Non mi pronuncerò oltre sulla trama, direi troppo.Passando al testo...
Per quanto la lettuara de La bambola sia scorrevole, ho trovato passaggi frettolosi. Inoltre, non posso definire questo racconto originale perché si parla di una storia classica dell'orrore ed è quindi prevedibile. Gli ingredienti giusti ci sono tutti, angoscia e brividi non mancano. Daniela Iannuzzi, come sempre, riesce a trasmettere umori e sensazioni dei propri personaggi, ma è uno scritto che svela solo in parte la sua bravura e per questo vi invito a leggere Il Cuore e La Maschera (Recensione qui).Sicuramente, gli amanti dei classici aprezzeranno questo tributo alle bambole assassine, personalmente, quando leggo spero in qualcosa che mi stupisca: un dettaglio, il finale, un personaggio, etc; cosa che non è avvenuta in questo racconto e, per questo, non mi sento di dare un 4 su 5 pieno.
quasi ❤❤❤❤ TRAMAIn un giorno qualunque Miranda esce in ritardo dal lavoro e, mentre corre per andare a prendere la sua bambina alla scuola di ballo – preoccupata per la reazione che potrebbe avere per i molti impegni della mamma, donna divorziata e lavoratrice – s’imbatte in un negozio che trova all’improvviso sulla sua strada ma che non ricorda di aver mai visto prima d’ora: La Piccola Bottega Dietro L’angolo, che all’apparenza sembra solo un negozio d’antiquariato mal organizzato.
Avvicinatasi alla vetrina, però, Miranda nota un oggetto che cattura subito la sua attenzione: una bambola di porcellana vestita in stile ottocentesco, curata in ogni dettaglio e tenuta a regola d’arte, che in qualche modo l’affascina. Tuttavia non ha ulteriore tempo da perdere e sta per andar via, quando un movimento attira di nuovo la sua attenzione e con la coda dell’occhio le pare di vedere il giocattolo muoversi. Guardando meglio la donna nota che qualcosa sul volto della bambola è mutato...