Recensione "La Modista" di Andrea Vitali

Creato il 18 aprile 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,oggi ho il piacere di presentarvi un libro di Andrea Vitali, che con il suo romanzo, ambientato pochi anni dopo la seconda guerra mondiale, ci porta a spasso per la sua cittadina di origine, Bellano, rendendoci partecipe delle vicissitudini di Anna Montani, modista (per i non esperti: venditrice di stoffe e sarta) procace e sensuale, alla ricerca di una "sistemazione", e dei suoi compaesani, costituiti in prevalenza, sembrerebbe, da "guardie e ladri", come recita il sottotitolo.
Titolo originale: La modistaGenere: RomanzoAutore: Andrea VitaliEditore: Garzanti LibriCollana: Elefanti BestsellersPubblicazione: Pagine: 388Prezzo: € 12,00Trama: Nella notte hanno tentato un furto in comune, ma la guardia Firmato Bicicli non ha visto nulla. Invece, quando al gruppetto dei curiosi accorsi davanti al municipio s'avvicina Anna Montani, il maresciallo Accadi la vede, eccome: un vestito di cotonina leggera e lì sotto pienezze e avvallamenti da far venire l'acquolina in bocca.Da quel giorno Bicicli avrà un solo pensiero: acciuffare i ladri che l'hanno messo in ridicolo e che continuano a colpire indisturbati. Anche il maresciallo Accadi, da poco comandante della locale stazione dei carabinieri, da quel momento ha un'idea fissa. Ma intorno alla bella modista e al suo segreto ronzano altri mosconi: per primo Romeo Gargassa, che ha fatto i soldi con il mercato nero durante la guerra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovane Eugenio Pochezza, erede della benestante signora Eutrice nonché corrispondente locale della «Provincia». La modista è centrato su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sensuale, un po' furba e un po' ingenua.Intorno al suo frequentatissimo atelier, tra cognac doppi e partite a scala quaranta, si muove e si agita tutto il paese: dal sindaco Balbiani con il segretario comunale Bianchi, giù giù fino al trio di giovinastri composto dal Fès, dal Ciliegia e dal Picchio, passando per l'appuntato Marinara, che deve rimediare alle distrazioni del superiore, e poi le misteriose titolari della farmacia Gerbera e Austera Petracchi, la cuoca di casa Pochezza e sua figlia Ersilia, lo spazzino Oreste e il messo Milico… Nei suoi romanzi – divertenti, intelligenti, godibilissimi – Andrea Vitali ha reinventato magistralmente la commedia all'italiana: riesce così a restituire l'immagine più vera e profonda del nostro paese, in un'incessante e godibile girandola di caratteri e di sorprese. I lettori attendono con impazienza il suo nuovo libro, e ogni volta scoprono che è diventato sempre più bravo e sempre più irresistibile.
RECENSIONE
Un vero spasso. So che può apparire lì per lì un aggettivo sbrigativo o superficiale, ma è il primo che mi viene in mente se penso questo libro, che, nonostante lo 'spessore' non indifferente (l'autore stesso lo ha presentato come "... un bell’oggetto contundente, è un bel librone nel senso che se lo si da in testa a qualcuno si può fare anche male...") l'ho divorato in neanche tre giorni, e ci ho messo così tanto solo perché avevo anche altre cose da fare. Mi ha fatto inoltre venire in mente i classici della nostra cinematografia del dopoguerra stile 'Pane amore e fantasia', anche se sinceramente mi è parso più verosimile, incentrato com'è sui tratti torbidi e indolenti delle piccole provincie e non su storie d'amore a lieto fine tra maestrine e marescialli.
Il romanzo si apre con la descrizione della nottata "brava" di Firmato Bicicli, che non definirei propriamente l'uomo più brillante di Bellano, e che, nonostante lavori come guardia notturna, si ubriaca e non si accorge di quello che sembrerebbe in tutto e per tutto un mancato furto al comune, o più presumibilmente alla contigua tabaccheria. Proprio lì che non succede mai niente, e dove i carabinieri sembrano occupati a fare tutt'altro che a far rispettare la legge: come il maresciallo Accadi, emigrato dalla Sicilia, che si liscia i baffetti e dorme con la retina per cercare di domare i ricci ribelli, si dispera per l'odore di latrina che pervade il suo alloggio ogni volta che nella stazione della Benemerita qualcuno tira lo sciacquone (e il sindaco sembra fregarsene, come fa a non capire la drammaticità della situazione, dico io...), e sbava dietro alle curve di Anna Montani, ex servetta senza arte né parte, vedova di guerra e che, grazie al suo amante faccendiere Romeo Gargassa, è riuscita ad aprire un atelier di moda che lei utilizza più per spettegolare e tessere le trame delle sue conquiste sentimental/opportuniste che lavorare.
