Recensione “La Crociata dei Vampiri” di Nancy Holder e Debbie Viguié

Creato il 16 maggio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,la recensione di oggi, sarà probabilmente diversa dal solito, e vi lascerà con il sentore di non aver le idee chiare sul valore del libro. Perché, vi domanderete voi? Perché, colei che la scrive verte nello stesso stato di confusione, e non può quindi offrirvi particolare chiarezza. Per cercare di non annegare in un guazzabuglio di idee e commenti cercherò di procedere con ordine e per punti, elencando cose positive e cose negative.Iniziamo con il titolo del libro che ha generato cotanto scompiglio: “La crociata dei Vampiri”, scritto a quattro mani da Nancy Holder eDebbie Viguié. Forse qualcuno di voi si ricorderà della mia entusiasta anteprima, se però siete di memoria corta o non l’avete proprio vista, la potete trovare qui.
Le mie aspettative per questo libro, primo di una serie YA, erano altissime, soprattutto considerato che una della coautrici, Nancy Holder, ha collaborato alla stesura di alcuni episodi di “Buffy. The Vampire Slayer”, telefilm che ho amato moltissimo negli anni del mio liceo. Le altre numerose collaborazioni a telefilm di successo come “Angel”, “Smallville” e “Sabrina, Vita da strega”, e la prolifica produzione di libri di grande successo con ambientazioni che toccano il Fantasy e i suoi numerosi sottogeneri, non avevano fatto altro che spingermi verso la certezza, che il libro in uscita per Newton Compton sarebbe stato fantastico.

Mi sbagliavo.


Titolo: La Crociata dei VampiriAutore: Nancy Holder eDebbie ViguiéEditore: Newton ComptonPagine: 480 Prezzo: € 18,90Trama:Jenn studia da due anni all’Accademia Spagnola dei cacciatori di vampiri di Salamanca per imparare a sconfiggere le terribili creature della notte. Ha giurato odio eterno a quella specie maledetta che imperversa nel mondo e ha promesso di lottare fino alla fine per annientarla, a costo della sua stessa vita. Jenn fa parte di una squadra compatta e affiatata di giovani cacciatori di vampiri, in cui c’è anche il suo amato Antonio, un vampiro buono. Il suo maestro di arti magiche è Padre Juan, un sacerdote che sembra a conoscenza di molti segreti… Costretta a tornare a San Francisco dopo una misteriosa morte avvenuta nella sua famiglia, Jenn scopre che i vampiri hanno preso possesso della città. In più, una guerriera isolata dal suo gruppo è una facile preda… Jenn deve resistere all’attacco, e non è facile. Ma quando si accorge che qualcuno l’ha tradita – qualcuno di cui non avrebbe mai sospettato –, capisce che è ora di prendere in mano la situazione e iniziare a lottare con tutte le sue forze, ascoltando soltanto il suo cuore.
RECENSIONEPartiamo dunque con questa sofferta recensione, parlando della storia.
  • Punto a favore: originalità rispetto al panorama editoriale degli ultimi anni.
  • Punto a sfavore: troppi elementi che riconducono ad altri libri o alla serie televisiva Buffy.
Jenn è una cacciatrice di vampiri. Ha passato gli ultimi anni ad addestrarsi in Spagna nell’accademia di Salamanca, perché nel suo mondo, i dannati sono usciti allo scoperto, presentandosi come tipi pacifici, che prendono il sangue solo dagli animali e il cui desiderio è quello di integrarsi nella comunità. Ben presto però la facciata di bontà inizia a sgretolarsi e i vampiri si appropriano delle maggiori fonti di potere. La gente, per paura o per ottusità e brama di immortalità, ha chiuso gli occhi e fatto finta di non vedere.
Pochi, pochissimi si sono opposti. Ancora meno sono fuggiti per addestrarsi a uccidere i dannati. Jenn è una di quelli. Alla fine del durissimo percorso di studi, solo dieci sono sopravvissuti e di questi solo cinque sono diventati cacciatori. Solo una è diventata la Cacciatrice con la C maiuscola, colei che grazie all’elisir può contrastare in forza ed agilità i senz’anima.
Eriko è la prescelta. Poi c’è Jamie, combattente feroce e ex rappresentante dell’I.R.A., Sky la strega bianca, Holgar il lupo mannaro del nord ed infine Antonio, il vampiro buono, unico esemplare con la capacità di entrare in chiesa, non bruciarsi con l’acqua santa o al contatto con una croce. Jenn è l’ultimo elemento di questa squadra, non è particolarmente feroce in battaglia, non fa magie, non si trasforma in un lupo incontenibile, non manipola la volontà altrui, non è la prescelta. E’, come lei stessa si definisce, solo Jenn. Questa la squadra di Salamanca che fa riferimento ad un prete saggio e dalle abilità magiche, Padre Juan.Dopo la morte del nonno, Jenn è costretta a lasciare la Spagna e la squadra, per tornare a casa, a San Francisco. Quello che trova è una città completamente soggiogata al volere dei vampiri. Sola e lontana dalla squadra e dal suo amato Antonio, si ritroverà ad affrontare il tradimento inaspettato di una persona a lei vicina e il rapimento della sorella minore.

