Buon week end ragazzi! Ecco una nuova recensione!
Alex e Jenny riescono a parlarsi nella mente con messaggi brevi e frammentari. Loro vengono improvvisamente colpiti da svenimenti o attacchi epilettici che avviano la comunicazione; e ciò avviene da diversi anni ma non sanno come questo possa succedere. Decisi a capire da cosa possa dipendere questa loro capacità, i due ragazzi , dopo che Jenny riesce a comunicare ad Alex dove vive, decidono d'incontrarsi e lui parte per Melbourne. Arrivato nel luogo e all'orario esatto dell'appuntamento su un molo della città, Alex non trova nessuno ad attenderlo. E così succede a Jenny che aspetta inutilmente Alex sul molo. Questo accade perché i due ragazzi appartengono a multiversi diversi, sono in due realtà differenti e quindi possono comunicare con la mente ma non incontrarsi di persona. Il mistero s'infittisce.....
Come vi ho detto nell'intro della recensione, sono convinta che Multiversum abbia del potenziale, ma che presenti degli elementi stonati. La storia mi è sembrata immediatamente originale e, nonostante sia abbastanza complessa nell'insieme, sono riuscita a seguirne gli sviluppi con agilità. Il mistero legato al potere dei due protagonisti è molto forte e incuriosisce il lettore, insieme alla presenza di alcuni personaggi alla matrix che fanno un paio di apparizioni fulminee ma criptiche. Insieme a questi punti positivi però, penso che la prima parte del libro non sia in equilibrio con la seconda: se all'inizio la situazione è tranquilla e i due protagonisti devono affrontare la loro vita da adolescenti conciliandola con la loro dote speciale, nella seconda parte i toni diventano improvvisamente apocalittici, cosa che di per se non mi è dispiaciuta ma non c'è una transazione equilibrata tra queste due parti. Ho notato che i personaggi sono descritti in modo un po' superficiale, ci sarebbe stato benissimo una maggiore introspezione e una maggiore attenzione ai sentimenti dei due. Infatti, le emozioni di Alex e Jenny, in alcuni momenti, mi sono sembrate forzate e decisamente pilotate per giungere alla conclusione nel modo stabilito. Se i due fossero stati analizzati in modo diverso, sono certa che questa sensazione non si sarebbe presentata. Un esempio che mi è saltato immediatamente all'occhio è la storia d'amore che unisce i due: si sarebbe potuto parlare di colpo di fulmine, di un amore dettato dal destino o non so cos'altro, invece nel romanzo i due ragazzi, così, di punto in bianco si sentono innamorati l'uno dell'altra. Non c'è la fase dell'innamoramento, non c'è la fase dell'attrazione, anche perché non si sono mai visti, insomma non ho trovato una motivazione valida per il sorgere del sentimento. La capacità che condividono di comunicare con la mente non basta. Oltre a questo, le prime battute del romanzo mi sono sembrate un po' deboli, infatti le motivazioni che spingono i due protagonisti a fare, da minorenni e da fuggiaschi, viaggi transoceanici, non sono abbastanza forti e giustificabili. Dove sono finiti gli adolescenti dipendenti dalla tecnologia che passano un sacco di tempo su facebook o su altri social network? Mi è quindi parso che sia saltato un pezzo durante la narrazione, un elemento cruciale, anche se semplice, che avrebbe giustificato tutto ciò che ha dato avvio alla storia stessa. Insomma il romanzo mi ha lascito un'impressione positiva ma presenta delle ingenuità al livello della trama e dell'intreccio che non me lo hanno fatto apprezzare completamente. Assegno due stelline e mezzo al romanzo e sono fiduciosa che il secondo libro della serie mi piacerà di più.
Lya