Autrice: Liz JensenTraduzione: Giulia AntiocoCasa editrice: TimeCRIMEPagine: 434Data di pubblicazione: 24 Maggio 2012Prezzo: 10,00
Sinossi: Durante un’impietosa estate di caldo biblico e tempeste, la maggior preoccupazione di Gabrielle Fox è quella di ricostruire la propria carriera di psicologa dopo un terribile incidente d’auto. Ma quando le viene assegnato il caso di Bethany Krall, un’adolescente psicopatica che ha ucciso la madre e vive rinchiusa in un manicomio criminale, Gabrielle inizia a pensare di aver compiuto un tragico errore. E ha ragione: la sua giovane paziente non è una semplice assassina. Nelle sue allucinazioni c’è qualcosa di inquietante, di orribilmente reale: Bethany può vedere, molto prima che accadano, catastrofi che si stanno per abbattere sul pianeta, piccole apocalissi che andranno a comporsi, nel tempo, in un misterioso disegno finale dal quale nessun tentativo di fuga, nessun possibile esodo sembrerà poterci salvare. Eppure, quando Gabrielle se ne rende conto, nessuno le crede. Ci sono profezie troppo spaventose perché le si possa prendere anche solo in considerazione, e l’unica cosa che le resta da fare è portare via con sé Bethany, in una disperata corsa contro il tempo...
La mia opinione: Ambientato in Inghilterra in un futuro molto prossimo (non viene specificato esattamente quando ma io l'ho immaginato a una manciata di anni dal presente) "L'ultima profezia" è un avvincente romanzo di genere apocalittico, con un'importante componente psicologica, e una più leggera sfumatura thriller, molto distante però dal thriller di stampo classico a cui tutti siamo abituati. Più che thriller infatti sarebbe meglio definirlo eco-thriller o thriller catastrofico. Personalmente è la prima volta che mi avventuro tra le pagine di un romanzo di questo genere perché solitamente le storie apocalittiche le guardo al cinema e ho sempre avuto l'idea che per appassionarcisi sia strettamente necessario il ricorso a grandiosi effetti speciali, cosa che un libro non può dare. Ma sono contenta di ricredermi: "L'ultima profezia" è scritto talmente bene che ogni scena si presenta davanti agli occhi del lettore vividamente, donando l'impressione di guardarla anziché leggerla! Lo stile di scrittura è infatti molto ricco, descrittivo, introspettivo, calibrato con un ritmo che non si può definire veloce, ma che per me è stato la quintessenza della perfezione in quanto l'ho trovato adatto al 100% a rappresentare il clima opprimente che si respira all'interno della storia, l'angoscia della protagonista, e tutto il background delineato. Altro punto di forza del romanzo è sicuramente la particolare scelta dei personaggi, nonché la loro precisa analisi psicologica e le interazioni che li coinvolge. Non si assisterà infatti ad una trama esclusivamente d'azione, come quella dei super-inflazionati film all'americana, ma qui vi sarà anche un'importante componente umana, basti pensare che la protagonista del romanzo è una donna che ha subito un grave incidente ed è costretta su una sedia a rotelle. Con un passato che la perseguita e l'amarezza di essere diventata (come lei ama definirsi) una "non-donna", il suo equilibrio psicologico non è dei migliori. L'incontro con Bethany (un'adolescente con problemi mentali che ha ucciso ferocemente la madre) le stravolgerà completamente la vita, così come l'incontro con uno scienziato di fisica che, oltre a diventare complice delle stranissime e sconcertanti scoperte derivanti dai colloqui con Bethany, metterà in dubbio ciò che a causa della sua condizione di disabile dava per scontato: il poter sentirsi nuovamente donna e amata. Tutto questo verrà ben contestualizzato in un mondo in piena crisi ambientale, dove disastri naturali si susseguono a distanza ravvicinata gli uni dagli altri, in attesa di un armageddon finale che sembra non lasciare scampo. Un romanzo capace di instillare stupore, interesse, indignazione, rabbia, ma anche tanta speranza e voglia di andare avanti nonostante tutto. Un romanzo che vi folgorerà più e più volte con i suoi colpi di scena e con il suo ritmo in crescendo da togliere il fiato. E non mancherà neanche un finale rocambolesco, come nella migliore tradizione delle storie catastrofiste. Finale molto cinematografico e d'effetto (non sono affatto stupita che la Warner Bros abbia già opzionato i diritti per la sua trasposizione).
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover: La cover italiana non è male, incuriosisce, anche se a mio giudizio non esprime abbastanza il contenuto del romanzo.
Queste sono invece alcune delle cover uscite all'estero:
Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è molto denso, descrittivo, ricco di riflessioni. Avanza lentamente, ci mette un po' per entrare nel vivo della storia, ma io l'ho adorato dall'inizio alla fine. Ultimamente i romanzi contemporanei sembrano puntare sulla scorrevolezza ad ogni costo, anche a discapito dei contenuti. Io non sono d'accordo su questa linea di pensiero, credo che ogni romanzo debba avere un suo ritmo e non sempre deve essere veloce e scorrevole. In questo caso il ritmo adottato dall'autrice lo trovo perfetto, se fosse stato più semplice e discorsivo avrebbe banalizzato il tutto. Io ne sono rimasta catturata e non mi ha pesato per niente!
Idee alla base della storia: L'idea generale è piuttosto inflazionata, di storie con catastrofi naturali ne sono pieni i cinema. Però in questo caso devo dire che la storia è particolarmente interessante e diversa dal solito. I personaggi che la compongono contribuiscono tanto, così come le varie relazione che intercorrono tra loro. Sarebbe riduttivo riassumere la trama prendendo in considerazione solo lo scheletro narrativo apocalittico, all'interno del romanzo vi è molto, molto di più!
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono tutti caratterizzati perfettamente e in maniera esauriente. L'autrice riesce molto bene a rappresentare la psicologia dei personaggi, sembra proprio di conoscerli in profondità.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Tutto bene, la traduzione è davvero ottima, di refusi non ne ho notati.
voto:
Acquisto consigliato? Sì! Consigliato a lettori adulti che non si lasciano spaventare dalle prose articolate e descrittive e che non disdegnano gli scenari apocalittici dalle forti emozioni. Non aspettatevi un thriller nel vero senso del termine, ma un eco-thriller.