Prezzo: € 16,00
E-book: € 8,99
Pagine: 384
Editore: BookMe
Genere: Romanzo
1918 - In seguito alla morte della madre e alla scomparsa del padre Sam e Rachel vengono portati in un orfanotrofio, ma poichè Rachel ha solo 4 anni viene separata dal fratello e condotta in brefotrofio. Qui la bambina vivrà momenti terribili, ma non tutto è perduto...
1953 - Rachel ha ormai 40 anni, lavora come infermiera in una casa di riposo per anziani, ha una sua vita e un suo equilibrio... Ma un giorno nel suo reparto arriva una donna, dice di essere una dottoressa, la Dottoressa Solomon e questo nome riporta a galla antichi ricordi di un passato che Rachel ha cercato di seppellire e dimenticare. I ricordi di Rachel la porteranno a fare una scoperta agghiacciante...
Il libro inizia con gli eventi accaduti nel 1918 e che hanno causato la separazione di Rachel e Sam... I capitoli si alternano tra passato e presente e mentre tutto ciò che riguarda il presente di Rachel viene raccontato in prima persona da lei, gli avvenimenti del passato sono narrati in terza persona e vi sono molti riferimenti anche sullo stato d'animo di altri personaggi che negli anni hanno avuto a che fare con Rachel.
I continui sbalzi temporali non appesantiscono assolutamente la lettura, anzi aiutano moltissimo il lettore a capire meglio la Rachel adulta , si fondono perfettamente e danno una visione completa di quello che ha passato la protagonista e inoltre creano molta suspence.
La storia di Rachel si insinuerà nella vostra vita, vi mostrerà una realtà che raramente si conosce ed ogni racconto di ciò che ha subito la piccola Rachel a soli 4 anni farà a pezzi il vostro cuore e sentirete crescere un urlo muto dal profondo del vostro animo.
Kim van Alkemade senza mezze misure racconta al mondo le atrocità a cui vennero sottoposti i bambini ebrei orfani, usati come cavie di laboratorio in nome della scienza, definiti dai medici "materiale", identificati solo con un numero e condannati a soffrire per le conseguenze di quei continui esperimenti.
Più proseguivo nella lettura e più mi domandavo che differenza ci fosse tra gli esperimenti di Mengele sui prigionieri di Aushwitz e gli esperimenti del Dr Hess in America? Solo che quelli di Hess erano autorizzati, legali e anche finanziati e considerati necessari per poter aiutare il prossimo... E questa consapevolezza mi ha portato ad amare ancora di più la storia de La bambina numero otto.
Pagina dopo pagina scoprirete moltissime cose su Rachel e suo fratello Sam, ci saranno momenti in cui Rachel vi apparirà come una bambina capricciosa o una ragazza troppo sciocca, ma in realtà è semplicemente un essere umano bisognoso di amore, in cerca di felicità e che per anni ha conosciuto solo il gusto amaro dell'abbandono. Sam invece è un vero rompicapo, sembra amare la sorella, ma nello stesso tempo scappa da lei, la tiene a distanza e più di tutti è colui che la ferisce.
Molti dei personaggi che si incontrano all'interno di questo libro sono ben descritti, alcuni sono piccole comparse, ma l'autrice cerca comunque di metterne in risalto il carattere, di alcuni sottolinea i lati peggiori, rendendoli "nemici" agli occhi del lettore.
Tutto viene descritto con molta cura, sia gli ambienti sia le sensazioni provate da Rachel: il modo in cui l'autrice racconta degli esperimenti, li descrive e ci sbatte in faccia la realtà attraverso le parole della Dottoressa Solomon, che fino alla fine non si pente di ciò che ha fatto, anzi si giustifica ricordando che è grazie a quegli esperimenti che la medicina si è evoluta diminuendo il tasso di mortalità, tutto rende questo libro vero, tangibile e soprattutto terribile... A quale prezzo la scienza si è evoluta? Vite umane di piccoli inermi bambini...
La bambina numero otto è un libro difficile da affrontare, mostra i fatti in maniera cruda, senza girarci intorno e senza indorare la pillola: la scienza ha torturato piccole creature senza famiglia, svuotandole completamente e facendole diventare solo materiale di ricerca...
Questo libro è dilaniante e straziante, ma tra le tante brutture a cui è stata sottoposta Rachel ci sono anche moltissime cose belle, tra cui la speranza che nel mondo ci siano ancora persone di buon cuore come quelle che più di una volta ha incontrato Rachel...
Questo è il libro d'esordio della van Alkemade e personalmente trovo che questa autrice abbia un grande talento, il suo stile è diretto, inclemente e non conosce mezze misure, ma aiuta il lettore a vivere ogni fatto narrato, assorbirlo e metabolizzarlo.
In alcuni punti la lettura tende ad essere un po' più lenta, questo perchè i temi trattati non sono semplici e nemmeno facili da affrontare, inoltre l'autrice ha cercato di mostrare molto del passato di Rachel, raccontando particolari che inizialmente possono apparire irrilevanti, ma che in realtà portano il lettore a comprendere meglio cosa ha vissuto la protagonista.
Un libro questo che consiglio a tutti coloro che non hanno ancora smesso di credere che il sole splende oltre le nuvole e che non importa quante volte si cade a terra, l'importante è riuscire ad alzarsi e andare avanti proprio come nel corso degli anni ha fatto Rachel.