Per staccare dalle ultime letture che ho fatto nell’ultimo periodo ho deciso di tuffarmi in questo giallo finlandese con delle protagoniste piuttosto improbabili.
Siiri, Irma e Anna-Lise sono delle arzille vecchiette ultranovantenni residenti in una specie di ospizio chiamato “Villa del lieto tramonto” che, in modo del tutto inconsapevole, diventano il fulcro di ben due misteri da risolvere: la morte di un cuoco della loro mensa e gli stratagemmi utilizzati dai proprietari delle loro residenze. Tra un giro in tram e un malore, le vecchiette riescono a far luce su questi segreti oscuri.
Parto dicendo che il libro mi è piaciuto a metà perché se da una parte le protagoniste sono fantastiche, dall’altra la storia si trascina con lentezza quasi esasperante. Partiamo da queste insolite protagoniste: sono il fulcro di tutta la storia perché con i loro acciacchi, i ricordi di un passato ormai lontano ma con un’intraprendenza sempre viva di chi ormai non ha molto da perdere, riescono a far sorridere il lettore riuscendo al contempo a far capire molti problemi della vecchiaia. Queste ultranovantenni hanno problemi di memoria, di cuore, di ossa, ma riescono comunque a essere curiose e a voler dare un po’ di brio alle loro solitarie e monotone vite. Ci riescono dopo la morte di Tero, giovane cuoco della residenza, che, con il suo suicidio, apre la “stagione” dei misteri su cui fare luce. Ovviamente queste vecchine, che non vanno propriamente d’accordo con la modernità, vengono coinvolte in una situazione più grande di loro che non riescono a gestire ma comunque, dopo molte situazioni difficili, se ne tirano fuori piuttosto bene. Insomma, avrete capito che questo è un giallo diverso dal solito, anche perché le protagoniste non “indagano” nel vero senso della parola ma sono trascinate, loro malgrado, in tutto ciò che accade nella villa del lieto tramonto. Dovranno pur fare qualcosa di diverso dal giocare a carte e guardare la tv! Insieme a questi avvenimenti, in modo piuttosto ironico, le protagoniste fanno anche un po’ di luce sulla vita durante la vecchiaia regalando al lettore un punto di vista piuttosto particolare: ad esempio una è vedova e non ha altri parenti e quindi deve affrontare i problemi da sola mentre un’altra è piena di parenti che però aspettano solo la sua morte per togliersi un peso. La solitudine, la monotonia della quotidianità, gli acciacchi che le conducono dai dottori e all’assunzione di farmaci, insomma, la loro vita da pensionati è piuttosto complessa, ma loro non si fanno abbattere. Nonostante queste protagoniste, ho avuto qualche difficoltà nel portare avanti la lettura perché l’ho trovato un romanzo lento nel suo sviluppo e un po’ troppo ricco di descrizioni. Infatti, ho riscontrato la presenza di molte descrizioni di Helsinki, fatte per lo più attraverso nomi di vie ed edifici che Siiri vede durante il suo quotidiano giro in tram, e le ho trovate un po’ pesantucce perché la capitale finlandese è una città che non conosco quasi per nulla e quindi ho trovato questo elenco di vie e di edifici troppo specifico e inutile. Avrei apprezzato maggiormente delle vere descrizioni di questi luoghi, delle temperature e della vita nel nord Europa. Nonostante questo è un romanzo che ho trovato carino e molto diverso dal solito e quindi ho deciso di assegnare 3 stelline.