Recensione La Voce del Dominio: Alexandra di Giulia Marengo.

Creato il 31 luglio 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter
Ricordate La Voce del Dominio: Alexandra di Giulia Marengo? Ve ne avevo parlato qui, nella segnalazione interamente dedicata al romanzo. A distanza di settimane dall'uscita sono riuscita finalmente a leggerlo e scriverne la recensione, sperando che possa servirvi da spunto per leggere o meno questo libro autoconclusivo.

La Voce del Dominio: AlexandraGiulia MarengoGDS Edizioni10 Luglio 201313,90€ in cartaceo - 2,49 in ebook (ad agosto in promozione a 0,99€)
Voto: ★ ★ ½
Alexandra Winter, chiamata da tutti Lexie, ha diciannove anni ed è innamorata della città di Colonia, dove studia. Vive con il migliore amico Konrad, e la sua vita sembra seguire un corso ordinato e prevedibile.
Ma quando viene salvata da un’aggressione notturna da un professore dell’Università, Jan Martin, Lexie scopre che il suo mondo è molto più vasto – e molto più oscuro – di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
Colonia ospita la sede del Gemeinschaft, la principale comunità di multimorfi del Paese, comandata dal pugno di ferro del Kaiser. Anche se Lexie è cresciuta lontano dalla sua gente, è la nipote del Kaiser e l’erede diretta alla guida del Gemeinschaft. Ma pochi, all’interno della comunità, vedono di buon occhio che Lexie, così giovane e inesperta, possa ascendere allo scranno dello zio.
In particolare è Val, suo cugino e secondo in ordine di successione, a ostacolarla in tutti i modi, con ben pochi scrupoli. Fino ad attentare alla sua vita.
In attesa che le capacità della ragazza si sviluppino e che impari a manipolare il Dominio, ovvero quel potere che la rende una multimorfa, tocca a Jan Martin difendere Lexie. Mentre fra i due sboccia un sentimento che trascende i vincoli di onore, sul cammino di Lexie già si addensano le ombre...