L'appuntato Marinara, invece, sottoposto di Accadi di origini calabre, nonostante sia anche lui alla continua ricerca del miglior modo per lavorare il meno possibile, si accorge subito dell'inadempienza del suo superiore nei riguardi delle sue funzioni e cerca di fare qualche indagine per conto suo, interrogando i tre giovanotti più "sospetti" del paese, ovvero il Fès, il Picchio e il Ciliegia, anche se fin da subito avverte che c'è qualcosa di stonato in tutta la faccenda, soprattutto dopo che i tentativi di rapina o presunti tali sembrano moltiplicarsi (sarà vero o no?) nelle farmacie di diversi paesi del lungolago, compresa quella delle Petracchi, la mascolina Gerbera e sua sorella Austera (!) che vive segregata in casa - e che alla fine scopriremo essere tutt'altro che austera. E intanto il sindaco di Bellano, Balbiani, va in bestia se lo disturbano mentre è ha caccia per quisquilie tipo rapine e cose del genere e il segretario ipocondriaco Bianchi rimane in paese ad agitarsi e a fargli da paravento.
Nel frattempo, abbiamo fatto conoscenza anche con Eugenio Pochezza, giornalista per hobby, in realtà figlio di mammà pieno di soldi che sogna una vita più movimentata, cercando di fare di qualsiasi evento insignificante uno scoop, e che viene invece irretito dalla Montani, dopo che il Gargassa è stato rinchiuso in prigione a causa dei suoi loschi traffici. Il Pochezza si perde nella passione per la modista - pure lui! - trascurando la sua povera mamma, che dopo poco si ammala e muore. Il lutto fa tornare in sé Eugenio, che si trasferisce sulla riviera ligure, forse per sempre. Riuscirà a dimenticare Anna? La quale nel frattempo, rimasta incinta (di chi??? boh) si rivolge al pollo più vicino, ovvero il maresciallo, che però fiuta presto l'inganno e si da alla macchia, da vero signore qual è.
Anche Eugenio, dopo un breve ritorno di fiamma, molla di nuovo la povera (in senso lato) modista, e finisce per sposare la figlia della cuoca di casa sua, l'affascinante Ersilia. E anche se non si è dimostrata certamente uno stinco di santa nel corso di tutto il romanzo, credo che la piccola vendetta attuata da Anna nei confronti del Pochezza, nientemeno che il giorno del suo matrimonio, incrementi notevolmente nel lettore il livello di simpatia nei suoi confronti. Della serie, quando ce vò ce vò.
E il colpevole del tentato furto? Bicicli non ha dimenticato, e, "promosso" da guardia notturna a spazzino comunale con tutti i crismi, scopre insieme a Marinara che si trattava di qualcosa di completamente diverso, almeno per quanto riguarda la farmacia Petracchi. Ma alla fine un capro espiatorio farà tornare tutto quanto alla presunta normalità della piccola provincia italiana, fatta di segreti di pulcinella e di molto, troppo rumore per nulla.
Una sorta di Peyton Place de noantri insomma, ma molto più varia e colorata, dove i personaggi, definiti in modo magistrale con chiari tratti caratteristici, sfilano sotto l'occhio divertito del lettore con passo sonoro e vivace, senza mai deludere le aspettative, in uno scenario umano che cambia in continuazione, ma che in fondo rimane sempre lo stesso. Lo stile di Vitali è rapido ma preciso - ogni capitolo, ricco sia di situazioni movimentate sia di descrizioni di stati d'animo e pensieri dei protagonisti, è breve e, come le ciliegie, uno tira l'altro. Un romanzo consigliatissimo, completo, da leggere in qualsiasi situazione - in treno, in vacanza, la sera prima di addormentarsi - perché nonostante la "pesantezza" materiale del libro, sarà difficile che vi rimanga sullo stomaco. E' più probabile infatti che passi di mano in mano tra i vostri parenti e amici, dopo aver sostato un bel pò nel vostro cuore.

L'AUTORE:
Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla riva orientale del lago di Como, dove esercita la professione di medico di base. Ha pubblicato Il meccanico Landru (1992), A partire dai nomi (1994), L'ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), Aria del lago (2001) e, con Garzanti, Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004), Un amore di zitella (2004), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006), Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990), Olive comprese (2006) e Il segreto di Ortelia (2007), La modista (2008, premio Ernest Hemingway) e Dopo lunga e penosa malattia (2008). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia. Il sito dell'autore QUI

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :