La sua vita si rianima però quando la sorella minore (Francesca Inaudi) le chiede di organizzarle il matrimonio. Questo la costringerà a confrontarsi tutti i giorni con il futuro cognato(Fabio Volo), una persona che lei ha sempre giudicato odiosa.
Margherita Buy come al solito riesce a dare il massimo nelle vesti di donna sola, insoddisfatta e piena di nevrosi. L’insoddisfazione è marcata anche dal suo stesso stile di vita. Nanà è infatti una donna ricca, che però non riesce ad accettare neanche il proprio rango, e sceglie di lavorare e vivere in luoghi che non si addicono al suo ceto sociale, scegliendo questa arma come forma di protesta nei confronti di una famiglia borghese egoista, assolutamente disinteressata ai temi sociali che affliggono il resto del pianeta.
Nonostante il titolo, il film parla poco di matrimoni, infatti il tutto ruota attorno ad una singola cerimonia e ai preparativi che la precedono, ma che sono spesso e volentieri messi da parte per fare largo ad altri eventi. E’ strano anche il fatto che la protagonista non sia neanche la sposa, come ci si aspetterebbe, bensì la sorella, delegata a fare le sue veci.
Nonostante i toni iniziali siano quelli della classica commedia all’italiana, i toni scendono pesantemente nella seconda parte del film, marcando troppo su una drammaticità inconsueta in questo genere di film e in un paradosso inconcepibile. Chi è mai la donna che è troppo impegnata a preparare il proprio matrimonio e lascia al marito carta bianca?
Il finale palesemente scontato non lascia spazio alla comicità o all’ironia….
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