Colleehn Hoover
367 pagine
Inedito in Italia
Trama (tradotta da me, citate se prendete): A 22 anni, l'aspirante musicista Sydney Blake ha una grande vita: va al college, ha un lavoro stabile, è innamorata del suo bellissimo fidanzato, Hunter, e coabita con la sua migliore amica, Tori. Ma tutto cambia quando scopre che Hunter la tradisce con Tori -e si è allontanata cercando di decidere cosa fare dopo.
Sydney rimane affascinata dal suo misterioso vicino di casa, Ridge Lawson. Lei non può togliergli gli occhi di dosso o smettere di ascoltarlo ogni giorno quando suona la chitarra sul suo balcone. Riesce a sentire l'armonia e le vibrazioni nella sua musica. E c'è qualcosa in merito a Sydney che Ridge non può ignorare, inoltre: sembra che abbia finalmente trovato la sua musa. Quando il loro inevitabile incontro avviene, ben presto si rendono conto di aver bisogno l'uno dell'altra in più di un modo...
Dall'autrice di bestseller 1° nel New York Times Colleen Hoover, un racconto appassionante di amicizia, tradimento, e il romanticismo -e la musica incantevole che ispira una giovane donna di rimettere insieme i pezzi della sua vita.
Include la colonna sonora originale dal musicista Griffin Peterson.
So che mi ero ripromessa di leggere molto in inglese quest'anno, e mi sorprende sempre di più il fatto che ormai sia quasi naturale scegliere un libri in lingua quando prima li scartavo proprio per la difficoltà che avevo nel perderci più tempo che con quelli in italiano. Ed è bello, davvero, perché mi sta dando la possibilità di scoprire autori e romanzi meravigliosi, e di apprezzarli molto di più con le loro voci originali rispetto a quelle tradotte, non so se mi spiego. Posso dire che Maybe Someday è sicuramente uno di questi. Certo, conoscevo già la Hoover e la delicata intensità con cui la sua penna riesce a tirar fuori storie toccanti e al tempo stesso vere, emozionanti, semplici nella loro complessità. Ogni aspetto è curato nei suoi dettagli, anche quelli a cui non ci sarebbe venuto in mente di pensare. Ed è con grande ironia, partecipazione e biasimo che ho conosciuto Sydney, protagonista di questo particolare romanzo, proprio dopo il suo aver preso a pugni la compagna di stanza e migliore amica. Okay, ex-migliore amica. Scoprire che Tori
Guardare Ridge dal suo balcone, ascoltarlo mentre suona la chitarra, sognando e cantando versi ispirati da quelle note era una sorta di appuntamento abituale, per Sydney, ma mai avrebbe immaginato che lui le rivolgesse la parola, addirittura per chiederle di quei testi che le vede mimare con le labbra le volte in cui suona. Il fatto che si riveli un'ottima scrittrice sembra risolvere tutti i suoi problemi, e Ridge le propone di diventare il quarto abitante del proprio appartamento insieme a Warren, l'amico un po' pazzo di Ridge, e Bridgette, in cambio dell'aiuto di Syd per scrivere altri testi sulle sue canzoni.
Io: E 'difficile per me, Ridge. E' solo che mi da la sensazione che si trovi ovunque.
Lui mi spinge avanti, e io mi scosto velocemente. Posa la chitarra, si alza ed esce dalla camera da letto. Lo aspetto, curiosa di sapere quello che sta facendo. Quando torna, sta tenendo qualcosa nel pugno. Giro la mano, quindi tendo la mia.
Tappi per le orecchie.
Scivola dietro di me, e io mi appoggio contro il suo petto ancora una volta, poi metto i tappi. Chiudo gli occhi e appoggio la testa contro la sua spalla. Lui avvolge le braccia intorno a me e prende la sua chitarra, tirandola contro il mio petto. Posso sentire la sua testa riposare leggermente contro la mia, e registro all'improvviso il modo intimo in cui siamo seduti. Non mi sono mai seduta in questo modo con qualcuno con cui non stavo seriamente uscendo.
E' strano, perché sembra così naturale con lui. Come se lui non avesse altro in mente che la sua musica. Mi piace questo di lui, perché se fossi stata premuta così contro Warren, sono convinta che le sue mani non sarebbero state sulla chitarra.
