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recensione LA RAGAZZA DAI CAPELLI DI FIAMMA - CAROLINA DE ROBERTIS

Creato il 11 novembre 2012 da Tuttosuilibri @irenepecikar
recensione LA RAGAZZA DAI CAPELLI DI FIAMMA - CAROLINA DE ROBERTIS
Titolo: La ragazza dai capelli di fiamma
Autrice: Carolina De Robertis
Editore: Garzanti Libri
Pagine: 280 pp.
Trama: Buenos Aires, 2001. Perla Correa è sempre riuscita a ingannare tutti quelli che la circondano. Ogni mattina si sveglia e lucida la sua superficie di studentessa modello, bella ragazza radiosa, irreprensibile figlia di buona famiglia. Sua madre è avvolta di bellezza e foulard importati e suo padre è un uomo forte e fiero nella sua uniforme militare perfettamente stirata. Perla è sempre stata considerata molto fortunata ad averli come genitori. Eppure questa è solo una maschera che la ragazza indossa per nascondere il dubbio che le si agita dentro, e sul quale invano tenta di chiudere gli occhi. Un dubbio che si nutre di mezze frasi delle compagne di classe, sguardi impauriti dei vicini, libri di storia sui desaparecidos che suo padre le ha tassativamente proibito di leggere. Ma una notte, mentre è sola in casa, un uomo entra nel suo salotto. Sembra solo, disperato e affamato. È lì per raccontarle una storia. Una storia che narra di due ragazzi giovani che si amavano, di pesanti stivali neri che sfondano la porta di casa, di un carcere senza scampo e di un ultimo volo sul Rio de La Plata. E che incendia la vita perfetta di Perla riducendola in fumo. Inizia così un viaggio che la costringe a confrontarsi con la vera sé stessa e con la storia più dolorosa del suo paese. Dove solo il fuoco del coraggio che ha sempre nascosto sotto una falsa tranquillità l'aiuterà a nascere una seconda volta dalle sue ceneri.
Recensione a cura di Stefania Scarano:
Ho iniziato il libro senza sapere nulla della trama ma ben presto ho inteso la sua portata, vengono infatti rispolverate le figure dei desaparecidos che per chi non lo sapesse, sono gli "scomparsi", coloro che ritenuti "sovversivi" sono stati prima spesso torturati e poi fatti sparire, per appunto, nel nulla dai regimi autoritari del Sud America durante il secolo scorso, cosa ahimè avvenuta in periodi diversi anche in altri Paesi.
Non si tratta di un saggio, documentario o romanzo filo-storico ma solo la storia di quelli che potrebbero esserne stati i protagonisti, tra gente scomparsa, ufficiali delle forze armate e le loro famiglie con lacune, menzogne e verità celate e volute dimenticare.
Sembra quasi un fantasy all'inizio dato che nella vita di Perla, giovane studentessa di psicologia che ha appena rotto col fidanzato, appare un uomo-non uomo, che sgocciola di continuo acqua limacciosa e si nutre solo di acqua come se fosse cibo.
Qualcosa di sicuro irreale e non si capisce nemmeno come e perchè questo uomo si sia materializzato in casa sua, chi sarà? E perchè lei invece di cacciarlo via cerca di accudirlo?
Perla da sempre s'è sentita estranea a se stessa, estranea alla sua famiglia ed al suo ambiente e questo incontro contribuirà a farle cercare il suo vero io, chi è Perla in realtà?
Un interrogativo ulteriore sorge nel lettore, siamo frutto dei nostri geni o dell'ambiente che ci circonda? Siamo il risultato della somma fra le due cose forse e, quindi, cosa cambierebbe cambiando uno degli addendi?
Interrogativi esistenziali che forse, alla fine, trovano una risposta nella consapevolezza ed accetazione di sè.
Il romanzo è scritto come un racconto in prima persona, per lo più di Perla ma, intervallato anche da quello dell'uomo misterioso che lentamente recupera i ricordi della sua vita passata.
Un racconto che è un dono, tramandato da madre a figlia perchè lei non sia confusa a sua volta, perchè sappia ancora prima di nascere quali sono le sue radici e chi ha portato il suo nome prima di lei.
La prosa scorre veloce nonostante la durezza di certe immagini che vengono facilmente evocate alla vista sebbene riluttanti, nonostante tutto si ha voglia di scoprire la verità, per quanto brutale essa sia perchè è sempre meglio la dura verità piuttosto di una bella bugia, non trovate?

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