Recensione: Maleficent

Creato il 09 giugno 2014 da Mattiabertaina

Genere: Avventura

Regia: Robert Stromberg

Cast: Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Lesley Manville

Durata: 97 min.

Distribuzione: Walt Disney Pictures

Con Alice in Wonderland, il lavoro di Tim Burton con l’inconfondibile Jonny Depp, e il recente Il grande e potente Oz, si è ormai consolidata la tendenza da parte della Disney di rivisitare i suoi piccoli gioielli con un tono più moderno, realistico, senza stereotipi. La storia recentemente ripresa è quella de La bella addormentata nel bosco, opera dalla tradizione antica ma riportata in auge dal cartone animato del 1959 diretto da Clyde Geronimi, Eric Larson, Wolfgang Reitherman e Les Clark. Come è già successo nella pellicola di Sam Raimi, anche qui si è cercato di narrare la storia partendo da un punto di vista completamente differente. Anziché focalizzarsi sull’incantevole principessa Aurora, il protagonista del racconto è Malefica, la “perfida” strega (capirete dopo il motivo delle virgolette) interpretata da Angelina Jolie. La storia parte proprio dalle origini, quando Malefica era solamente una fata della Brughiera, la terra dall’aspetto idilliaco e popolato da creature fantastiche, pacifiche e in sintonia con la natura circostante. La pace tra questa terra e il regno umano è sempre in bilico, perché l’ambizione insita nell’uomo lo spinge sempre di più a desiderare l’immenso patrimonio che quella regione può offrire. Questo istinto è anche l’origine dell’incontro tra la Malefica e Stefano, giovane contadino con l’aspirazione di diventare un Re. L’amore sbocciato all’inizio viene poi assoggettato dal potere, vista la grande opportunità di prendere le redini del regno. Il tradimento sarà l’input della trasformazione della fata, la quale, desiderosa di vendetta, punisce Stefano, divenuto Re, con una maledizione. La vittima in questo caso è la figlia Aurora, la quale al sedicesimo compleanno “cadrà in un sonno simile alla morte”. Solo il bacio del vero amore potrà rompere l’incantesimo.

La storia, nel bene o nel male, la conoscono tutti. Il classico Disney non solo ha portato qualità e magia, ma ha portato sullo schermo uno dei cattivi più famosi dell’animazione contemporanea: Malefica. Già con questa considerazione, si può comprendere come sia complesso rivisitare un classico di quel calibro. Se dal punto di vista formale, il film è comunque piacevole grazie ad effetti visivi davvero potenti e spettacolari (parliamo sempre di Disney), il resto del film è molto discutibile. Cambiare radicalmente le caratteristiche di un personaggio presuppone di avere di fronte una narrazione senza sbavature, equilibrata, dove ogni personaggio influisce sul proseguo del racconto. Le cose si complicano se il personaggio in questione è l’antagonista. Malefica, nella versione di Robert Stromberg, non è per niente malvagia, ma assume un ruolo più umano, materno nel momento in cui entra in contatto con Aurora, pentendosi del gesto che aveva commesso anni prima. Si prende cura di lei, anche se nell’ombra, tanto che la giovane ragazza nel momento in cui la incontra non la considera una strega ma una “fata madrina”. Nonostante la netta uscita dal contesto del racconto da cui è tratto, il rapporto d’amore e d’affetto reciproco avrebbe senso se dall’altra parte ci si trova di fronte a un Re desideroso di potere, che fa di tutto pur di conservare la propria condizione privilegiata. Tutto ciò non si vede, dal momento che il regista ha voluto concentrarsi di più sulla protagonista sacrificando troppo gli altri personaggi, i quali hanno un ruolo marginale. La confusione è sovrana in Maleficent, vittima di una sceneggiatura piena di imprecisioni. Purtroppo non basta Angelina Jolie, molto convincente a interpretare Malefica, a salvare il film.

Voto: 2,5 su 5

Il trailer del film


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