RECENSIONE: La veranda delle magiche attese di Juliette Fay

Creato il 09 luglio 2013 da Bookland
Buon pomeriggio, eccomi qui con una nuova recensione fresca fresca!
Titolo: La veranda delle magiche attese Autore: Juliette Fay Pagine: 464 pagine Prezzo: 18 € Editore: Sonzogno Data di pubblicazione: maggio 2013 Trama C’era una volta la famiglia LaMarche: papà Robby, il piccolo Dylan, la sorellina Carly appena nata e, naturalmente, mamma Janie. I LaMarche vivevano felici a Pelham Heights, in una casa piccola e graziosa. Ma all’improvviso la favola si trasforma in un incubo. Robby, dio-solo-sa-perché, non indossava il casco al momento dell’incidente e per lui non c’è stato nulla da fare. E adesso a Janie non rimane che il dolore e tanta, troppa rabbia. Nemmeno il tempo riesce a curare la ferita.  Un giorno, però, alla porta si presenta Tug, un falegname che dice di essere venuto a costruire una veranda. Janie cade dalle nuvole, eppure Tug è più che deciso e lei a un tratto capisce tutto: la veranda è una sorpresa che il marito aveva organizzato per lei prima di morire. Ci mancava proprio questa, adesso che Janie ha solo voglia di stare chiusa nel suo lutto… E per di più, tutti si ostinano a darle consigli e conforto non richiesti: la zia petulante, che la iscrive a un corso di autodifesa; la vicina di casa dispotica e sciantosa; il cugino pasticcere con la torta per ogni occasione; la madre Noreen che l’ha lasciata sola e quando rientra dai suoi eccentrici viaggi in Europa pretende di dettare legge; padre Jake, un giovane prete dai modi tanto gentili da confonderle il cuore. Senza contare Tug, il tenace falegname, che se ne esce continuamente con splendide trovate. Tuttavia, mentre l’ambizioso progetto prende forma, Janie scoprirà che, grazie a quella veranda, anche la sua vita comincia a rinascere. Attorno a essa cresce a poco a poco un’atmosfera diversa, e persino i rimpianti lasceranno spazio a nuove attese. E forse anche all’amore. 
Mia recensione Ed eccomi qui a parlarvi di un libro che sapevo mi avrebbe coinvolto, infatti ero alla ricerca di una storia drammatica ma non troppo che, dopo tanti fantasy, mi facesse tornare alla realtà. "La veranda delle magiche attese" in originale "Shelter me" è un libro dolcissimo che mi ha fatto commuovere ma anche riflettere sui casi della vita.
La protagonista è Janie LaMarche giovane donna che conosciamo quattro mesi dopo la morte del suo adorato marito: da un giorno all'altro la sua vita è diventata un incubo da cui Janie non riesce più a svegliarsi perché è precipitata nell'abisso della depressione. Sola con un educato e dolce bambino di 4 anni e una bambina di pochi mesi, la protagonista si trascina con difficoltà giorno per giorno e tenta di dare amore e affetto ai suoi figli, di non essere scorbutica con la sua famiglia e tenta in tutti i modi di ritornare a galla. Grazie a un prete e a una veranda che le è stata donata dal marito prima che morisse nell'incidente, Janie inizierà a vedere la fine del tunnel e ricomincerà a vivere.
Non fatevi ingannare dal titolo che non è molto attraente perché questo è un bel libro malinconico ma che ha all'interno la speranza di una seconda possibilità di vivere, il desiderio di andare avanti serbando gelosamente il ricordo dell'amato marito ormai perduto per sempre.
Sicuramente avrete capito che "La veranda delle magiche attese" mi è piaciuto perché parla di situazioni reali e racconta una storia dolorosa ma con un pizzico di sarcasmo che alleggerisce molto la situazione. Janie è una donna distrutta, ha perso all'improvviso il suo punto fermo e non riesce a farsene una ragione, non può e non vuole vedere la fine del suo dolore e quindi si affligge continuamente trascinandosi stancamente nella sua quotidianità stringendo i denti. Nonostante ciò cerca di essere una buona madre equilibrata e affettuosa per non rendere questa triste situazione ancora più penosa per i suoi bellissimi bambini che hanno perso una figura maschile di riferimento. Molto lentamente, grazie al costante aiuto di una stramba famiglia, di un prete, di un falegname e di alcune amiche, Janie riemerge dal suo personale incubo e riprende pian piano a respirare la vita, a darsi una seconda opportunità e a sorridere. Queste storie inevitabilmente mi commuovono perché sono reali e possono capitare a tutti quindi la mia empatia sale alle stelle e rimango sempre più coinvolta nella storia e negli stati d'animo dei protagonisti. Certamente Janie è al centro della storia ma il personaggio più tenero e adorabile di tutto il libro è il figlio di 5 anni che reagisce alla perdita del padre in modi strani e incomprensibili ma che mostra alla madre come fare ad andare avanti e a farsi una ragione della sua perdita. Sicuramente altrettanto particolari sono i protagonisti maschili: il prete che pazientemente ascolta Janie e penetra nelle sue solide difese e Tug il falegname che in modi invisibili è sempre accanto alla donna e la aiuta come può.
Questa è la storia di una tragedia ma anche di grandi affetti e amicizie che risultano essere l'unico modo per superare le difficoltà per ritornare a guardare al futuro con positività e speranza. Assegno quattro stelline a questo dolce romanzo!

Lya

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