Recensione: La terra delle Storie, di Chris Colfer

Creato il 27 luglio 2013 da Mik_94
Stiamo vivendo un brutto capitolo delle nostre vite, ma tutti i libri migliorano andando avanti.
Titolo: La terra delle storie – L'incantesimo del desiderio Autore: Chris Colfer Editore: Rizzoli Numero di pagine: 485 Prezzo: € 15,00 Sinossi: Alex e Conner non sono contenti della loro vita. Il papà non c'è più, la mamma lavora troppo, e a scuola sono solo problemi. Poi il libro di fiabe ricevuto in dono dalla nonna per il loro dodicesimo compleanno prende vita, e tutto cambia. Perché non è solo un libro, ma la porta che si apre su un altro mondo, e fratello e sorella vi precipitano come Alice, lei per errore, lui per non lasciarla sola. Dall'altra parte c'è la Terra delle Storie, e il primo incontro in quella landa magica è con il Principe Ranocchio. L'avventura chiama. E nelle fiabe, anche nelle più note, niente è come appare... Età di lettura: da 10 anni.                               La recensione Per tutta la mia vita mi sono sentita incompleta! Come se da qualche parte nel mondo stesse succedendo qualcosa, e anch'io avrei dovuto esserci, essere là, anche se non sapevo dove. E ora abbiamo trovato di cosa si trattava: è questo posto. Per la prima volta, ebbi una stanza tutta mia quando avevo otto anni. Ero in un nuovo appartamente più grande del precedente, in una città più grande della precedente, nell'età giusta per avere un mio armadio, un mio comodino e un letto che non fosse più ai piedi di quello di mamma e papà. Ero grande, mi dicevo, ma in una casa ancora occupata dagli scatoloni del trasloco e senza la compagnia di una TV in camera o di un bel libro, in gran segreto, mi sentivo perso e spaventato. Il buio, lontano dai respiri pesanti dei miei genitori immersi nel sonno, era troppo buio. Nemmeno mio fratello Diego – all'epoca seienne biondo, carino e coccoloso – riusciva a dormire. Io ai piani bassi, lui in cima al letto a castello, chiacchieravamo. Ci facevamo coraggio a vicenda. Il nostro passatempo preferito per prendere sonno era chiudere gli occhi e fingere di camminare tra le strade di un parco divertimenti animato dai personaggi delle fiabe che più preferivamo. Contare le pecore, già all'epoca, era obsoleto. Fuori moda.  E, mentre le rotelle ben oleate della nostra immaginazione giravano e rigiravano, noi cadevamo nel sonno, tra le braccia di un Morfeo che aveva le sembianze una volta di Aladin, un'altra di Peter Pan, un'altra ancora del forte e simpatico Hercules. Quelle storie ci davano pace e, grazie alla morale custodita nelle ultime righe, senza che ce ne rendessimo conto, insegnavano a vivere. Così è sempre stato, così sempre sarà. Nel romanzo di esordio di Chris Colfer, ai due protagonisti accade di vivere esattamente il sogno della mia infanzia: piombare in un libro, svanire tra le sue pagine lette e rilette, cadere dolorosamente sul sedere nel cuore di un bosco pieno di insidiosi lupi cattivi, aiutanti inaspettati, principi e principesse coraggiose, case di pan di zenzero e castelli maestosi. Nella Terra delle Storie. Alex e Conner, dodici anni, sono gemelli, ma i loro caratteri diametralmente opposti compensano alla loro strabilante somiglianza fisica. La prima è una bambina studiosa e pacata, saggia e assennata. Suo fratello, invece, è goffo, irruento, brontolone e colleziona note e rimproveri su rimproveri: sapete, la sua maestra considera l'addormentarsi in classe davvero poco rispettoso. Ma lui si difende, non è colpa sua: è la Storia ad essere mortalmente noiosa, non le sue palpebre ad essere mortalmente pesanti! Battibeccano come tutti i ragazzi di quell'età e, come tutti i ragazzi di quell'età, sono insoddisfatti della loro vita. Ma non sono semplici capricci, i loro: la morte del padre – colui che, con i suoi racconti fantasiosi e allegorici, riempiva le loro giornate – li ha segnati per sempre. Da allora, niente è stato più lo stesso. Non hanno più la loro casa e non hanno più la loro mamma, sommersa da bollette da pagare e da orari di lavoro che hanno fatto della sua professione la sua seconda famiglia. Sono infelici e morti dentro, finché non cadono in una favola. Ritornare nel loro mondo e mettere insieme gli oggetti necessari per esaudire l'Incantesimo del Desiderio – la scarpetta di Cenerentola, una gemma incastonatae nella bara di cristallo di Biancaneve, un pugnale sepolto negli abissi, una ciocca di capelli di Raperonzolo, e altri oggetti ancora - sarà il loro riavvicinarsi alla vita. Avevo sottovalutato l'uscita di questo romanzo. Purtroppo, inizialmente, leggerlo non era nei miei programmi per l'estate 2013. Poi, è arrivata la tragedia a mettere a