Autore: P.C. e Kristin Cast
Editore: Nord
Data uscita: 12 marzo 2009
Pagine: 352
Prezzo: 16,50 euro
«Mi chiamo Zoey, ho sedici anni, una madre apprensiva, un patrigno scostante e una sorella maggiore tutta perfettina. E per lungo tempo sono stata convinta che questi fossero i miei problemi. Mi sbagliavo. Perché un giorno ho ricevuto il Marchio: una mezzaluna blu tatuata sulla fronte. E tutto è cambiato. Dovete sapere che il Marchio è la prima tappa per diventare un vampiro. La successiva è entrare nella Casa della Notte, una scuola dove s’impara a controllare i propri poteri e ad affrontare la delicatissima fase della Trasformazione. Cosa succede, allora? Alternativa uno: mi trasformo in vampiro, cioè divento più che umana; più forte, più intelligente, più dotata. Alternativa due: il mio corpo rifiuta la Trasformazione e io muoio. Per sempre. Ma neppure questo è il mio problema più grosso. Oh, no. Il fatto è che il mio Marchio è diverso da quello degli altri, è il segno di capacità incredibili per una ragazza della mia età, e ciò non aiuta a farmi nuovi amici. Senza contare che Afrodite, la presidentessa delle Figlie Oscure, il club più esclusivo della scuola, non ha preso molto bene la mia «superiorità». Insomma mi odia. Talvolta vorrei tornare indietro, ma non posso. Anche perché qui, nella Casa della Notte, sta succedendo qualcosa di profondamente sbagliato e pericoloso. E io sono l’unica che possa fermarlo.»
RECENSIONE: La trama, per favore...Si potrebbe avere una trama vagamente credibile?
E' una tristezza assoluta per me lasciare un commento a questo libro, perchè tanti erano potenzialmente gli aspetti positivi e molti sono stati quelli negativi. Cominciamo dalla cosa che più mi ha innervosita, la copertina. Ora, si tratta di un romanzo che ha avuto un certo successo, ha venduto un gran numero di copie ed è stato tradotto in varie lingue. Io mi chiedo come sia possibile che si vada a sbagliare proprio la copertina, è assurdo. Sul serio, piuttosto fate a meno dell'effetto a trama in rilievo o cose simili...ma quegli occhi azzurri cosa c'entrano? Zoey Redbird, la protagonista, ha gli occhi marroni. Non verdi, nè grigi, nè azzurri o di qualsiasi altro colore. Banalmente marroni. Ma allora perchè la ragazza in copertina sfoggia due occhioni chiari così? Mistero!
Ma passiamo al contenuto. La storia, l'idea di base, ci poteva anche stare...solo che, a mio avviso, è stata gestita proprio male. In primis, nel modo di scrivere: nelle prime venti o trenta pagine l'autrice sembra affetta dalla sindrome del fare-commenti-separati-da-trattini-fa-molto-fico, e delle volte esagera così tanto che la "battuta", se mai così è stata pensata - non fa neanche lontanamente sorridere.
La reazione di Zoey, subito dopo essere stata segnata, suona quell'attimino falsa: insomma, va bene che vive una vita che vorrebbe a tutti i costi cambiare, ma mi sembra davvero assurdo accettare il fatto - così su due piedi - della trasformazione in vampira senza neanche sclerare un pochino, giusto quella sana crisi di nervi mista a panico allo stato puro che ogni persona sana di mente proverebbe. Insomma, non è come dire che "ops, domani ho un tema a sorpresa di italiano...cavolo!". E invece questo è stato più o meno l'effetto sorpresa che è passato al lettore. Sul serio, proprio non ci siamo...per la serie: "che posso fare di bello oggi? Vado al supermercato, mi guardo un film in dvd, o magari divento un vampiro?" Ecco, siamo a questi livelli.
Ma veniamo alla scuola della Notte. Il libro si rivela essere una totale ed eterna introduzione al nuovo istituto. Sinceramente, credo sarebbero bastate qualche decina di pagine (proprio volendo esagerare, eh), non di più. E invece il libro volge verso al termine portandosi addosso come unica trama l'ambientazione di una adolescente in una scuola di vampiri, dove l'unico evento pseudo-eclatante credo voglia essere il calcio in culo ad Afrodite nelle ultime pagine.
Insomma, a queste autrici le buone idee fondamentalmente non mancano, ma poi vengono sviluppate in modo così sbrigativo-noioso-superficiale che ciò che rimane è...il nulla?
Persino il rapporto con Erik non ha niente di reale. Questi si incontrano tipo tre o quattro volte, si scambiano due parole in croce ad ogni incontro...e alla fine praticamente si mettono insieme. Ma su che basi? Ma perchè? Incontri una sconosciuta, la fissi un paio di volte...e senti già "una cosa che non ho mai provato con nessun'altra?" Siamo un attimino seri, suvvia.Ad ogni modo, dato che comunque non c'era una grande trama di cui occuparsi, si sarebbero potute saltare alcune parti della vita quotidiana nella scuola e impostare in modo più approfondito il rapporto Erik/Zoey...Quanto meno il finale sarebbe stato quel filino più giustificato.
Sinceramente sono indecisa se leggere o meno il seguito, Betrayed, e tutti i libri che vengono dopo. Ho paura di dovermi sorbire un centinaio e passa di pagine su un argomento del tutto inutile, e poi magari trovarmi davanti un finale in cui le cose sembrano essere state messe lì a casaccio, spuntate dal nulla e quindi poco credibili, perchè non affrontate abbastanza realisticamente nel corso del libro. E' un rischio che non so se mi azzarderò a correre...Due stelline. Ma solo per i buoni propositi.