore e la stessa Dunvel comprende quale sia in realtà il suo ruolo e in che modo il capo dell’Impalpabile vuole asservirla ai suoi scopi. Nel contempo ciascun personaggio viene chiamato a guardare dentro se stesso e a compiere le sue scelte. L’ambivalenza della natura umana, l’impossibilità di sancire una netta demarcazione tra bene e male emerge con rinnovata forza: l’A.M.P. per affermare il suo potere ricorre a misure estreme che rischiano di renderla paurosamente simile all’Impalpabile;  Erwan dilaniato dalla sua doppia natura deve infine decidere quale delle sue metà assecondare e da che parte schierarsi nell’ultima battaglia. Nonostante a compiersi sia un destino in qualche modo già scritto, giacché esiste una profezia che sta per avverarsi, è il libero arbitrio e determinare le sorti del mondo. Ogni individuo coinvolto in questo scontro epocale, ha infatti il potere di condizionare il corso degli eventi con le sue decisioni. La conquista dell’equilibrio si raggiunge così attraverso un gioco di squadra nel quale la libertà di scelta, e nondimeno  la capacità di rispondere alla chiamata dell’Amore, diventeranno discriminanti essenziali. Dopo aver posto le basi del suo mondo immaginario e averne definito meglio i contorni nei volumi precedenti, Vittoria Sacco ci consente in questo capitolo conclusivo proprio di conoscere meglio i personaggi e di riscoprirne pregi e debolezze, non trascurando appunto la sfera dei sentimenti. Volume dopo volume l’autrice affina la tecnica narrativa proseguendo in un percorso di crescita che personalmente ho apprezzato tantissimo. Lo stile rimane ancora molto descrittivo e lontano dallo show don’t tell, per cui, fino all’epilogo, ho continuato a percepire una certa sensazione di distacco che non mi ha permesso un coinvolgimento totale, ma nel complesso ho trovato la lettura piacevole e, ammetto, di essermi sorpresa nel finale che, pur essendo in linea con i cliché dettati del genere, riserva un piccolo colpo di scena di sicuro effetto. 

E per saperne di più... Leggo le nostre recensioni dei volumi precedenti della saga: L'ombra del mondo. La profezia dimenticata L'ombra del mondo. Il doppio pesce


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