soqquadro l'allegra famiglia di Glee e, nostalgico e commosso, ho rivisto le prime stagioni della serie TV. Quando tutto era perfetto, e quando Cory Monteith era ancora parte di quella famiglia canterina di attori e talentuosi artisti, diventata, col passare degli anni, un po' anche la mia. Ho imparato a memoria i video delle loro vecchie esibizioni su YouTube, ho cercato backstage e interviste, ho letto questo romanzo. Sarà una cosa stupida, forse, ma era un modo come un altro per sentirmi più vicino a loro. Chris Colfer e il suo Kurt Hummel non sono mai stati tra i miei preferiti della serie, francamente. Ha una voce squillante, da soprano, che reputo fastidiosissima per le orecchie e modi di fare da “Mr so tutto io” che non me l'hanno mai reso simpatico, pur adorando tutti i personaggi che orbitavano intorno a lui: Blaine, i suoi fedeli amici, suo padre. Attore, regista, cantante, vincitore del Golden Globe e, secondo il Time, ai primi posti tra le persone più influenti del mondo, Chris Colfer – classe 1990 – debutta, con questo suo romanzo, in un mondo a cui faceva il filo sin da bambino: quello magico e luccicante dell'editoria. Dedica il suo libro alla nonna e, nella prima pagina, scrive: A mia nonna, per essere stata la mia prima editor e avermi dato il miglior consiglio sulla scrittura che abbia mai ricevuto: Christopher, credo che tu debba aspettare di aver finito le elementari prima di preoccuparti di essere uno scrittore fallito. Sono state queste poche, ironiche righe per far nascere un'impensata alchimia. Ha uno stile semplice e colloquiale, ma le sue descrizioni sono talmente originali e appassionate che un sospetto, naturalmente, balena nella mente del lettore: lui deve essere stato lì. Magari quello è il suo mondo d'origine. Insieme a lui e ai suoi protagonisti camminiamo tra regni lontani e personaggi notissimi, partiamo all'avventura per una caccia al tesoro divertente e spericolata, vediamo il sogno di ogni bambino diventare realtà. Unisce tradizione e innovazione nel riscrivere le fiabe più lette di sempre e, collaboratore non ufficiale dei fratelli Grimm, ha l'audacia di mostrarci i protagonisti dei più indimenticabili “C'era una volta” una generazione dopo e in un ambiente a tratti borghese. Le principesse sono diventate regine, i tanti principi Azzurro sono diventati re di territori in lotta tra loro o legati, altre volte, da alleanze fraterne. I discendenti del Lupo Cattivo hanno messo su una squadra d'assalto per vendicare la morte del loro sanguinariamente illustre avo, la Confederazione Felice e Contenti eredita i diritti e i doveri della nostra ONU, Cenerentola – come la sua collega Kate Middleton – ha un royal baby da presentare ai suoi sudditi. 
E i paparazzi, questa volta, sono ammessi a corte. La dispettosa e frivola Cappuccetto Rosso si contende con la fuorilegge Riccioli d'oro il cuore di Jack – non sarebbe stato meglio, per lui, rimanere tra i giganti in cima al fagiolo magico? Meglio loro che una donna dal cuore spezzato – e la povera Ariel, senza il suo lieto fine, è spuma di mare che, come una presenza, vive negli oceani, struggendosi per un amore impossibile di cui pochissimi sono a conoscenza. La scrittura di Chris, a tratti, è ancora acerba, ma una fantasia che più iperattiva non si può, una simpatia tutta da scoprire e una curiosità alimentata pagina dopo pagina fanno del primo volume di La terra delle storie un libro per l'infanzia pressoché ottimo. Il suo segreto è mantenere l'universalità delle fiabe antiche; parlare ai bambini della generazione di Temple Run – che si divertiranno un mondo nelle scene delle corse in miniera e negli inseguimenti scanditi dagli ululati delle belve – e a quelli, come me, che ripenseranno, per istinto naturale, a Shrek, Tre gemelle e una strega, Simsalagrimm, Once upon a time. La copertina è fantastica e curatissima, come fantastici e curatissimi sono i disegni in bianco e nero che aprono ognuno dei ventiquattro capitoli del romanzo. Sarebbe un film per ragazzi perfetto. O un perfetto musical di Broadway, nello stile di Wicked e Into the woods. Una volta terminato, verrebbe voglia di regalarlo a tutti, tutti. Se l'avessi letto a dieci anni, probabilmente, sarebbe il mio libro preferito, adesso. La trama suggerisce la lettura dai 10 anni. Io amplirei: lo consiglierei a tutti, dai 100 anni in giù. Il mondo sceglierà sempre la cosa più facile da credere. E' più facile odiare, criticare e spaventarsi che capire. Nessuno vuole la verità; il mondo vuole solo lo spettacolo. Il mio voto: ★★★★ Il mio consiglio musicale: Lea Michele & Chris Colfer – Defying Gravity

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