Scrittore di bestseller di fama internazionale, Henry Hayden è un quarantenne elegante e di successo che vive appartato in una splendida villa sul mare. Le donne lo adorano e la vita gli sorride. La sua esistenza così perfetta rischia però di incrinarsi il giorno in cui la sua giovane amante, nonché editor, gli rivela di essere incinta. Un imprevisto che, insieme alla serenità coniugale, rischia di costargli la carriera: ma davvero raccontare tutto alla moglie, la donna paziente e silenziosa al suo fianco da anni, è l’unica possibilità che gli resta? Novello Mr Ripley, l’uomo il cui nome compare su milioni di copertine nelle librerie di tutto il mondo è anche un pericoloso, irriducibile bugiardo con un passato pieno di ombre. Un errore fatale farà però sì che il suo piano di sopravvivenza subisca una brusca virata, costringendolo a escogitare sempre nuove menzogne per coprire le precedenti. Combinando abilmente thriller e commedia noir, "La verità e altre bugie" è un romanzo cinico e intelligente sul ruolo del caso nella vita, sulle relazioni tra uomo e donna e il rapporto tra fiction e realtà, che avvince inesorabilmente il lettore sviandolo in modo delizioso, e dà vita a un triangolo letterario, amoroso e criminale di cui sarà molto difficile scoprire l’intera verità.
RECENSIONE
La verità e altre bugie, romanzo d'esordio dello sceneggiatore tedesco Sascha Arango, è già diventato un caso letterario, anzi lo era ancora da prima che uscisse in Italia, vista la battaglia tra gli editori per accaparrarselo, battaglia che alla fine ha vinto Marsilio. Dal canto mio tendo a diffidare dei romanzi che vengono definiti casi letterari o spacciati come tali spingendosi perfino a definirli, come nel caso di questo romanzo, "il miglior libro che leggerete nel 2015"... peccato che siamo appena all'inizio dell'anno e forse lanciarsi in tali baldanzose affermazioni è un tantino azzardato. Comunque, io l'ho iniziato senza farmi influenzare da questi elogi che gridano al miracolo letterario e senza particolari aspettative, solo con la curiosità che mi aveva suscitato la trama che sembrava promettere qualcosa di molto interessante. Il protagonista di questo romanzo è Henry Hayden, scrittore di bestseller amato e osannnato da critica e pubblico che vive ritirato in una magnifica villa sul mare. Henry è un uomo di successo, ricco, ma dal fascino discreto che piace a tutti. Dietro questa facciata di amabilità però si nasconde il vero Henry, un uomo subdolo, un bugiardo patologico, un narcisista manipolatore e un approfittatore; tutta la sua vita è una grande menzogna, a cominciare proprio dalla sua sfolgorante carriera di scrittore. Henry, infatti, non sa mettere insieme due righe, la reale artefice del suo successo è sua moglie Martha che invece ha un vero e proprio dono per la scrittura e Henry, senza alcuno scrupolo di coscienza, si è appropriato delle opere della moglie spacciandosi per l'autore. Nessuno ha mai scoperto l'inganno e tutto fila liscio fino a quando un imprevisto rischia di minare questa serenità coniugale e lavorativa: Henry ha un'amante, Betty, che è anche la sua editor e un bel giorno la donna gli comunica di essere incinta. Che fare allora? Confessare il tradimento alla moglie e rischiare di perdere tutto? O mantenere il segreto? Henry, alla fine, escogiterà un piano per risolvere il problema ma un errore irrimediabile lo costringerà ad architettare ulteriori bugie e messinscene per far fronte alla nuova situazione... Che dire di questo libro? Per quanto mi riguarda non lo definirei un capolavoro ma una buona lettura, capace di appassionare e a suo modo divertire, sì. La verità e altre bugie è un romanzo sagace e intrigante, un thriller "atipico" che, grazie alla combinazione tra un'intreccio sapiente ricco di sorprese, un protagonista dalla buona caratterizzazione e una certa dose di cinismo e umorismo nero, è un vero e proprio page-turner, come dicono gli anglofoni. Perchè una volta che si inizia a leggerlo si rimane affascinati dalla figura, assolutamente negativa, di Henry e si vuole continuare la lettura per vedere quali saranno le sue mosse, come riuscirà a cavarsela di fronte agli imprevisti e anche scoprire qualcosa di più sul suo passato oscuro e misterioso, segnato da un trauma che probabilmente è stato ciò che l'ha fatto diventare quello che è. Henry è un uomo meschino, egoista e assolutamente amorale: per Henry Hayden conta solo Henry Hayden ed è disposto a tutto per non perdere quello che è riuscito ad avere. Insomma, l'autore ha scelto come protagonista un vero e proprio anti-eroe, un personaggio sgradevole e deprecabile che però Arango riesce a rendere meno indigesto grazie alla sua ironia e a qualche sporadico guizzo di umanità. Ciò che attrae principalmente e che diverte de La verità e altre bugie è il susseguirsi di imprevisti, di eventi e di ostacoli che il caso, altro grande protagonista di questo romanzo, pone sulla strada di Henry e vedere come lui, di volta in volta, riesce grazie alla sua faccia tosta, alla sua capacità di mentire e anche a una fortuna sfacciata, a districarsi e a cavarsela. Come potete vedere, la mia opinione su questo romanzo è positiva, l'ho trovato una lettura molto stuzzicante e avvincente però, una volta arrivata alla fine, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Il motivo principale è il finale piuttosto deludente e inconcludente; per quanto l'autore sia riuscito a non essere scontato, mi sarei aspettata una fine con un colpo di scena potente e invece niente, è come un palloncino che si sgonfia lentamente invece che fare una bella esplosione. Capito cosa intendo?
In generale, poi, devo dire che tutto il romanzo mi ha dato una sensazione di incompiutezza come se mancasse qualche tassello, ma probabilmente è stata una scelta dell'autore quella di lasciare volutamente qualcosa in sospeso, proprio per dare ancora più risalto al ruolo del fato nello svolgimento delle vicende narrate. In conclusione, La verità e altre bugie è un romanzo molto piacevole che forse non sarà il libro dell'anno ma intrattiene e conquista con una sua trama ingegnosa, un buon ritmo narrativo e una scrittura scorrevole ed elegante.
Il mio voto: