RECENSIONE: La torre di Ruin di Sinom Toyne

Creato il 22 novembre 2015 da Bookland

Buona domenica e buona lettura!
Titolo: La torre di Ruin
Autore: Simon Toyne
Pagine: 448
Prezzo: 17,90 €
Editore: Sperling & Kupfer
Serie: La Trilogia di Ruin #3
Data di pubblicazione: 14 Luglio 2015

 
Trama
L’FBI deve indagare su un caso molto particolare: la NASA ha perso il controllo del telescopio Hubble, che ora punta verso la terra. Su tutti i pannelli di controllo si legge un unico messaggio: «L’umanità non deve cercare oltre.» Poco dopo cominciano a prodursi inquietanti fenomeni naturali e in tutto il mondo la gente prova l’impulso di cercare rifugio tra le mura di casa. La risposta all’enigma si trova a molti chilometri di distanza, in un luogo mitico in pieno deserto. Dove Liv Anderson, la donna che incarna un’antica profezia, affronterà la rivelazione finale, custodita per millenni dai monaci della Cittadella di Ruin, per fermare l’apocalisse.

Finalmente eccomi a parlarvi del terzo e ultimo romanzo della serie di Simon Toyne. Dopo Sanctus, QUI, e La predestinata, QUI, La torre di Ruin è l’ultimo libro della trilogiache ho letto nell’arco di pochi mesi. Sono stata piuttosto fortunata e ho reperito questo volume usato sul libraccio poco tempo dopo la sua pubblicazione.
Dopo essere riusciti a far sopravvivere Liv e a portare avanti la profezia, Gabriel si rende conto che qualcosa sta succedendo al suo corpo e quindi fugge lontano dalla donna che ama lasciandola nella base situata nel deserto. Liv, dopo i terribili momenti dopo l’abbandono, si fa forze e continua a seguire le linee guida della profezia che sembra catastrofica ma che in realtà parla di un grande cambiamento ormai già in atto.
Sono stata volutamente vaga nella descrizione della trama per non spoilerarvi nulla, anche perché ciò che succede in questo terzo libro non è così sconvolgente. Devo dire che, dopo tutto il macello avvenuto precedentemente, mi aspettavo qualcosa in più, qualche segreto scabroso proveniente dal passato, un cambiamento epocale e davvero forte. Invece la storia arranca lentamente fino ad arrivare a un finale che non mi ha particolarmente soddisfatto (io non riesco ad essere contenta dei finali troppo positivi). Il libro in generale non mi ha particolarmente coinvolta e quindi sarò piuttosto breve: Liv è diventata quasi una santona, da essere la donna moderna, intraprendente e determinata, diventa completamente un’altra persona; Gabriel, d’altro canto, si riconferma l’eroe della situazione che si sacrifica per gli altri in modo totale. Un vero peccato perché sia Liv che Gabriel mi hanno fatto una buonissima impressione nel primo volume ma poi hanno iniziato a calare, così come è calato il mio interesse nei loro confronti. Ho preferito di gran lunga alcuni personaggi secondari! Il mio giudizio, comunque, non è negativo poiché la storia, vista nel suo complesso, è avvincente e ben costruita ed è molto diversa da ciò che ho letto negli ultimi anni. Spero che ritornino di “moda” i thriller storico-religiosi perché i diverto molto a leggere di complotti e grandi segreti celati alle masse. Non ho molto altro da dirvi senza dover spoilerare troppo e quindi chiudo qui: assegno al romanzo tre stelline e consiglio la trilogia a chi, come me, ha nostalgia delle storie alla Dan Brown!
Lya  


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