RECENSIONE: LA COMPAGNA DI SCUOLA (Cocktail for three), di Madeline Wickham
Anno: 2000
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori Editore
Formato:
Livello di sensualità: subtle (sottile)
Genere: chicklit
Ambientazione: Inghilterra, fine anni ‘90
Voto: 7/10
Candice, Maggie e Roxanne, tre amiche che lavorano nella redazione dello stesso giornale, hanno un appuntamento fisso ogni settimana: si ritrovano al Manhattan Bar per la riunione del loro “club del Cocktail”, dove si raccontano avventure, problemi, confidenze…insomma quel genere di cose che, di volta, in volta, non fa che rafforzare la loro amicizia.
Maggie è la direttrice, è felicemente sposata, sta per diventare mamma e vive in una bellissima casa di campagna; Roxanne è la grintosa del gruppo,sempre in viaggio per lavoro in luoghi splendidi e dalla vita che più glamour non si può; Candice è la timida del gruppo, si è appena liberata di un ex fidanzato manipolatore ed è felice e serena.
Ma una sera Candice incontra nel locale Heather, una vecchia compagna di scuola per la quale inizia prodigarsi in modo sospetto: le trova un lavoro in redazione, la ospita gratis in casa sua….tutto ciò è dovuto al fatto che anni prima, quando le due erano ancora adolescenti, il padre di Candice truffò il padre di Heather portando sul lastrico la famiglia.
La donna si sente così in colpa e cerca di rimediare come può al male fatto dal genitore; ma la presenza di Heather sarà solo il motore che farà affiorare problemi e dolori nascosti anche nelle vite delle altre due amiche….
Secondo romanzo di Sophie Kinsella col suo vero nome.
Devo dire che quest’autrice mi piace sempre di più in entrambe le salse: col nome di Madeline Wickham stavolta ci regala un romanzo chick lit più profondo di quelli solitamente appartenenti a questo genere. Infatti il dorato mondo nel quale si muovono le tre protagoniste scopre poco a poco le sue falle, in maniera talvolta quasi impercettibile ma inesorabile.
Come da trama, inizialmente ognuna delle tre amiche sembra avere una vita a suo modo perfetta: l’apparizione di Heather sarà a suo modo il detonatore che farà scoppiare la bomba che in realtà covava da tempo in ognuna delle vite delle tre donne.
Ho apprezzato moltissimo l’acutezza e la serietà con cui l’autrice descrive gli stati d’animo della neo mamma Maggie, stati d’animo che- come molte donne ben sanno- non sempre sono solo di gioia a e felicità, ma anche di depressione, senso di inadeguatezza, solitudine, ansia. Maggie rimane sola ad affrontare una condizione per lei nuova e faticosa, ma è troppo orgogliosa per chiedere aiuto, e anche questo alla lunga diventa un difetto in quanto il suo stato d’animo si aggrava col passare del tempo.
Candice è il personaggio che più mi ha fatto tenerezza: una donna sensibile, dolce, forse un po’ repressa, sicuramente da sempre oppressa dal senso di colpa causatogli dalle truffe compiute dal padre, che portarono sul lastrico molte persone; Candice ha sempre desiderato poter rimediare al male fatto dal padre, e quando le si presenta l’occasione non se la lascia certo sfuggire; coinvolge Heather nella sua vita in un modo talmente veloce che sinceramente non si può fare a meno di interrogarsi un poco sulla sua ingenuità: possibile che davvero sia così masochista? Che davvero non sospetti nulla? Anche troppa buona fede a volte fa male….
Roxanne è quella che mi è piaciuta di meno: superficiale e svagata solo in apparenza, in realtà è l’amante di un uomo sposato col quale sogna di costruirsi un futuro, ma questa storia le riserverà una sorpresa amara e del tutto inaspettata; un personaggio ben costruito e delineato nei suoi lati di luce e di ombra, ma col quale mi è mancata l’empatia che ho avuto con gli altri due.
Come sempre nei romanzi di questa autrice, ben costruiti anche i personaggi di contorno: in particolare la suocera impicciona di Maggie e il vicino superficiale di Candice; personaggi che alla fine non si riveleranno affatto come li avevamo visti durante la lettura.
Ma il personaggio migliore è l’ambigua Heather: vittima o innocente?amica o nemica?Fino alla fine la Wickham mantiene il dubbio su tale personaggio, lasciando indizi da una parte e dall’altra che, se un momento sembrano chiarirci il mistero, il momento dopo lo confondono ancora di più.
Un romanzo godibilissimo e molto ben scritto, adatto anche a chi non ama particolarmente questo genere.
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