Recensione: La voce di Carly - Carly e Arthur Fleischmann (Nageki)

Creato il 05 ottobre 2013 da Nageki @nagikka
Titolo: La voce di Carly
Collana: Ingrandimenti
Autore: Arthur & Carly Fleischmann
Editore: Mondadori
Pagine: 411
Prezzo: 14,88€
Il mio voto

"Sono una bambina autistica ma l'autismo non definisce chi sono o come vivrò la mia vita. Ho incontrato tante difficoltà ma lentamente e con determinazione sto superando tutti gli ostacoli che mi trovo di fronte. Tanti sono i giorni in cui penso che forse sarebbe più facile mollare che continuare a combattere. Ma se mi arrendessi, se smettessi di lottare, che cosa resterebbe di me? Se potessi dire alla gente una sola cosa sull'autismo sarebbe che non voglio essere fatta così però lo sono. Perciò non vi arrabbiate, siate comprensivi. Credo che alle persone non piacciano le cose che non sono come loro o che sembrano buffe. Ma non siamo tutti uguali e perché dovremmo volerlo?" I medici danno poche speranze alla piccola Carly: all'età di due anni è affetta da una forma molto grave di autismo e non sarà mai in grado di parlare. La sua intelligenza non supererà mai quella di un bambino piccolo.
La famiglia non si dà per vinta e la fa seguire dai migliori terapisti eppure la bimba non sembra migliorare. Poi, un giorno, avviene il miracolo, Carly si siede davanti alla tastiera di un computer e scrive: "Aiuto, male ai denti"... Da quel momento la sua vita e quella di tutte le persone attorno a lei cambia completamente.
Carly inizia a "parlare" e non smette più, dando così voce a quel mondo inaccessibile che è chiuso dentro ogni bambino autistico.

La mia opinione
Da futura insegnante di scuola primaria (lasciatemi qualche speranza!) non potevo lasciarmi sfuggire un libro come quello di cui vi parlerò oggi, scritto a quattro mani da Arthur Fleischmann e sua figlia Carly, affetta da una grave forma di autismo. Credo non sia questo il luogo per dare vita a polemiche in merito alle mancanze del sistema universitario italiano, ma ci tenevo a precisare che non solo nutro un personale interesse verso tematiche quali l'autismo, ma tendo a cercare di colmare le enormi lacune lasciate dal mio corso di laurea (per quanto riguarda questo disturbo abbiamo letto un libriccino di poche pagine, ma sorvoliamo).
"La voce di Carly" è un libro intriso di dolore, di disperazione ed allo stesso tempo di speranza, quella
speranza che ha permesso alla famiglia Fleischmann di non darsi per vinti e di continuare a lottare per il bene della propria figlia. A due anni dalla nascita di due splendide gemelline, la famiglia Fleischmann è costretta ad affrontare una tremenda realtà: la piccola Carly è affetta da una grave forma di autismo che con ogni probabilità non permetterà alla bambina di comunicare con la sua famiglia, né il suo sviluppo intellettivo supererà mai quello di un bambino piccolo. Dai primi dubbi scaturiti dall'evidente differenza nello sviluppo delle gemelle, alla doccia fredda che getta la famiglia nel buio dello sconforto più totale.
Sono anni di estrema sofferenza per i Fleischmann, costretti a dividersi tra due bimbi bisognosi di attenzioni e Carly, una bambina che sembra vivere intrappolata nel suo mondo. Carly è iperattiva, non dorme la notte, urla, si fa del male battendo la testa, si sveste e vaga nuda per la casa, non vuole saperne di restare nella sua stanza. Ho letto recensioni in cui i genitori di Carly sono stati duramente criticati per la scelta di far trascorrere alla bambina un paio di giornate al mese lontano da casa, ospite di una comunità per ragazzini affetti da problemi. Credo che chiunque abbia avanzato questo genere di accuse non abbia colto fino in fondo la disperazione di questa famiglia, il non potersi occupare a dovere degli altri figli, la continua privazione di sonno e di riposo con cui ogni mattina affrontavano il lavoro, le continue preoccupazioni (anche di ordine economico, perchè far seguire bambini con bisogni speciali ha un suo costo), il rapporo marito-moglie che viene minato in profondità e l'incertezza del futuro. Ora, se a tutto ciò uniamo il terribile male che a suo tempo colpì uno dei due coniugi, credo che il quadretto della situazione sia ben delineato.
Arthur Fleischmann non ha fatto ricorso a censure per quanto concerne l'esternazione dei propri sentimenti, ma la testimonianza riportata in questo romanzo è una prova solida e indiscutibile di quanto forte sia l'amore di un genitore verso i propri figli. Si, perchè Carly ha combattuto strenuamente con le sue forze, ma ha sempre potuto contare sul supporto dei propri genitori che per anni hanno fatto in modo di seguirla e farla seguire dai migliori terapisti. Questi ultimi non posso definirli "migliori" sulla base degli attestati guadagnati con il sudore della fronte, chini sui libri. Si tratta di persone che definirei quasi degli angeli custodi, persone che sono riuscite ad entrare in sintonia con Carly per poi vederla uscire dalla prigione che la separava dal mondo circostante. Sono rimasta davvero colpita da un'osservazione riportata dalla stessa Carly che sottolinea quanto poco si conosca di questo disturbo, la mancata consapevolezza di come una persona affetta da autismo sia tutt'altro che stupida o ritardata. Una persona affetta da autismo comprendere i discorsi altrui, ma non riesce a fare altrettanto.
Improvvisamente Carly inizia a comunicare, tra lo stupore generale e l'incredulità di coloro che l'avevano etichettata come irrecuperabile. Grazie alla tecnologia,  dopo anni di silenzio Carly riesce finalmente a comunicare con la sua famiglia, permettendo a genitori e terapisti di avere un'assaggio della sua strabiliante personalità. Con tenacia e costanza, Carly cresce, esprime i suoi bisogni, inizia addirittura a frequentare la scuola con ottimi risultati, compare in televisione e si fa portavoce di coloro che ogni giorno lottano per essere ascoltati. E' grazie alla voce di Carly che terapisti e specialisti possono comprendere almeno in parte quanto avvenga nella mente di chi è affetto da questa patologia, diventando il simbolo della speranza. Grazie alla sua storia, Carly cerca di trasmettere speranza ai genitori di bambini affetti da autismo, in modo da comprenderli ed aiutarli a sviluppare il proprio potenziale.
Ci sarebbe tanto da dire su questa tenace ragazzina, compreso il suo caratterino tutt'altro che timido (leggere per credere), ma non voglio rovinare a nessuno il piacere della lettura. Certo l'argomento trattato in "La voce di Carly" non è leggero, ma il romanzo risulta scorrevole e si legge in poco tempo. Fleischmann alterna pagine decisamente buie in cui la sua famiglia è vittima della disperazione ad altri più leggeri, momenti simpatici che permettono di fare luce sul carattere di questa ragazzina così speciale. Un romanzo consigliato a chiunque, non solo agli "addetti al settore". 
Qualche link
  • Carly's Café - Fate esperienza dell'autismo attraverso gli occhi di Carly
  • Arthur Fleischmann parla della decisione di scrivere "La voce di Carly"
  • Il book trailer di "La voce di Carly

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