Piovono rane dal cielo a Los Angeles, la città degli angeli.
Piovono rane dal cielo perchè mica è impossibile, è successo, fanculo la spiegazione, è successo.
Piovono rane dal cielo a Los Angeles.
E là sotto a prenderle in testa c'è un poliziotto buono che vede la vita con gli occhi innocenti di un bambino.
C'è una giovane donna distrutta dalle polveri bianche che ha paura di innamorarsi del poliziotto buono.
C'è un anchorman malato di cancro che forse è la causa delle polveri bianche della giovane donna..
C'è un bambino che vorrebbe soltanto esser tale che partecipa al quiz presentato dall'anchorman.
C'è un uomo che non ha più niente ma un tempo fu campione al quiz cui partecipa il bambino.
C'è un ex produttore, anch'esso malato di cancro, che produceva quel quiz cui partecipò l'uomo che ora non ha più niente.
C'è un guru del sesso, macho e cattivo, che si vergogna di esser figlio dell'ex produttore.
Tutti legati a tutti.
Chi più chi meno.
Prima delle rane c'era la pioggia a Los Angeles e l'aria era densa, torbida, quell'aria che anticipa il collasso.
Collasso, la crisi definitiva.
Il collasso della morte, il collasso finale che con l'aiuto del cancro sta portando via Earl e Jimmy.
Il collasso del passato, quello che sta attanagliando il guru Frank ma anche l'ex peccatrice Linda.
Il collasso della pipì che non si riesce a trattenere, forse la ribellione finale di un corpo a una mente che non vuole più quello schifo.
Il collasso della solitudine, quello che colpisce l'ex bimbo prodigio Donnie svegliandolo da sogni inutili.
Il collasso dell'amore, la crisi in vita per eccellenza, il collasso in vita per eccellenza, quello che colpisce il poliziotto Jim e la ragazza dalla vita rovinata Claudia.
Sono tutti lì, in apnea, collassati, vicini a una svolta, di vita o di morte, quello che sia.
( e poi ci sarebbe un film meraviglioso dal ritmo incredibile, dalla scrittura impressionante, capace di fermarsi a riflettere e poi partire con dei virtuosismi pazzeschi, con un montaggio di una perfezione impressionante, con quei piani sequenza negli studi televisivi, con quei personaggi prima seguiti e poi lasciati andare per seguirne un altro, con quegli sfoghi pazzeschi, quelli disperati di Julianne Moore e della magnifica Melora Walters, quello del bambino, quello al bar di un superbo William Macy, lo sfogo di tutti, quello che anticipa o cerca la liberazione dal collasso, e poi c'è lui, un impressionante Cruise, un cattivo che a 14 anni stava da solo vicino alla mamma morente di cancro, e poi ci sono dialoghi da pelle d'oca, quelli del poliziotto e di lei su tutti, e poi c'è la lacrima del presentatore prima di crollare, e poi c'è il bambino nella sua postazione che se ci fate caso dietro ha un muro con un'ala perchè è facile confondere i bambini con gli angeli, e poi c'è una figlia che piange quando vede i titoli di coda del quiz perchè quelli sono anche i titoli di coda del padre, e poi c'è la stessa figlia però che come per vendetta mentre il padre trova la morte lei trova l'amore e poi c'è un infermiere buono, l'unico che non si interseca con gli altri, l'unico che sta lì a sentire storie di dolore ed amore, e quell'infermiere è Philip Seymour Hoffman, non te ne dovevi andare così, con quella tua non recitazione, con quella capacità di portare la vita vera dentro il cinema e invece no, hai portato il cinema dentro la vita vera, con quella morte da gangster movie di terza serie, steso e pieno di droga, ma da gangster movie d'autore, di quelli che vicino il corpo trovano le foto dei figli, non te ne dovevi andar così perchè non ci hai fatto capire se non avevi capito niente della vita o ne avevi capito troppo, e poi c'è un infermiere buono che stà lì dietro, e poi c'è un film che ha così tanta vita dentro da far paura e poi...)
e poi smette di piovere
per poi piovere rane
perchè nella vita ci sono tante cose inspiegabili, tante fatalità, tanti fatti che non riusciamo a comprendere
piovono rane, come nella vita
perchè se piovesse pioggia sarebbe tutto così scontato
così banale
( voto 9 )