Recensione: La casa del sonno di Jonathan Coe

Creato il 24 ottobre 2012 da Chaneltp @CryCalva
Ciao followers!
La settimana scorsa, ho finito di leggere il libro che mi avete consigliato voi, La casa del sonno. Non è stato facile scrivere questa recensione, in quanto essendo un bellissimo libro (secondo me), non sono riuscita a farvi capire cosa mi ha trasmesso. Ma spero di aver scritto una discreta recensione.
LA CASA DEL SONNO
AUTORE: Jonathan Coe
EDITORE: Feltrinelli
PAGINE:305
PREZZO: 8,00
TRAMA:In “La casa del sonno” si racconta l’avventura di un gruppo di giovani. Da studenti, nei primi anni Ottanta, vivono tutti nella severa Ashdown: Gregory, che studia medicina e ha la mania di spiare il sonno altrui; Veronica, una lesbica volitiva, ultrapoliticizzata e appassionata di teatro; Terry, che dorme quattordici ore al giorno e da sveglio sogna di girare un film che richiederà cinquant’anni di riprese; Robert, romantico studente di lettere, che scrive poesie d’amore per Sarah e Sarah, appunto, intorno alla quale girano le vicende di tutti gli altri. Dodici anni dopo, Ashdown è diventata una clinica dove si cura la narcolessia e nei sotterranei si svolgono oscuri esperimenti. E’ un autentico “castello dei destini incrociati”, dove si avverano sogni e si dissolvono visioni, dove c’è chi dorme troppo e chi troppo poco, chi ama sognare piuttosto che vivere e chi non vorrebbe perdere un solo minuto di vita nel sonno. E, mentre si interroga ossessivamente sul valore e il significato del sonno, l’eterogenea comunità di studenti, diventata adulta, inciampa nel malessere, nella follia e nelle comiche incongruenze della vita.
Il primo commento che farei del libro “La casa del sonno” sarebbe: bello, bello, bello.Ma dovendo fare una recensione, voglio incuriosirvi e indurvi a leggerlo.
Ho conosciuto questo libro poco tempo fa, girando sul web ho letto commenti positivi a riguardo, ciò mi ha incuriosita, ma non ancora convinta (poiché non ho mai letto nulla del genere) ho inserito il libro nella nostra rubrica “Voglio leggere...”, ed ecco che molti di voi me l'hanno consigliato vivamente ed è così che mi sono decisa a comprarlo. E, posso confermare, di aver speso bene i miei soldi.
I capitoli del libro si dividono in due gruppi: i capitoli dispari, sono ambientati nei primi anni ottanta ad Ashdown; i capitoli pari, invece sono ambientati negli anni novanta. Sono passati circa 10 anni ma i protagonisti sono sempre gli stessi. Ashdown è una casa vicino al mare. Casa – studio dove molti giovani vanno ad abitare durante il loro periodo di università. Gregory, Veronica, Terry, Robert e Sarah sono legati da questa casa, durante gli anni universitari si conoscono e i loro sentimenti si intrecciano. Ma dopo dieci anni, molte cose sono cambiate. Tutti loro sono ancora legati dalla casa di Ashdown, adesso non è più una casa – studio, ma è diventata una casa per la cura delle malattie legate al sonno. I loro destini si rincontrano dopo tanti anni. Legati questa volta da sogni e incubi che inquietano il sonno. Storie diverse, ma vicine tra di loro, legate da un filo sottilissimo. La storia principale è quella di Sarah, alla quale girano attorno le vite di tutti gli altri. Tema principale, come si può capire anche dal titolo, è il sonno e le malattie correlate ad esso.
Nel libro ci sono numerosi colpi di scena che mai ti aspetteresti. L'inizio magari sembra confusionario, non si capisce di che si parla, ma andando avanti con le pagine me ne sono innamorata sempre più. Sono poche pagine ma ricche di descrizioni e pensieri dei protagonisti.La scrittura è molto accurata. La lettura è abbastanza scorrevole tranne in alcuni punti, però non posso lamentarmi.
Insomma, non so che altro dirvi. Non è facile parlare di un libro che mi è piaciuto e farvi arrivare le mie sensazioni. Consigliatissimo a lettori un po' più adulti, anche per via di alcune scene un po' dure. Sicuramente leggerò qualche altro libro di Coe.

VOTO: 5/5"Enorme, grigia e imponente, Ashdown sorgeva su un promontorio, a una ventina di metri dalla viva parete della scogliera, ed era lì da più di un secolo. Per tutto il giorno i gabbiani ruotavano intorno alle sue guglie e torricelle con strida rauche e luttuose."




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