oggi vi propongo la recensione di un libro che ho apprezzato molto per il suo stile narrativo. Si tratta de Le sorelle soffici romanzo scritto da Pierpaolo Vettori e finalista al Premio Calvino 2011, premio che la critica letteraria dà all'opera di un autore esordiente. Il romanzo colpisce per il modo in cui l'autore ha affrontato tematiche sociali importanti. Tematiche, queste, che sono presenti anche nella società attuale. Il romanzo di Vettori colpisce proprio perché diverso dagli attuali cliché letterari. Inoltre, è indimenticabile poiché Vettori ha dato vita a un personaggio che sorprende e, sllo stesso tempo, spiazza: Veronica Soffici, la protagonista della storia.
Titolo: Le sorelle Soffici
Autore: Pierpaolo Vettori
Editore: Elliot
Collana: Scatti
Genere: narrativa italiana
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2012
Prezzo: 16,00 Euro
Pagine: 192 pp.
ISBN: 978-8861922440
Sinossi: L’Italia trafficona e corrotta di Tangentopoli raccontata da Alice nel Paese delle Meraviglie, ovvero può sopravvivere l’innocenza in un mondo come questo? Un romanzo affascinante che segna la scoperta di una voce nuova e originalissima. Veronica Soffici è una ragazza molto speciale, parla con gli scrittori defunti che popolano la biblioteca di casa, mangia chiodi di garofano e protegge come può la sorella Cecilia da qualsiasi forma di pericolo si possa presentare all’orizzonte. La sua è una famiglia più che agiata, ma l’ombra del fallimento sembra alle porte e qualcuno è disposto a tutto pur di mantenere inalterato il prestigio e il potere dei Soffici: un ambiguo faccendiere, infatti, sembrerebbe in grado di offrire una via d’uscita ma è necessario sacrificare qualcuno, e allora la scelta cade sulla vulnerabile Cecilia. Ci vorrà l’aiuto di un tram giallo come un uovo e di un circo ultraterreno perché le sorelle possano giocare la crudele partita con il mondo. Ambientato agli albori degli scandali di Tangentopoli, questo romanzo è un manifesto della resistenza contro il declino del nostro tempo, una lotta combattuta con l’immaginazione e il rifiuto di ogni compromesso con una realtà inaccettabile e corrotta. Narrata in prima persona dalla voce struggente e disarmante di Veronica, la storia si svela pian piano attraverso l’intreccio sapiente di elementi fantastici e reali, che l’autore dosa con abilità e padronanza, rivelando uno stile maturo e originalissimo.
Recensione: Diverso, spiazzante, indimenticabile, questo è il romanzo scritto da Pierpaolo Vettori.
Le sorelle soffici è un romanzo che sorprende per lo stile narrativo di un autore che è ai suoi esordi letterari e che, però, si è già conquistato un posto come finalista del Premio letterario Calvino 2011 (premio assegnato all'opera scritta da un autore esordiente).
Pierpaolo Vettori ha realizzato una storia in cui alla realtà, s'intreccia e si dispiega la fantasia. Una realtà, questa analizzata dall'autore, caratterizzata dal consumismo che ha portato allo sviluppo delle forme prettamente esteriorizzate e mercificate non tanto, e non solo, degli oggetti quanto piuttosto dei rapporti interpersonali.
In breve, la storia si svolge nel 1993 e vede, come protagonista, Veronica Soffici alle prese con il complesso mondo degli adulti che sono, ormai, abituati a vivere una vita che sia determinata – unicamente – dall'affarismo e arrivismo politico, sociale ed economico. C'è, però, qualcosa di speciale in Veronica che la distingue dalla "massa". Infatti, la ragazza sa parlare con gli scrittori defunti che popolano la biblioteca di casa. La sua è una famiglia di industriali che viene colpita dagli scandali di Tangentopoli.
La realtà – riproposta nel romanzo di Vettori – è in fondo anche quella attuale, in cui l'uomo è abituato – in un certo senso – a "convivere" in modo differente dalla sua vera e propria personalità. Sicuramente, dettata anche da quelle forme di spettacolarizzazione determinate dall'uso e consumo dei mezzi di comunicazione di massa. È perciò, quello di Vettori, un romanzo che si propone di denunciare la società in cui viviamo.
Il tutto è affrontato dal punto di vista di una ragazza, Veronica Soffici, protagonista del libro.
Attraverso lo sguardo quasi "incantato" – perché caratterizzato da alcuni elementi che tanto assomigliano ai romanzi di fantasia – di Veronica, l'autore offre al lettore il suo personale punto di vista. E lo fa con una grazia e leggerezza disarmante, rappresentata anche dalla veste bianca raffigurata sulla cover del libro che dà proprio l'idea di "leggerezza"; quasi che lo stesso autore abbia bisogno di portare tale stato in un mondo dettato dall'oppressione eccessiva delle cose.
Ciò che mi ha profondamente colpita è la caratterizzazione di un personaggio come Vittoria, in cui ritroviamo sensazioni ed emozioni "vive" che contribuiscono, certamente, a coinvolgere – in prima persona – il lettore. In particolare, ho trovato geniale l'espediente della fantasia, determinata dal fatto che Veronica sia in in grado di parlare con gli scrittori defunti. Invero, è stato un spunto di riflessione perché ho compreso, da lettrice, che la capacità di Veronica di parlare con i letterati defunti, non rappresenta altro che la voglia di recuperare la cultura, in un mondo corrotto e "povero" di valori.
Il tutto viene affrontato con uno stile narrativo chiaro, semplice e perfino – a tratti – ironico. Infatti, è l'ironia ad essere elemento propulsore del romanzo stesso poiché è fondamentale per coglierne le brutture della vita e della società analizzata in Le sorelle Soffici.
Con un impianto narrativo solido e una buona caratterizzazione dei personaggi – soprattutto, come già detto, di Veronica – penso che l'autore sia stato in grado di raggiungere il suo obiettivo: creare una storia che rappresenta, quanto più possibile, un mondo corrotto in cui – sempre più spesso – è difficile esprimersi ed esprimere la vera personalità.
In definitiva, il romanzo scritto da Pierpaolo Vettori, è senz'altro importante per le tematiche da lui stesso affrontate e che meritano un posto di riguardo nell'ampio panorama letterario.
A cura di Maila Tritto
L'AUTORE: Pierpaolo Vettori è nato nel 1967 a Torino. Appassionato di musica rock, ha lavorato negli anni Novanta a Radio Flash, storica emittente privata torinese. Ha collaborato a lungo con le riviste musicali Rumore e Blow Up. È un fabbro. Scrive da sempre. Le sorelle Soffici, suo secondo romanzo, è stato finalista al Premio Calvino 2011.