La mia Recensione            

Già dal prologo, le chance che davo a questo romanzo era piuttosto alte. Non avevo enormi aspettative -cerco sempre di non fare supposizioni sui libri che leggo, specie se so poco su di loro, per non partire che con castelli in aria che si smontano lungo la lettura-, però la sensazione che avrei apprezzato la storia perché non parlava di niente che avessi mai sentito nel panorama soprannaturale. Mi sono interessata a La Voce del Dominio: Alexandra dalla prima volta in cui la trama mi è capitata sotto gli occhi, e quando ho iniziato a leggerlo ho avuto subito l'impressione di averci visto giusto, che il libro di Giulia Marengo sarebbe stata un'ottima lettura. Finito nel giro di alcune ore, no ho avuto la conferma. Ho divorato questo romanzo senza scostare nemmeno per un attimo gli occhi dal pc, tanto che non appena la mia mente recitava "ancora un altro capitolo e poi vado a letto", ne avevo già letti altri tre e non mi sarei certo fermata di fronte agli altri.
Niente scenari americani per questa brava scrittrice italiana; ci troviamo invece nella città di Colonia, in Germania, che porta con sé una fresca boccata di novità a fronte delle solite ambientazioni urban fantasy. E' qui che Alexandra Winter si è da poco trasferita. Alexandra -Lexie per gli amici che preferisco non dover muovere tanto la lingua e articolare il nome più lungo- è orfana da quand'era troppo piccola per ricordare i suoi genitori, ma l'amore di due affettuose figure adulte non le è mai mancato. Adesso ha diciannove anni e vive in un appartamento con il suo migliore amico, Konrad e l'amica Rachel; alla ricerca di un degno inizio per la sua carriera accademica, Alexandra viene accettata nel corso di filologia del professor Jan Martin, l'avvenente giovane assistente del professore del quale Lexie avrebbe voluto frequentare le lezioni. Il suo fascino non passa inosservato, e il disagio di Alexandra di fronte alle emozioni che i suoi penetranti occhi caramello e il profumo di cannella provocano in lei emerge al primo sguardo. Perciò la sorpresa è tanta quando, dopo lo shock di un'aggressione misteriosa in camera sua, è proprio lui a salvarla, e strapparla così alla sua vita normale.
Alexandra scopre del suo retaggio di sangue da multimorfa, una diversità che fa parte di lei da tempo e che le conferisce l'abilità di mutare. proveniente dai genitori defunti -dalla madre, per essere precisi- che ha sempre creduto morti per un banale incidente stradale, ma che invece sono stati assassinati da uno zio che non sapeva di avere, Veratyr, il Kaiser -capo della comunità di multimorfi abitante in Colonia-, adesso malato e costretto a letto. E chiede di lei, prima erede al trono per diritto di successione, avanti anche al cugino Val, che cercherà in tutti i modi di renderla inoffensiva. Scopre che anche Konrad è un multimorfo, il cui scopo è quello di proteggerla, così come Jan Martin, il cui destino è legato in modo particolare ad Alexandra da prima che lei stessa nascesse. Lui è infatti la sua Ombra, legato alla vita di lei da qualcosa di talmente forte da mescolarsi in un tutt'uno col destino. Varie sono le forme che il Dominio può assumere, e Lexie dovrà attendere il compimento dei suoi vent'anni per scoprire la sua voce, senza la quale non può sperare di farsi valere di fronte a chi deciderà della sua incoronazione -o dell'assenza di essa nel suo futuro. Un'attesa di pochi giorni, in cui il suo mondo verrà sconvolto tanto da influire sulle persone che le sono vicine, tanto in bene quanto in male. Riconoscere le une dalle altre sarà doloroso, ma indispensabile.
Se c'è un qualcosa che controllo con un'attenzione estremamente scrupolosa, è la reazione del protagonista, ignaro del mondo soprannaturale in cui sta per entrare, nel momento stesso in cui ne viene a conoscenza. Mi aiuta ad inquadrare il personaggio. Nel nostro caso, per un attimo, Alexandra mi ha ricordato Clary in Città di Ossa, dove la sua determinazione nel voler salvare la madre l'ha aiutata ad accettare il paranormale quasi subito. Niente reazioni forti o risatine tirate, nessun cenno di teatrale incredulità o tutte quelle reazioni grottesche a cui siamo abituati. Come se Lexie avesse accettato la cosa con la stessa facilità di un test a sorpresa o una notizia inaspettata. Ho imparato che l'effetto di queste scene su di me cambia in base al modo in cui si pongono al lettore, e che non posso generalizzare i miei giudizi, ma di solito prediligo un misto di razionalità, buonsenso e impulsività. Così, quando Alexandra ha accettato la cosa con ragionevolezza, non sapevo esattamente cosa pensare; ma più andavo avanti e più il suo essere pratica, dolce, forte e riflessiva mi piaceva. Quel suo modo di porsi, a metà fra l'ostinato e il comprensivo, l'ha resa una buona partner di lettura.
Si alternano elementi importanti e ben delineati, per noi di natura comune e conosciuta, qui riadattati allo sfondo paranormale del romanzo. Gli ideali di dominio, potere, eredità, che suonano come qualcosa di antico e quanto meno regale, nel ricordo delle antiche monarchie -e di quei luoghi che ancora oggi la conservano. Allo stesso modo, Alexandra deve adattarsi ad un mondo che non conosce, del tutto estranea nelle sue leggi, usanze e trame nascoste, e non sarà affatto facile vestire i panni di una pseudo principessa, con tutti gli intrighi di corte che la faccenda comporta, se si è figli del ventunesimo secolo.
I poteri del Dominio sono tanti, interessanti da analizzare non solo per i loro effetti, ma anche per l'uso che ne fa chi li possiede; come questi nascono, si evolvono e, a volte, corrompono l'animo, possibilità che non ci è così estranea, se pensiamo quanto sia comune, ieri come oggi. In pochi giorni Alexandra si immerge in profondità nel mondo del Dominio e delle sue leggi, trovando se stessa nei suoi poteri e rincorrendo le sue scelte e le persone che ama.
Avrei forse desiderato qualcosa di più, non tanto nell'arricchire scene già esistenti, quanto a crearne di nuove, aggiungendo particolari alla storia e ai suoi personaggi -che sono interessanti già così.-, rendendo il romanzo più lungo e dettagliato. E' un po' una penalità, ma più di questo è un desiderio, da parte mia, di sapere di più, di conoscere meglio qualcosa che è finito troppo presto e che ho apprezzato. Però è evidente che sia un romanzo senza alcuna pretesa, diretto e molto piacevole da leggere, con il suo ritmo costante che accelera avvicinandosi al suo inevitabile finale -che ho adorato davvero-, e in quanto autoconclusivo ho accettato la sua brevità piuttosto velocemente.
Le pagine scivolano via piacevolmente, disegnando i contorni e i dettagli di una storia che, se decantata con meno fretta nel succedersi delle vicende, avrebbe posseduto un equilibrio migliore e più apprezzabile. Non per questo merita un giudizio negativo, perché il resto ha davvero del potenziale. Alexandra è diversa dalle solite eroine, risoluta e ragionevole, accorta e intelligente; e Jan vi farà battere il cuore, con il suo istinto protettivo e spirito di sacrificio. Tutto in un turbinio di momenti, rubati dolcemente o strappati via per vendetta e amarezza, emozioni contorte, doveri e amore in combutta in questa guerra di potere che mai avrà fine, fra Stirpi di sangue cieche e senza cuore, in cui il tradimento è il colpo più duro, secondo solo al dolore che l'inevitabile infligge ai sentimenti. Non ci sono sospiri di sollievo o bisogno di giustizia che tengano, quando c'è di mezzo il Dominio. Solo la crudele presenza della realtà dei fatti, che pulsa gelida fra le pagine fino all'ultima parola. E' una storia che inizia e finisce per amore, una storia leggera e allo stesso tempo d'impatto, le cui parole s'intrecciano su un nome, ed è a quello che rimangono legate, con quel retro gusto dolce-amaro, fino alla fine: Alexandra.

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