Come vedete, finalmente, dopo tanti vampiri abbaglianti, perfettamente integrati e nel ruolo di buoni, qui c’è un ritorno alle origini con vampiri spietati e scaltri, che riescono a conquistare il paese avvicinandosi o inserendosi nei luoghi di potere, dove ci sono i soldi, dove si fa la politica e dove si ha grande visibilità ed impatto mediatico. Lato negativo: sono i molti particolari che rimandano a libri o a telefilm (Buffy. The Vampire stayer in particolare). I vampiri che escono allo scoperto (vi dice nienteil nome Sookie?), il nutrirsi di animali ed il definirsi vegetariani (Edward, chiedi il copyright!), il comportamento passivo e remissivo della popolazione (Morganville è tornata), sono elementi che saltano agli occhi. I riferimenti a Buffy poi, si sprecano.L’avere un cacciatore con la C maiuscola, che per forza e agilità può combattere con i dannati e la caratteristica di unicità, il vampiro buono che combatte la sua specie e si tormenta per gli errori/orrori del passato, la storia d’amore impossibile tra colei che uccide i vampiri e colui che desidera morderla ma che grazie all’amore si trattiene (qui entra in gioco pure il doppio collegamento Buffy/Angel, Bella/Edward).


Sui vampiri è stato scritto molto e non si può pretendere di trovare qualcosa di nuovo ed originale nel panorama del genere paranormal romance/urban fantasy, ma ho letto tante storie di questo genere nell’ultimo paio di anni e molte avevano elementi simili nel mondo ideato, nella caratteristiche del vampiro, nella storia d’amore, nel carattere dei protagonisti. Si trattava però sempre di un paio di elementi al massimo, che inseriti nel contesto, sfumavano non disturbando la lettura. In questo caso, per la maggior parte del tempo, non sono riuscita a smettere di fare, nella mia testa, il gioco delle similitudini, dal quale, “La crociata dei vampiri” ne usciva, purtroppo, sempre sconfitta.
Anche la storia d’amore tra Jenn e Antonio, sebbene non originale e sebbene richiamasse quella tra Buffy ed Angel, viene descritta senza vigore. Non sono riuscita ad affezionarmi a loro, a sperare in una felice risoluzione dei conflitti. Per quanto mi riguarda, se Antonio si metterà o no con Jenn, in un futuro, non mi interessa e questo, ad una romanticona come me, non era mai successo. Io tifo sempre perchè i due protagonisti finiscano “per sempre felici e contenti”!
Molto bella e ben descritta invece la vicenda del tradimento subito da Jenn e il conseguente rapimento della sorella Heter. Il colpo di scena è leggermente preannunciato e la tensione aleggia per un po’ nella narrazione, mantenendo viva l’attenzione del lettore. Il combattimento e la successiva fuga sono concitati e scenografici e mi hanno tenuta incollata alla storia.
Meno convincente, invece, la parte finale. Jenn, è insicura e con la tendenza a sottovalutarsi in ogni occasione. Si sente la più debole ed imbranata del gruppo dei Salamanca e sembra che anche loro, Antonio escluso, la vedano allo stesso modo. Nelle ultime due pagine, il folgorante “Deus ex machina”, la rende consapevole di se stessa e della propria forza e il gruppo rivela che, sì, loro avevano sempre saputo quanto lei fosse speciale e che loro hanno assolutamente bisogno di lei. Dire che sono rimasta basita da un cambiamento così brusco è dir poco.Altro elemento da valutare, lo stile:
