[Recensione] Le finestre di fronte di Georges Simenon

Creato il 28 settembre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Le finestre di fronte

Autore: Georges Simenon

Editore: Gli Adelphi

ISBN: 978-88-459-1689-2

Fomato: paperback

Lingua: italiano

Numero pagine: 175

Prezzo: 8,50

Genere: giallo

Voto:

Trama: Adil Bey è un console turco, abituato ad uno stile di vita agiato e rilassato, costretto però a svolgere la propria professione nella Russia degli anni Quaranta. Si ritrova catapultato in un paese oppresso dall’estrema povertà, dove ogni minima azione viene controllata e comunicata, dove il muoversi appena al di sopra degli schemi prestabiliti può condurre alla morte. In un clima tale Adil Bey è costretto ad aggirarsi fra uomini e donne che sembrano spettri, persone di cui non può e non riesce a fidarsi, tentando disperatamente di evadere e di costruirsi una vita quanto più vicino al personale possibile. Lo sfondo della ricerca è un appartamento desolato, grezzo e che riflette ciò che accade fuori,sulla strada, e ciò che avviene dentro ad un uomo che si avvia verso l’autoannullamento. Di fronte una finestra: una donna sinuosa, un uomo tutto d’un pezzo, molte sigarette, le tende che calano.

Recensione: L’atmosfera è cupa, opprimente, esattamente quella che si doveva respirara nella Russia staliniana. Una riuscita cornice storica che rivela al suo interno un intrigo fitto: è l’intrigo che circonda Adil Bey e i suoi continui aumenti di peso, le sue occhiaie, le sue mani gonfie, ma è anche l’intrigo della sua psiche che comincia a lavorare febbrilmente senza riuscire a comprendere, se non alla fine, ciò che davvero sta accadendo attorno a lui.
Quello che circonda i gialli di Simenon di unicità è l’attenzione spropositata che l’autore riserba nel delineare la psicologia dei personaggi. Le finestre di fronte è un viaggio nella mente del protagonista, un viaggio tragico che si concluderà con l’oscuro presentimento che nulla potrà mai cambiare.
I personaggi sono dunque il fulcro della narrazione e fra questi il più riuscito (oltre al protagonista stesso) è probabilmente Sonia, la giovane segretaria, magra, pallida, impassibile, una ragazza priva di qualsiasi slancio vitale che non sia strettamente considerato necessario.
Considerato necessario da chi? Ecco un altro punto focale: il controllo. Ogni singola azione viene controllata, ogni razione di cibo, ma ciò che più snerva Adil Bey è che il padrone di tutto ciò è ovunque ed invisibile allo stesso tempo.
Un racconto dal sapore amaro, pessimo, che vi terrà incollati fino all’ultima parola. Un racconto che può essere realmente accaduto, ma di cui noi non avremmo alcuna traccia in quella Russia che sembra non avere storia.


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