Pubblicato da Valentina Bettio
RECENSIONE Onirico: questo l’aggettivo che meglio descrive questo libro. Un viaggio nella mente dei protagonisti, come spettatori principali dei loro pensieri e delle loro emozioni, ma circondati da uno strato di ovatta che attutisce ogni sensazione, proprio come in un sogno. Quante cose posso accadere in una notte? Poche ore possono cambiare tutto… e, ancora, quanto possono essere lunghe queste poche ore nella dimensione dilatata della percezione personale?
I ricordi e i pensieri di ben 5 personaggi si rincorrono, si affastellano e si separano, seguendo ognuno i propri binari, il proprio tortuoso percorso. E, impensabilmente, tutti convergono nella stessa direzione, svelando la verità di un lontano passato e regalando un quadro di cui tutti sono all’oscuro tranne il lettore, che seguendo il filo di così tanti pensieri diversi alla fine riesce a ricostruire e a dipingere un ritratto dettagliato della verità.
“Il mondo è piccolo” si ripete spesso. Quante volte ci capita di incontrare le persone più impensabili nei posti più strani? E in quante occasioni le coincidenze ci lasciano letteralmente senza parole? Il romanzo di Mattio è uno spaccato di realtà, di quella casualità talmente perfetta da sembrare organizzata ad arte. Casualità che legano ogni attore di questo piccolo dramma, ognuno inconsapevole del ruolo recitato da chi gli sta vicino, ognuno immerso nel mondo soggettivo delle sue percezioni.
I personaggi sono dipinti a tinte forti, percepiti direttamente dal lettore attraverso il flusso di pensieri con cui riempiono le pagine. Poche descrizioni, ma la vivida immagine di ognuno di loro, della loro essenza, trasuda da ogni riga: sembra di trovarsi accanto ad una radio sintonizzata sui pensieri dei personaggi e che permette, girando la giusta manopola, di passare da uno all’altro, cambiando soggetto quando i suoi pensieri si fanno meno interessanti, troppo ridondanti… o sul più bello, quando si sta per svelare un gossip succulento, un po’ come la pubblicità che interrompe un film proprio nel momento della scena madre, facendo schizzare alla stelle la curiosità.
I flashback fanno viaggiare il lettore tra presente e passato in modo fluido, senza scossoni o incongruenze e la realtà si mischia al ricordo, la nostalgia riaffiora e i desideri si fanno più forti, osservati da una luna stregata che ammalia e influisce sui personaggi stessi. È potente la luna: come le maree, ricordi dimenticati si innalzano nella coscienza e annegano i sensi, spogliano la vita dei fronzoli inutili e lasciandone solo l’esile scheletro della verità, da osservare, ricordare e dimenticare di nuovo quando la luna scomparirà dal cielo con tutta la sua magia.