[Recensione] La giustizia di Iside – Clelia Farris

Creato il 06 giugno 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: La giustizia di Iside
Autore: Clelia Farris
Editore: Officina Libraria Kipple
ISBN: 9788895414768
Num. Pagine: 240
Prezzo: 15.00€
Voto:

Trama:
In un Egitto sospeso tra culto dei morti, religione isiaca, trasformazioni genetiche di vegetali e animali, e una rivoluzione, politica ed ecologica, si innestano le vicende dei Sette, una squadra di poliziotti che, grazie a un accordo con i Giudici dei Morti, può scambiare l’anima di un assassino con l’anima della vittima, e ottenere che quest’ultima resusciti. Ma perché questo avvenga, occorre che tutti i componenti della squadra si riuniscano nel serdab.
Menes, uno dei Sette, è ucciso in un bagno pubblico dismesso. Il capitano che comanda la squadra chiama Naïma a sostituirlo.
Nel corso delle indagini, i Sette si troveranno ad affrontare il Mare-di-Sotto, una regione sotterranea popolata da creature mostruose, originate da dissennati accoppiamenti pre-rivoluzione tra geni di pesci, di alghe e di esseri umani. E scopriranno che non tutti i resuscitati sono felici di essere ritornati in vita.
Naïma infine riuscirà a risolvere i suoi casi e a scoprire chi ha ucciso Menes, ma il prezzo da pagare sarà alto.

Recensione:
Libro seguito – gemello di La pesatura dell’anima; Clelia Farris ritorna con un romanzo fantascientifico ambientato in universo alternativo dai tratti egizi ed ecologici, un pittoresco mondo a metà tra un passato pregno di misteri e fascino e un futuro innovativo e sorprendentemente colorito.
La storia parte con l’omicidio di un membro importante della cerchia dei Sette, e per ripristinare la giustizia è necessario trovare un nuovo componente che compia il rituale con Iside. Naïma non è felice di essere la prescelta, ma il suo senso del dovere la spingono non solo a far buon viso a cattivo gioco, ma anche a violare le parole della Medithe per cercare un vero colpevole da condurre davanti alla Dea.
La narrazione è come al solito coinvolgente, pregnante e che non lascia respiro, personaggi che nelle pieghe della loro psiche si snodano lungo una trama intricata ma che via via si chiarisce fino a ritrovare un bandolo inaspettato, curioso quando originale, ammirevole, che ci spiega qualcosa in più sul famigerato Mare-di-Sotto.
Il world building è costruito con maestria e accuratamente studiato, mescolando tecnologie moderne a quelle futuristiche o anacronistiche, l’interessantissimo uso della flora permea tutta l’opera con un’aura gradevole e incantevole, usi e costumi dell’antico popolo del Nilo vengono ibridati con una fantascienza spicciola e assolutamente priva di infodump, per una lettura piacevole e sempre densa di scoperte che a volte fanno sorridere, a volte sono agghiaccianti.
Un libro consigliato a chi adora le trame ingegnose senza che siano raffazzonate, e a chi ama la fantascienza sperimentale di ottima qualità.


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