Posso sentire le sue braccia muoversi un po', quindi so che sta suonando, anche se non riesco a sentirlo. Mi concentro sulla vibrazione e focalizzo tutta la mia attenzione sul movimento dentro il mio petto. Quando sono in grado di individuare esattamente dove lo sento, porto la mano sul petto e do un colpetto. Lo sento annuire con la testa, e poi continuare a suonare.
Posso ancora sentirlo nel mio petto, ma è molto più basso questa volta. Muovo la mia mano verso il basso, e lui annuisce di nuovo.
Mi allontano e mi volto verso di lui.
"Wow".
Lui alza le spalle e sorride timidamente. E' adorabile.
Io: Questo è pazzesco. Ancora non capisco come si possa suonare uno strumento in questo modo, ma so come ti senti ora.
Si scrolla di dosso il mio complimento, e mi piace che lui sia modesto, perché ha nettamente più talento di chiunque altro io abbia mai incontrato.
"Wow," dico di nuovo, scuotendo la testa.
Ridge: Smettila. Non mi piacciono i complimenti. E imbarazzante.
Non le ci vuole molto per accettare, nonostante vivere con degli sconosciuti, o quasi, non sia nella lista delle cose raccomandabili da fare. Ma l'ultima cosa di cui Sydney ha bisogno è la mancanza di un posto in cui vivere, perciò accetta. Da qui, non avete idea di cosa vi aspetta. Ho fatto fatica a leggere questo libro perché piuttosto che leggerlo, ho avuto la sensazione di sentirlo. E' così denso di emozioni che non lascia quasi il tempo di respirare, figuriamoci di parlare o fare i conti con ciascuna di esse. A volte mi sembrava così vicino ai miei pensieri da essere un'invasione della privacy bella e buona, shockante e sempre troppo, troppo, troppo. Adoro il fatto che i libri non siano mai solo libri per me, che diventino un mondo intero di cui imparo a far parte per il tempo di una lettura, o anche due, tre, dieci. Quell'universo è fatto di parole e va benissimo così, è giustissimo così. La Hoveer è maledettamente brava in questo. Le sue sono storie che parlano di vite normali, e l'incredibile autenticità propria dei suoi personaggi impedisce alla mia mente di partorire il pensiero che quella che sto imparando ad amare sia solo una storia. Non importa che ci siano sentimenti giusti o sbagliati, o da quale parte io, come lettrice, decido di schierarmi -è il modo in cui vengono articolati, accuratamente descritti, come se entrassero in diretto contatto col nostro cuore invece che filtrarne il significato con il cervello. Penso sia la prima volta in tutta la mia "carriera" di blogger e lettrice che mi innamoro di un libro più di quanto possa aver fatto per i personaggi -o, nel mio caso, per il protagonista maschile. Non che Ridge non mi sia piaciuto... anzi. Diamine, quel ragazzo. Quel ragazzo è così leale e incredibilmente pieno di talento, così dolce e malizioso, così pieno di sentimenti che non hanno bisogno di essere detti ad alta voce per prendere forma, e forse è questo che lo rende tanto speciale. E come lui, anche Sydney, che magari non brillerà per indifferenza, ma il modo in cui non tace mai le sue emozioni, dando loro voce, parole, suono, è di una concretezza così vera da essere spiazzante. Quello che li lega è indescrivibile, perciò nemmeno ci provo a metterlo per iscritto -non sono la Hoover. Parlano di tutto -non ci sono sotterfugi o sentimenti nascosti- ed è la loro disarmante sincerità a renderli così intensi. Nonostante la situazione di Syd, nonostante Ridge ami Maggie più di quanto possa lontanamente essere concepibile, la perfetta compatibilità delle loro anime è così palese che il pensiero di restare divisi è insensato. E questo rende la loro lealtà, contro il loro amore crescente, una fonte di dolore più profonda di qualsiasi possibile risvolto teatralmente drammatico.
