Recensione : La voce dell'acqua di Laura Esquivel

Creato il 22 settembre 2015 da Roryone @colorelibri
Prezzo: € 8,90
E-book: € 6,99
Pagine: 200
Editore: Garzanti
Genere: Romanzo
“Presto non avrai più un focolare, non tesserai e non preparerai più il cibo. Le tue parole nomineranno ciò che nessuno ha mai visto, la tua lingua renderà visibile la pietra e la trasformerà in Dio”: così le dice la profezia. Venduta a soli cinque anni come schiava, Malinalli non ha mai conosciuto l'amore della madre. Gli unici ricordi felici dell'infanzia sono legati ai momenti passati con la nonna, che l'ha allevata e le ha insegnato il linguaggio dell'acqua, del fuoco e delle stelle. 
Quando viene data in schiava a Herman Cortés, Malinalli capisce subito che la profezia si sta per avverare. Per lei quell'uomo è il liberatore, è l'incarnazione del Dio Quetzalcóatl, colui che finalmente porrà fine al dominio degli aztechi e restituirà la libertà alla sua gente. La sua bellezza e l'inusuale abilità con le lingue non sfuggono a Cortés che decide di farne la sua interprete personale. L'attrazione iniziale diventa ben presto una passione forte e carnale: Malinalli e Cortés diventano amanti. Ma il loro legame è destinato a essere messo a dura prova dalla sete di conquista e dall'avidità di Cortés, pronto a distruggere qualunque cosa, anche il loro amore. 
Ricreando i rituali e i costumi di una cultura complessa e affascinante, La voce dell'acqua racconta la storia di Malinche, una delle figure più controverse della Conquista. Combinando una fertile immaginazione con una meticolosa ricerca storica, Laura Esquivel ha scritto un romanzo di passioni e di desideri, che restituisce il fascino perduto del mondo azteco e affonda le sue radici nel cuore di un'eroina memorabile. 

In un territorio lontano e misterioso come il Nuovo Mondo una controversa e semisconosciuta figura di nome Malinalli/Malinche/Marina trova posto al fianco di Cortès come interprete ufficiale con gli abitanti del luogo.

La protagonista deve affrontare non poche difficoltà e solo l'affetto della nonna riesce a farla sentire speciale e la introduce nel magico mondo delle parole, dei loro suoni e dei significati. 
In epoca di carestia e povertà la madre non esita a venderla.
Le sue esperienze presso numerose famiglie come domestica faranno sì che l'essere "venduta" al comandante straniero non sia per lei così strano.
L'autrice la descrive come una persona forte ma allo stesso tempo abituata ad obbedire, il ruolo di interprete la metterà in difficoltà ed in pericolo non poche volte ma sarà un suo coraggioso tentativo per comprendere le motivazioni dei Conquistadores e di salvare il suo popolo.
Cortes qui risulta essere acuto, molto intelligente ma allo stesso tempo paranoico, despota ma capace di piccoli gesti di gentilezza. 
Sarà attratto da Marina, la amerà addirittura, ma la sete di potere che lo invade faranno sì che non esiti a sbarazzarsi di lei e del loro figlio "regalandoli" ad un ufficiale.
In questo romanzo le potenzialità sono immense ma non sfruttate appieno, un contesto storico ben ricostruito ma di cui percepiamo solo la superficie. 
Il ruolo della protagonista è determinante per le relazioni tra i popoli e stupisce che non ci sia più spazio proprio per ciò che lei doveva tradurre o per le delicate mediazioni che doveva attuare a nome di Cortes.
La storia comincia con un ritmo molto lento per poi crescere via via, lo stile di scrittura è semplice e scarno di dialoghi. Purtroppo si fa fatica a sentirsi coinvolti dalla trama anche se nel complesso è un bel libro.
Fortunatamente non è nemmeno una storia d'amore melensa o artificiosa. 
Purtroppo il richiamare fatti storici senza approfondirli può lasciare i lettori più esigenti ed attenti insoddisfatti e purtroppo io mi sento così!






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