Recensione:Leggere il romanzo di Ira Levin è come fare un tuffo nel passato restando immersi nel presente. E' come guardarsi intorno, rendersi conto che è tutto regolare, eppure accorgersi a livello inconscio che c'è qualcosa di stonato, senza essere in grado di riconoscere cosa sia. La donna perfetta illude il lettore facendolo accomodare tranquillamente in poltrona, facendogli credere di trascorrere qualche ora di serena lettura, per poi spaventarlo e inquietarlo privandolo delle sue sicurezze e della capacità di fidarsi del mondo.Dal romanzo di Levin sono state tratte in passato due versioni cinematografiche: una nel 1975, diretta da Bryan Forbes - La fabbrica delle mogli - e una nel 2004 diretta da Frank Oz - La donna perfetta - con protagonista la bella Nicole Kidman. Data l'impossibilità qui in Italia di reperire il romanzo, tradotto e pubblicato negli anni '70 dalla casa editrice Garzanti e poi andato fuori catalogo, l'unico modo per accostarsi alla storia delle Stepford Wives, fino ad oggi, era esclusivamente il cinema. Chi ha avuto quindi la fortuna di vedere entrambe le versioni o anche solo una, sa già di cosa tratta il romanzo e potrebbe dirsi non interessato, in quanto niente di quel che leggerebbe potrebbe stupirlo. Ecco: non è così.Ira Levin riesce a stupirci anche se conosciamo l'esatto svolgimento della storia, che nel giro di sole 180 pagine ci tranquillizza, ci inquieta, ci terrorizza, ci sconfigge. Un capolavoro condensato in pochissime pagine dove ogni cosa è al suo posto e tutto risulta perfetto. O perfettamente inquietante.Joanna e Walter si trasferiscono dalla caotica e pericolosa New York alla tranquilla e pacifica Stepford, dove sembra che il mondo si sia fermato a qualche decina di anni prima. Sono gli anni '70, gli anni dei primi movimenti di protesta e ribellione contro una società da troppo tempo maschilista, anni di emancipazione femminile, di necessità di affermazione della donna al di fuori della casa e della famiglia. Joanna rappresenta in pieno la donna indipendente ed emancipata, con un proprio lavoro e una propria dignità al di fuori del suo ruolo di moglie e madre, che comunque svolge perfettamente. A Stepford però è difficile riuscire ad inserirsi. Sembra che a tutte le donne della città interessi esclusivamente soddisfare il proprio marito: in casa, a tavola e nel letto. Per tutto il resto non c'è tempo. E anche chi inizialmente si era alleata con Joanna, trovando la situazione difficile da accettare, ben presto sposerà la causa di Stepford diventando una donna perfetta come tutte le altre.Ira Levin è un maestro nel raccontare. Ci fa conoscere Stepford attraverso gli occhi di Joanna, occhi di una fotografa professionista che coglie i particolari, li collega, trova le inquietanti risposte alle domande che teme di fare. La storia si svolge attraverso dialoghi credibili e brillanti, scene perfette che rendono la protagonista - e noi insieme a lei - paranoica, personaggi forti al punto che temiamo ogni loro apparizione. Noi lettori diventiamo Joanna: capiamo fin dal primo momento che c'è qualcosa di sbagliato in quel luogo, ma non vogliamo crederci. Scopriamo la verità, ma non vogliamo vederla, non vogliamo ammetterla perché ci fa troppa paura. Sappiamo da sempre che saremo anche noi vittime di quel sistema, e la nostra opposizione non sarà mai abbastanza forte.Un romanzo datato ma attuale, che porta il lettore ad interrogarsi sui reali bisogni della donna e dell'uomo.Se l'uomo gioca il ruolo del cattivo, progettando le donne a suo piacimento - e mostrando di desiderare una donna che sia bella e sempre pronta a soddisfare qualunque sua esigenza - la donna sembra sapere che il suo bisogno ultimo in realtà non sia l'affermazione personale ma la soddisfazione del proprio uomo. Ieri come oggi, sottolinea abilmente Palahniuk nell'introduzione all'edizione Superbeat: "Come mezzo di espressione scelgono lo shopping, invece della protesta. (...) Tornano reggiseni, busti, pinzette curvaciglie, ascelle profumate e perfettamente depilate. Speculum e cervice sono finiti nel dimenticatoio. Questo, a quanto pare, è il progresso: le donne possono decidere di essere carine, eleganti e vuote."Per quanto possa essere discutibile e magari contestabile l'affermazione di Palahniuk, nasconde un fondo di verità: la necessità delle donne di apparire, che lo si faccia per gli uomini o per se stesse.Palahniuk non fa che raccogliere l'eredità di Levin e tradurla in immagini e parole del nostro secolo. Sta a noi lettori leggere queste pagine e comprendere quanto attuali o passate esse possano essere per ognuno di noi.
Titolo originale: The Stepford WivesAutore: Ira Levin
Traduttore: Mariapaola Ricci DèttoreEditore: Beat Edizioni - Collana SuperbeatPagine: 208Isbn: 9788865590140Prezzo: €12,90
Valutazione: 3,5 stellineData di pubblicazione: 23 Maggio 2012