Recensione Losing It - Credevo che il cielo fosse azzurro di Cora Carmack.

Creato il 20 dicembre 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter
Ero un bel po' che volevo leggerlo, e non appena è arrivato l'ho divorato in una notte. Quest'oggi vi propongo il mio parere di Losing it. Credevo che il cielo fosse azzurro di Cora Carmack, un New Adult contemporary romance di cui mi sono innamorata! Una dolce, semplice e incantevole lettura che mi ha tenuto compagnia sotto le coperte, strappandomi sorrisi inteneriti, grandi risate e qualche sospiro. Stra-consigliato a tutti i lettori che desiderano un romanzo breve, poco impegnativo ma assolutamente delizioso e ben scritto!
Losing it. Credevo che il cielo fosse azzurro (Losing it)
Cora CarmackEdizioni Anordest272 pagineIn uscita 12 Dicembre 201313,90€Acquista qui: Losing it. Credevo che il cielo fosse azzurro
★ ★ 
Una spassosa commedia romantica, brillante e carica di ironia e sensualità. Cora Carmack ha dichiarato di divertirsi a calare i protagonisti dei suoi romanzi in situazioni imbarazzanti per vedere come riusciranno a districarsi e, più che altro, ad uscirne. È proprio quello che ha fatto con la povera Bliss...
Bliss Edwards ha ventidue anni e le manca solo un semestre per finire il college. È intelligente e carina, ma tremendamente timida e insicura. Questa sua insicurezza la rende goffa e in particolare con i ragazzi non sa davvero come comportarsi. In più c’è un problema: è l’unica tra le sue amiche ad essere ancora vergine. Anzi, per lei non è esattamente un problema, però quando lo confessa a Kelsey, la sua migliore amica, questa non le lascia scelta: la situazione dev’essere risolta a tutti i costi. E il modo più veloce e semplice per perdere la verginità è l’avventura di una notte. Ma il suo piano si rivela tutt’altro che semplice. Quella sera Bliss incontra Garrick, un ragazzo stupendo con cui scatta subito una forte attrazione, ma arrivata al dunque, Bliss scappa via con una scusa a dir poco strampalata. Come se la cosa non fosse stata già abbastanza imbarazzante, il giorno dopo, a lezione, scopre che in realtà Garrick è Mr. Taylor, il suo nuovo professore di teatro…
La mia Recensione            
Immergersi in questa storia significa darle il potere di strapparti un sorriso dietro l'altro mentre segue il suo corso. Rannicchiarsi sotto le coperte, su una porzione di divano, con il libro stretto fra le mani e nuove vite che, grazie ad esso, prendono forma in modo nitido e concreto, lasciando subito una chiara impressione dei personaggi con cui si ha a che fare. E, se va bene, oltre ad un bel sorriso ci scappa pure la risata, di quelle forti e spontanee, che quasi divorano lo stomaco. Significa sedersi comodi, così da non correre il rischio di fare qualche strana capriola dovuta a possibili reazioni che variano da soggetto a soggetto -credetemi, io stavo cadendo dal letto-, per qualche ora, e gustarsi i goffi tentativi di una ragazza del college ancora vergine, che vorrebbe semplicemente smettere di accostare quella parola al proprio nome, o magari fingere che non esista, di farla finita una volta per tutte e trovare qualcuno con cui porre rimedio ad una situazione ormai fattasi sfiancante. Come se il fatto di non essere ancora andata a letto con qualcuno rappresenti la voce di una lista in cui la maggior parte delle cose sono già state cancellate da tempo. Finire il college con ancora la frase non ho mai fatto sesso stampata a caratteri cubitali nel suo esasperante cervello è fuori discussione, per Bliss, ma la sua amica Kelsey la convince che si tratta solo di trovare il partner giusto.
In effetti non è molto lontana dalla verità; non ci si può mica gettare addosso al primo tizio con il sorriso ammiccante facile, che ti offre da bere o che ti si avvicina furtivamente pur sembrando un quarantenne. No, Bliss sa che deve almeno scattare la scintilla. Quella che, quando attraversa con lo sguardo la sala di un pub alla ricerca del tipo giusto da usare, la fa bloccare di botto attraendola come una calamità. Forse perché quel qualcuno incrocia il suo sguardo in modo particolare, o ha qualcosa nel suo aspetto che le piace.O magari perché sta leggendo Shakespeare, e troppo ubriaca per tacere gli si rivolge audacemente, quasi senza pensare. A quel punto la partita è già chiusa. Alcool in corpo, ormoni in subbuglio, giovane ragazzo attraente dalle spalle larghe, gli occhi azzurri, i capelli chiari e lo sguardo ardente: sembra la formula perfetta, che la trascinerà dritta dritta da qualche parte, senza vestiti, così che la parola vergine e tutti i suoi opprimenti annessi diventino solo un ricordo, proprio come sperava.