Per ogni capitolo abbiamo il punto di vista di entrambi, il che ci da la possibilità di vedere come la storia si evolve attraverso i loro occhi. Ed è bello, perché non dobbiamo subirci un colpo di fulmine così istantaneo da essere inverosimile, ma una lenta, tenera presa di coscienza dei propri sentimenti. Vedere come due vite, rimaste separate fino a quel momento, iniziano ad intrecciarsi in modo quasi inevitabile, come se non dipendesse affatto da loro e ci fosse qualcosa di più grande che, muovendosi, abbia deciso di farli incontrare. La Hoover è una maestra in questo, nel rendere così naturali, divertenti e originali nuove amicizie, nuovi sentimenti, ricalcando definizioni fin troppo spesso usate senza la giusta accuratezza -amore, amicizia, dolore, paura. Spesso penso che ci sia più magie in questo che in qualsiasi tipo di fantasy, probabilmente perché è un lato della nostra stessa esistenza che non conosceremo mai appieno. Eppure lei sembra maneggiarlo con leggerezza che, leggendo, ci si meraviglia della profondità con cui nei parla.
Maybe Someday raggiunge un livello di maturità diverso dalle precedenti storie scritte dalla Hoover. Non ci sono quegli elementi fortemente drammatici, legati alla morte o a tematiche altamente delicate, della stessa qualità di Slammed o Hopeless, ma solo la più genuina difficoltà del vivere e affrontare le persone, i sentimenti. Certo, Ridge è sordo e non ha avuto una vita semplice, Sydney è stata tradita dalle persone a cui teneva di più, ma entrambi rappresentano quel tipo di dolore che più comunemente tocca la gente, e attraverso cui la gente passa diventando più forte, o lasciandosi sommergere. E' facile emozionarsi di fronte alla vita difficile di Lake e Sky. Sydney invece va compresa, e per me è stato diverso; mi ha portato ad apprezzare Maybe Someday e la sua autrice in un modo tutto nuovo. Non si trattava di compatimento, o di istintiva commozione, ma di sentire pienamente la sofferenza sua e di Ridge
Ridge mette giù la sua chitarra per la prima volta da più di un'ora. Non ci siamo mandati sms per niente, perché siamo stati su un rotolo. E' piuttosto incredibile quanto bene ci sembra di lavorare insieme. Lui suona una canzone più e più volte, mentre io mi stendo sul suo letto con un taccuino davanti a me. Io scrivo i testi così come mi vengono, il più delle volte accartocciando la carta, lanciandoli attraverso la stanza, e ricominciando da capo. Ma stasera ho i finito il testo per quasi un'intera canzone, e lui ha sottolineato solo due righe che non gli piacevano. Direi che è progresso. C'è qualcosa in questi momenti in cui stiamo scrivendo musica che adoro. Tutte le mie preoccupazioni e pensieri su tutto ciò che non va nella mia vita sembrano andare via per il poco tempo che scriviamo insieme. E' bello.
E le canzoni. Vogliamo parlare delle canzoni, no? E' la principale particolarità del romanzo. Troviamo i testi di tutte le canzoni, accompagnate dal significato che hanno per i protagonisti, il modo in cui le scrivono, qual chiave di lettura dare filtrandola dalla storia. Credo che l'idea di condividere con un vero musicista quest'esperienza sia la migliore che la Hoover abbia mai avuto, perché in qualche modo il romanzo diventa più concreto, più reale e più vivo mentre abbiamo la possibilità di condividere pienamente parole scritte dai protagonisti ed emozioni da loro provate in maniera del tutto nuova, con un'intimità unica, di quel tipo che proviene dall'ascolto personale di una canzone, e non dall'immaginarla traendo il più possibile da carta e inchiostro. Poi, ovviamente, ascoltare una canzone, apprezzarla, ci porta anche a farla nostra, e allora ci ritroviamo con quest'ennesimo elemento che ci lega a Maybe Someday. E' un romanzo che non pretende di essere chissà quale grande storia per l'umanità, ma nel suo piccolo ha la splendida capacità di trafiggere il cuore del lettore e farsi amare genuinamente per quello che è.
★ ★ ★ ★½
Yeah, la Hoover ha colpito e affondato ancora. Vi stra-consiglio questo libro, bello e intensissimo e scritto in quel modo tanto profondo tipico dell'autrice. Che ne pensate? Lo leggerete, o l'avete letto?