  • Punti a favore: scrittura fluida e molto scorrevole, buon ritmo, buona caratterizzazione dei personaggi secondari, bel taglio cinematografico.
  • Punti a sfavore: troppi punti di vista che disorientano.
Lo stile di scrittura della coppia Holder/Viguè è molto fluido e scorrevole, perfetto per il taglio quasi cinematografico che hanno dato alla storia. Le scene sono ricche e ben descritte, e seguiamo i personaggi come con l’occhio della telecamera. L’ambientazione geografica passa dalla Spagna all’America, toccando diverse città di entrambi i paesi. Ci sono anche diversi salti temporali, che frugano nei ricordi dei personaggi, presentandoceli nella loro complessità. Il ritmo è vivace ed in alcuni punti concitato. Le scene di combattimento, sono tutte ben descritte e credibili e tangono il lettore con il fiato sospeso.
I personaggi secondari e in particolare i membri della squadra di Salamanca sono caratterizzati alla perfezione. Ognuno ha una storia, un segno distintivo che lo imprime nella memoria del lettore, rendendolo unico e facilmente riconoscibile. Jamie, Irlandese, irascibile, intollerante ed attaccabrighe; Eriko, giapponese, minutissima, letale e dalla ferrea disciplina; Sky, strega bianca che infrange spesso le regole della sua gente e con un amore tormentato alle spalle; Holder, licantropo dall’indole pacifica e un alto livello di sopportazione; Antonio, vampiro con un passato da seminarista e unico vampiro con un’anima. Tutti bei personaggi, con tanto ancora da raccontaree mostrare e quindi un potenziale promettente per i libri successivi. Purtroppo, per far conoscere così bene questi personaggi, le autrici hanno utilizzato diversi punti di vista, che di volta in volta seguivano uno o l’altro, destabilizzando il lettore e rischiando di confonderlo in più di un’occasione.Siamo giunti alla fine di questa mia lunga dissertazione e purtroppo devo ammettere che, nonostante l’elenco ordinato e ragionato, non mi sento più vicina a tirare le somme.Lascio quindi a voi le dovute conclusioni. Ognuno scelga di far prevalere uno o l’altro degli elementi e agisca di conseguenza. L’unico consiglio che posso darvi e al quale faccio sempre riferimento prima di acquistare un libro è: sentite più campane. Leggete altre recensioni, se masticate l’inglese, fate un giro sul web e fatevi un’idea più completa. La maggior parte delle volte che ho seguito questa linea d’azione mi sono trovata bene. Se qualcuno di voi lo ha già letto, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa, e se avete trovato cose da aggiungere alla mia lista di Pro o Contro, non esitate a segnalarlo.Aspetto i vostri commenti!LE AUTRICINANCY HOLDER, laureata alla University of California di San Diego, è autrice di 60 libri e più di 200 racconti. Ha vinto quattro Premi Bram Stoker e i suoi libri sono stati tradotti in più di 20 lingue. Ha collaborato alla stesura di alcuni episodi di Buffy l’ammazza vampiri e City of Angels-La città degli Angeli. Tra i suoi libri ricordiamo la celebre serie Wicked e il romanzo The Rose Bride. Vive a San Diego, dove insegna Scrittura creativa. Il suo sito è http://www.nancyholder.com/DEBBIE VIGUIÉ, scrittrice, ha studiato Scrittura creativa alla University of California a Davis. Cresciuta nella zona di San Francisco, vive in Florida. Il suo sito è http://www.debbieviguie.com/

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