In realtà si rivela tutto molto, molto comico, dall'inizio alla fine-che-non-è-davvero-tale.La voce di Garrick dev'essere uno di quegli ingredienti usati nei drink, dal gusto troppo intenso per essere bevuto tutto d'un fiato. E come quella, tutto di lui. Continuamente sul punto di diventare incandescente ed esplodere, la nostra spassosa virgin girl si lascia ammaliare da una discussione su Otello, piena di sottintesi, e da un bacio che avrebbe potuto cambiare l'accelerazione gravitazionale della Terra. Insomma, salgono sulla moto di lui e finiscono di fronte casa sua... a pochi metri da casa di lei. Imbarazzante, per una che vorrebbe solo togliersi il pensiero di una voluta-non-voluta storia da una notte e via. Come se non bastasse, il tubo incandescente della moto le brucia la pelle della gamba -"Non ci credo che non eri mai stata su una moto." "Si, be', ci sono un sacco di cose che non ho mai fatto." Inarcò un sopracciglio. "Per esempio?" "Be'..." Giuro che i battiti del mio cuore, che mi rimbombavano nelle orecchie, sembravano dire sce-ma, sce-ma, sce-ma. "Ehm, fino a oggi non avevo mai conosciuto un inglese."-, il fabbro con le chiavi di Garrick è in ritardo, e l'effetto dell'alcool non riesce a tenere a bada l'incredibile ansia di Bliss, terrorizzata ed eccitata dalla prospettiva di fare sesso con lui. E anche dopo averlo portato con sé, spostando lo scenario a casa propria, la razionalità ha la meglio. Per non dire che quella che dovrebbe essere razionalità elabora una scusa talmente inverosimile da far apparire la morte come un'alternativa da agognare.
Con la peggiore umiliazione della sua vita bene in mente, un'immagine in cui un uomo nudo e bellissimo viene abbandonato a favore di un gatto immaginario, Bliss rientra nella routine di studi dell'ultimo semestre prima della laurea, fra il sogno di diventare attrice e la realtà lavorativa sempre più vicina, eppure ignota. Tecnica, pratica e teoria: il suo stile è preciso e ben studiato, e questo la etichetta come una delle migliori allieve del corso di teatro.
E' affascinante vedere come, da fuori, una vita possa essere stravolta tanto da non sembrare più la stessa. L'ironia e la goffaggine con cui Bliss reagisce all'incredibile beffa che il fato le getta addosso è coinvolgente. Meglio, contagiosa! Una ragazza alle prese con ciò che vorrebbe essere, tentativi che il suo carattere troppo puntiglioso, rigido e analitico fa rimbalzare via come un muro di gomma, così presa dai mille pensieri ordinati della sua semplice vita da scoraggiarla tutte le volte in cui vorrebbe provare finalmente ciò di cui tutte le sue amiche parlano con tanto entusiasmo. Mi sono rivista moltissimo in lei, che è probabilmente uno dei motivi per cui la lettura mi è tanto piaciuta. Bliss è una puritana -insomma, un'attrice non dovrebbe esserlo, no?-, ma l'ordine è la componente principale di tutto ciò che fa. E il sesso non può essere ordinato, implica troppe cose scomode, come la comunicazione e, di conseguenza, il relazionarsi intimamente.Perciò quando a lezione Garrick si presenta come il nuovo professore di teatro, ogni buon proposito di illusioni, distrazione e amnesia svanisce. Gatto o non gatto, lui è lì tanto quanto lei, e ciò che non è successo viaggia alla velocità della luce nello spazio vibrante fra loro. Da qui in poi, ridere o piangere, arrabbiarsi o gioire è stato inevitabile: Mr. Grey mi farebbe un baffo, in quanto a stravaganza. In riga con la lettura, lunatica già di mio, le mie molteplici espressioni e reazioni mi hanno portata a chiudermi in camera per continuare la lettura e non spaventare oltre i miei familiari. Tutto questo perché si passa da parti in cui Bliss è così divertente da far venire le lacrime agli occhi, ad altre in cui l'attrazione, l'ardente tensione fra lei e Garrick è così palpabile che potrebbe bruciare le pagine. Mai volgare o eccessiva o esagerata: erotica, passionale, eccitante nell'esatta misura in cui riesce ad essere davvero tutte e tre le cose.
Garrick è un tipo particolare. Intenso credo sia l'aggettivo giusto; giocoso e appassionato, sincero e accattivante... a metà fra il bravo e il cattivo ragazzo, una vera delizia! Affiancatelo ad una come Bliss. Potete immaginare come la comicità si alterni alla più profonda e palpitante intesa, paura, dolcezza e attrazione, gelosia e delusioni, speranze, amore.
La loro non-relazione segreta è costruita davvero bene: niente effetto drammatico per quel proibito dovuto ai loro ruoli di professore-alunna, nonostante tengano conto dell'ostacolo, che di solito è il fulcro di storie come questa -e rischia di essere banale; niente spie che mettono a repentaglio la loro reputazione minacciandoli di svelare la verità. Ma rimane l'insicurezza, con quelle sue domande e paure sospese che non si ha subito il coraggio di rivelare, e che spesso e inevitabilmente si riversa anche sugli amici, specie se uno di loro è innamorato perso di te. Cade è un personaggio interessante, e come Kelsey chiaramente da approfondire -sono presenti ma non troppo, svelano di sé quel tanto da affermare la loro presenza e da stimolare la curiosità del lettore; non mi ha sorpreso, infatti, scoprire che i prossimi volumi sono su di loro. Il rapporto con i suoi amici e con la comitiva teatrale è anche uno degli aspetti che mi è piaciuto di più: Losing It non è solo un romance, ma romanzo che, con leggerezza e intraprendenza, introduce la bellezza dell'amicizia e il timore di chi si appresta a intraprendere il proprio futuro.
Cora Carmack usa uno stile sobrio, semplice e stimolante, in cui le parole si accostano nel perfetto connubio di emozioni volutamente scatenate, così che la lettura risulti fresca, divertente e contagiosa in ogni suo punto. Niente di impegnativo o pretenzioso, o che aspiri a diventare il prossimo capolavoro della letteratura. Ma è sicuramente un piacevole e poco impegnativo romanzo che va gustato pienamente, dal suo ridicolmente divertente inizio, al suo splendido finale.

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