Volevo inoltre ringraziare i primi 41 follower del nostro blog: grazie, grazie, grazie e grazie ancora per chi ci legge e chi commenta.
Quest'oggi vi lascio con la recensione di un romanzo inviatomi da Danila Passerini, scrittrice esordiente che mi ha catturata con il suo romanzo e la sua infinita cortesia. Iniziamo subito!
Autore: Danila Passerini
Casa editrice: L'erudita
Pagine: 170
Prezzo: 15€
ISBN: 978-8867700288
Trama
Filippo ha sedici anni, un carattere ribelle, capelli lunghi e magliette sbiadite che non riesce a buttare via. La scuola è piena di luoghi comuni soprattutto da quando, dopo la Terza guerra mondiale, tutti si sono messi in testa che bisogna spendere la propria vita per gli altri, essere compassionevoli, buoni. E lui, il più bello della scuola, non ci sta. Ogni compagno è bersaglio di frecciatine non troppo velate e battute taglienti, un po' per colpire i deboli, un po' per non svelare la propria personalità e le proprie passioni amorose rivolte all'unica che non sembra subire il fascino del bello e cattivo. Ma la scuola è un luogo di formazione non solo didattica ma anche caratteriale e morale, la cui missione è accompagnare nella crescita i ragazzi perché diventino adulti acculturati sì, ma soprattutto critici, coscienziosi, consapevoli. E allora non rimane da fare che una cosa: punirlo. Quale castigo sarebbe più adatto per lui della punizione del romanzo? Filippo entrerà in un libro, vestendo i panni di un personaggio, e il suo scopo sarà quello di vivere la sua nuova vita senza cambiarne la trama, neppure di una virgola, pena il non ritorno.
Autore
Danila Passerini è nata a Bologna il 2 Gennaio 1957, vive ad Aosta con la famiglia, il cane Lo Zar e la tartaruga Martina. Insegna letteratura italiana e storia all' istituto tecnico Corrado Gex.
Recensione
Quando Danila mi ha contattata sono rimasta profondamente colpita dall'originalissima idea alla base di questo romanzo tanto che, in preda alla curiosità, ho accantonato le altre letture per intreprendere un viaggio all'interno del capolavoro del Manzoni. "La punizione del romanzo" è in realtà un metaromanzo, un libro nel libro che permette al lettore di seguire il giovane protagonista nel lontano 1600, facendo la conoscenza di personaggi poco apprezzati dagli studenti. Allo stesso tempo ci troviamo di fronte ad un romanzo distopico ambientato nel futuro, in un mondo radicalmente mutato al seguito degli orrori connessi alla terza guerra mondiale. Altruismo e solidarietà sono ormai divenuti i principi guida del nuovo ordine mondiale, valori che il nostro protagonista fatica ad accettare, sfogando la sua ribellione sulla compagna di classe (verso la quale prova sentimenti non ricambiati) ed estraniandosi dai problemi in famiglia. A seguito dell'ennesima infrazione alla disciplina scolastica, Filippo è costretto a subire la più estrema delle punizioni, una pena riservata agli studenti più recidivi ed apparentemente ingestibili: la punizione del romanzo. Grazie alla tecnologia che ormai regna imperante in ogni ambito della vita (e qui devo dire che l'autrice ha dimostrato di possedere una fantasia senza eguali!), Filippo viene spedito all'interno di un romanzo, costretto a ripercorrere le gesta di un personaggio senza alterare la trama originale.
In breve tempo Filippo scoprirà di essere finito tra le pagine del capolavoro di Alessandro Manzoni, per di più nei panni di Don Rodrigo in persona. Riuscirà Filippo a tener fede all'ammirazione che aveva espresso in classe nei confronti del famoso antagonista? passo dopo passo, il ragazzo inizierà a percorrere il proprio cammino di crescita interiore, ribellandosi ancora una volta alle regole imposte dall'alto, ma questa volta seguendo ciò che intimamente sa essere giusto. Il lettore avrà così modo di assistere al percorso di formazione di Filippo, il tutto inframmezzato da numerosi episodi che mi hanno strappato ben più di una risata. Come dimenticare i siparietti tra Don Rodrigo/Filippo ed il suo servitore? indimenticabile il primo incontro tra i due, quando Filippo si rende conto delle precarie condizioni igieniche del tempo:
- Appena due mesi fa
- Cosa? Che vuol dire appena due mesi fa? Sono due mesi che non mi lavo?
Il servitore sembrava ormai prossimo a una sincope, molto indeciso se rispondere o darsela a gambe davanti a quel pazzo furioso. Evidentemente, prevalse la volontà di mantenere il posto di lavoro, anche se al servizio di un matto.
- Il Signore prende sempre due bagni all'anno: uno prima di Pasqua e uno alla fine dell'estate. Il medico, si ricorda?, ha sconsigliato a Sua Signoria lavacri più frequenti, perché i pori della pelle, liberati dalla loro protezione naturale, potrebbero fare entrare le malattie.
- Ma che schifo! Le malattie se ne staranno lontane perché probabilmente il mo odore le disturba. D'ora in avanti le cose cambiano: voglio un bagno caldo tutte le mattine, hai capito?
Come avrete capito, il romanzo non solo è pieno di spunti sui cui riflettere, ma è coinvolgente e molto divertente, tanto che ho finito per passarlo immediatamente a Fiefiefifi, la quale è rimasta colpita dal mio entusiasmo. L'unica nota negativa per quanto concerne il romanzo è indubbiamente la brevità dello stesso e forse la conclusione un po' troppo affrettata: l'idea di base è decisamente originale, la narrazione cattura al punto da divorare un capitolo dopo l'altro ed avrei gradito un maggiore approfondimento di eventi e personaggi. Tuttavia, a parte questa precisazione consiglio caldamente questa lettura e colgo l'occasione per ringraziare l'autrice, una persona deliziosa che spero ci regali al più presto un nuovo romanzo.
Voto